Il vicepresidente Alessandro Olivi si è soffermato, nel corso del suo intervento, sulle politiche a favore dello sviluppo: "Non possiamo immaginare che ci sia occupazione se questo Trentino non ricomincia a crescere, i dati sono chiari: il Trentino ha retto meglio alla crisi rispetto ad altri territori, ma oggi stiamo crescendo a un tasso più lento rispetto a quello al quale crescono altre regioni a noi vicine e quindi dobbiamo affrontare il problema della competitività. Come amministrazione provinciale ci siamo impegnati a portare avanti percorsi comuni con le imprese, con l'obiettivo di creare non rendita ma lavoro. Per questo abbiamo ridotto l'Irap, applicando una diminuzione selettiva rivolta soprattutto alle imprese che mantengono e aumentano i livelli occupazionali. Stiamo sostenendo il credito alle imprese, abbiamo mantenuto inalterati gli investimenti in ricerca, abbiamo varato strumenti puntuali come il reddito di attivazione e quello di continuità e vogliamo ragionare ancora sui fondi integrativi. Imprescindibile è infine il collegamento scuola-lavoro, un percorso che va portato avanti, di nuovo, assieme alle imprese".
Nelle parole del vicepresidente anche il ruolo cardine di Agenzia del Lavoro, definito "un pilastro delle politiche di concertazione", da difendere dai tentativi di centralizzazione dello Stato, l'attenzione a situazioni particolari come quella dei lavoratori della Whirlpool, "che non vanno lasciati da soli", ed infine un ringraziamento all'impegno del sindacato: "Non esiste una società stabile, solida, senza organizzazioni collettive che ne intercettano i bisogni e se ne fanno carico. In Trentino la dialettica tra il corpo sociale e le istituzioni è per fortuna assai ricca; dico per fortuna perché non c'è Autonomia forte senza sindacato, senza corpi intermedi, che interpretano i bisogni sociali, che creano coesione. Il rischio che si corre, in assenza di queste forze, è quello della polverizzazione dei rapporti".
A Vezzano sono presenti, fra oggi e domani, più di 200 delegate e delegati, riuniti per discutere i documenti congressuali ed eleggere il nuovo comitato direttivo della Cgil del Trentino che resterà in carica per i quattro anni successivi. Dopo il saluto del sindaco Eddo Tasin e l'intervento di Vincenzo Passerini, presidente del Punto d'Incontro, la relazione di Paolo Burli, segretario generale uscente, che ha spiegato di considerare centrali, per disegnare una crescita economia sostenibile e per il rafforzamento del mercato del lavoro locale, gli investimenti pubblici, il welfare , l'istruzione, la formazione e la ricerca. Il segretario ha aggiunto che la Cgil del Trentino, anche a fronte della crisi e dei profondi mutamenti tecnologici in atto, prospetta una nuova geografia dello sviluppo che parta dal territorio provinciale, ricco delle sue prerogative autonomistiche, ma che non si chiuda in esso e anzi si apra sempre più alle prospettive dell'Euroregione con Tirolo e Alto Adige. -