
Il direttore generale Ferro, nel sottolineare l’elevata attenzione dell’Azienda sanitaria sull’ospedale arcense, ha ricordato come il Covid abbia accelerato il processo di rivisitazione della sanità: “Per l’ospedale ci sono risorse già previste e, soprattutto, c’è un’ottica diversa che punta ad investire sul territorio”. Sulla stessa linea il dirigente generale Ruscitti, che ha ricordato le risorse messe in campo per la riorganizzazione della rete ospedaliera e ha poi precisato come la realizzazione delle Case per la Salute sia prevista a livello nazionale: “Per il momento sono solo nella programmazione, vanno naturalmente riempite di contenuti. Su questo ci siamo confrontati con la Provincia di Bolzano, per una pianificazione omogenea, ma attualmente non ci sono ancora le risorse e il regolamento che identificherà la loro funzione precisa”. Dal punto di vista infrastrutturale in previsione anche l'intervento sul quarto lotto dell'ospedale: "Attualmente in fase di programmazione".
Il direttore Fabbri ha quindi evidenziato la realizzazione di 10 posti letto di terapia semi intensiva, anche questi legati ad una programmazione nazionale: “Abbiamo terminato la fase progettuale, i lavori i ristrutturazione inizieranno ad inizio 2022 e termineranno a inizio estate; i posti letto saranno adiacenti all’Unità Operativa di Pneumologia, al quinto piano, e potranno servire anche come posti di alta intensità per l’area medica, a seconda della necessità”. Sul pronto soccorso Fabbri ha ricordato come: “La logistica del Pronto Soccorso è stata migliorata con la realizzazione della nuova sezione dell’osservazione breve con 4 posti letto rispetto ai 2 precedenti e l’ampliamento degli spazi, grazie alla ristrutturazione della ex camera calda anche in funzione di osservazione breve e ‘filtro’ per pazienti Covid positivi. Seguirà la realizzazione di una nuova camera calda adiacente alla precedente, per assicurare l’arrivo in zona protetta delle ambulanze; i lavori partiranno in primavera”.
Scozzafava ha infine portato i numeri delle cure primarie, ricordando come nelle scorse settimane l’U.O. è stata particolarmente impegnata a provvedere all’assistenza medica per quasi 1300 persone in Val di Ledro. “Inizialmente abbiamo potenziato la continuità assistenziale con turni diurni a Bezzecca, finché non abbiamo raggiunto l'accordo dell’aumento del massimale per due medici dell’Alto Garda”. Elevato poi l’impegno per la presa in carico dei pazienti cronici e oncologici. “Attualmente gestiamo – sono state le conclusioni della dirigente Scozzafava – 57 piani di cure palliative e 4 di cure palliative pediatriche, 19 piani per pazienti cronici e altri 6 pazienti sono gestiti come cure domiciliari”. Fra le novità poi la figura dell’infermiere di famiglia, prevista in Val di Ledro "con il compito di supportare la medicina generale in particolare nella gestione delle cronicità”.