
Vediamo di riassumere brevemente l'iter della vicenda.
Con l'assestamento 2107 era stato disposto dalla Provincia un primo stanziamento di 1.500.000 euro. In particolare erano stati previsti degli indennizzi una tantum per i lavoratori che il contratto collettivo definisce “non storici” (con meno di 4 anni di anzianità di servizio), variabili da 1500 a 2500 euro in funzione dell’anzianità lavorativa nel comparto mentre, per i lavoratori “storici” (con anzianità di servizio superiore ai 4 anni) era stato fissato un indennizzo di 50 euro per ogni giornata lavorativa persa rispetto all’anno precedente
A fronte del contributo provinciale si è però voluto chiedere alle parti sociali una compartecipazione all’intervento, attraverso la sottoscrizione di un Protocollo fra Provincia e parti sociali, con cui le parti si sono contrattualmente impegnate ad innalzare i contributi versati all'Ente Bilaterale Ortofrutta allo 0,45% della retribuzione lorda imponibile dei lavoratori (due terzi a carico dei datori di lavoro e un terzo a carico dei lavoratori stessi). Ciò per permettere all'Ente di “far fronte” autonomamente “ad eventuali future emergenze”.
Successivamente, sulla base delle giornate effettivamente non lavorate nel corso del 2018, la Federazione Trentina della Cooperazione, i responsabili dei consorzi (Melinda, La Trentina, Sant’Orsola, Apot, Cio, Levico Frutta, Sft) e le organizzazioni sindacali (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil), hanno stimato un fabbisogno finanziario di ulteriori 2,5milioni di euro al fine di completare l’intervento di sostegno al reddito dei lavoratori. La Provincia Autonoma ha quindi stanziato ulteriori 2,0 milioni di euro con la legge di stabilità provinciale 2018 e altri 0,5 milioni di euro con l’ultima norma di assestamento di bilancio, ovvero i fondi messi a disposizione della delibera odierna.