Venerdì, 07 Dicembre 2012 - 02:00 Comunicato 3835

L'assessore all'industria al convegno, presso la Facoltà di Giurisprudenza, sulla disciplina del credito al consumo
OLIVI: "NEGARE IL CREDITO A IMPRESE E FAMIGLIE PUÒ DIVENTARE UN'INGIUSTIZIA"

"A volte negare credito, sulla base di valutazioni meramente astratte e troppo rigide, può determinare situazioni di ingiustizia; si può creare asimmetria e disuguaglianza concedendo credito facile, ma anche lesioni ai diritti collettivi e individuali quando si nega credito a sostegno degli investimenti delle imprese e delle famiglie". E' quanto sostiene l'assessore all'industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, intervenuto oggi pomeriggio alla Facoltà di Giurisprudenza al convegno "La disciplina del credito al consumo" organizzato dalla stessa Facoltà e dal Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti.-

Il tema è di grandissima attualità: non passa giorno, infatti, che la parola "crisi" non sia coniugata alla difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, ma anche delle famiglie. Di due giorni fa è la firma del protocollo d'intesa sulla produttività, che prevede tra l'altro nuove misure per favorire l'accesso al credito da parte delle imprese locali. E di oggi è l'uscita del Rapporto Censis che registra un crollo nelle spese delle famiglie italiane, in particolare quelle del ceto medio, sempre più orientate nelle proprie scelte dalla legge delle "3 erre": risparmio, rinuncio, rinvio.
In un momento di recessione dove sempre più si avvertono problemi non solo di ordine giudico ma anche sociale, il credito al consumo sale dunque sul banco degli imputati. La Provincia autonoma di Trento, per altro - come ha ricordato Olivi aprendo il convegno - da molto tempo ha investito in un centro di competenze con il quale si vuole accompagnare le imprese nell'acquisto di beni e servizi, al quale si aggiunge, realtà ormai radicata, il Centro tutela consumatori. A proposito di quest'ultimo, l'assessore ha fornito tre dati interessanti: 8000 all'anno sono i trentini che si rivolgono al centro, 300.000 euro il contributo della Provincia al Centro tutela consumatori, quasi 800.000 euro la somma che viene restituita ai cittadini in seguito a pratiche di rivalsa promosse dal Centro consumatori.
"La giunta provinciale - ha concluso Olivi - è molto impegnata nel costruire un sistema di cooperazione tra istituzioni e credito: i dati che monitoriamo attraverso il Tavolo del credito ci consegnano un quadro un po' diverso rispetto a quello nazionale, ma è vero che l'accesso al credito si è fatto sempre più difficile anche in Trentino. In una crisi che acuisce i problemi, il presidio delle regole diventa fondamentale per evitare abusi e irregolarità. Negare credito, a volte, sulla base di valutazioni meramente astratte e troppo rigide che prescindono dalle reali capacità e affidabilità degli attori economici può creare anche situazioni di ingiustizia; si può creare asimmetria e disuguaglianza concedendo credito facile ma si possono anche ledere i diritti collettivi e individuali quando si nega credito a sostegno dei percorsi di investimento e sviluppo di imprese e famiglie. Se in passato si è concesso troppo facilmente credito, contribuendo in tal modo a determinare questa crisi, non dobbiamo oggi commettere l'errore opposto, perché stringere oggi i cordoni del credito significa contribuire non solo al permanere della crisi ma anche a limitare fortemente le opportunità di uscita dalla crisi stessa". (cz)
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