Nato a Riva del Garda il 24 luglio del 1910, Ambrosi ha attraversato tutto il Novecento con un impegno artistico costante e personalissimo. Figlio di Gustavo Ambrosi e di Rosina Micheli, proviene da una famiglia originaria di Pellizzano, un piccolo paese della Val di Sole, nel Trentino nord occidentale. Dopo aver vissuto a Riva del Garda, si trasferisce, orfano di padre, a Rovereto, dove avviene la sua formazione artistica e culturale, conoscendo artisti del calibro di Fortunato Depero e Luciano Baldessari e frequentando le botteghe di Ernesto Piccoli, Elio Martinelli, Attilio Lasta.
Superata la tragica esperienza della Seconda guerra mondiale, Ambrosi riprende l'attività artistica che diventa significativa a partire dagli anni Sessanta. Accanto alla produzione pittorica affianca un inteso periodo di formazione fuori dal Trentino con viaggi in Toscana e a Roma, ma soprattutto a Parigi, Londra e New York, dove è ospite dalle comunità dei Trentini nel mondo.
È proprio il contatto con i paesaggi urbani delle grandi metropoli della cultura occidentale a definire e a puntualizzare lo stile pittorico di Ambrosi. In quel periodo emergono anche i maestri che contribuiscono a definire la formazione e lo stile del pittore: in particolare i macchiaioli Fattori, Sernesi e Signorini e gli impressionisti Courbet, Degas, Cézanne e Matisse.
Stabilitosi definitivamente a Trento nel 1962 inizia un percorso trentennale caratterizzato da un'intensa attività artistica che affianca alla professione di insegnante. Le sue opere ottengono fin da subito il consenso del pubblico e l'artista è più volte invitato ad esporre in tutta Italia ed in gran parte del Mondo. I suoi lavori sono sparsi in collezioni pubbliche e private di tutto il pianeta. La morte lo coglie all'improvviso, in piena attività artistica, nell'autunno del 1992.
Superato il realismo figurativo, l'impronta macchiaiola, il naturalismo impressionista e post-impressionista Ambrosi scompone progressivamente le forme attraverso un assunto cromatico di taglio neo cubista, molto dinamico, fatto di composizioni e sovrapposizioni raffinate, calibrate sia in densità che in scelta cromatica. È una somma ideale di percezioni in si può trovare armonia, luci, colori, odori: le stagioni del bosco.
Come l'immaginazione di una sovrapposizioni di percorsi, e letta con uno sguardo distaccato e a distanza di molti anni, l'opera di Elmo Ambrosi appare oggi come il risultato e l'esito di un percorso d'indagine interiore che trova nell'arte lo strumento di espressione e di emancipazione. Un'arte dalle caratteristiche poetiche, liriche, perché Ambrosi è stato, fondamentalmente, un "contemplativo" che trae dalla musicalità dei toni il lessico della propria poesia.
Così, nell'esposizione di Palazzo Trentini, vengono indagati i temi che Elmo Ambrosi affronta durante tutta la sua esistenza. Si tratta di un percorso umano ed artistico ricco di eventi e di opere che lascia ai contemporanei un'importante eredità figurativa e culturale. Anche guardando con occhi moderni i lavori di Ambrosi, appare evidente la loro capacità di comunicare messaggi anche all'uomo di oggi. Quello che il pittore compie, è il lavoro estenuante ed appassionato che dura tutta una vita, che lo pone in una mai paga ricerca estetica.
All'anteprima per i giornalisti, prevista per giovedì 11 ottobre alle ore 12, sarà gradita la presenza di un giornalista della vostra Redazione.
In allegato, l'invito alla mostra in PDF e le immagini di tre opere di Elmo Ambrosi -