
L’intervento è stato eseguito su un paziente di 40 anni colpito da arresto cardiaco a casa. L’uomo, affetto da una cardiopatia aritmica nota da oltre vent’anni e portatore di defibrillatore cardiaco impiantabile, è stato vittima di una tempesta aritmica che il dispositivo non è riuscito a interrompere. Solo il tempestivo intervento dei sanitari del 112 e il coma farmacologico indotto dai rianimatori hanno consentito di bloccare la crisi aritmica. Il paziente si è risvegliato dopo qualche giorno senza conseguenze neurologiche ed è stato trasferito in Cardiologia. Durante la degenza non sono emersi nuovi fattori scatenanti né cause correggibili dell’arresto, nonostante il paziente fosse già in terapia medica ottimale. In seguito a una valutazione multidisciplinare approfondita, è stato deciso di ricorrere a una procedura mai eseguita prima in questo specifico contesto clinico: l’ablazione epicardica ventricolare per via video toracoscopica.
L’intervento, effettuato il 5 maggio scorso nella sala di elettrofisiologia della Cardiologia trasformata per l’occasione in sala ibrida, è stato eseguito da Stefano Branzoli (cardiochirurgo), Massimiliano Marini (cardiologo) e Claudio Pomarolli (anestesista), con il supporto del Prof. Mark La Meir, cardiochirurgo dell’Università di Bruxelles e delle équipe tecnico-infermieristiche delle Unità operative coinvolte. La procedura, che prevede l’accesso alla superficie del cuore mediante video toracoscopia, è una tecnica già consolidata a Trento dal 2019 per il trattamento di alcune aritmie come la fibrillazione atriale, ma mai impiegata prima per un’aritmia ventricolare refrattaria a defibrillazione. Il successo dell’intervento ha permesso le dimissioni del paziente in buone condizioni cliniche, dopo un periodo di osservazione post-operatoria.
Al di là della peculiare procedura eseguita in pochi centri europei, l’intervento eseguito conferma l’efficacia di una gestione fortemente e operativamente multidisciplinare del paziente cardiologico nell’ambito dell’ Heart Team. La collaborazione tra la cardiologia (diretta da Roberto Bonmassari), la cardiochirurgia (diretta da Francesco Onorati) e la Rianimazione II (diretta dal Daniele Penzo), ha permesso il trattamento di diverse patologie cardiologiche in questi anni, alle quali si aggiunge oggi anche quest’ultima significativa esperienza.