Venerdì, 04 Dicembre 2015 - 02:00 Comunicato 3080

Il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro ha aperto la presentazione del 30' Rapporto sull'occupazione in Trentino
OLIVI: "BENE I DATI 2015 SULL'OCCUPAZIONE, ORA SINERGIA TRA POLITICHE DEL LAVORO E INDUSTRIALI"

Il 30' Rapporto sull'occupazione in Trentino restituisce un quadro generale in miglioramento, ma l'attenzione resta alta per garantire alla provincia la stabilizzazione della crescita in un contesto, soprattutto nazionale, ancora caratterizzato da indicatori negativi. Lo ha ribadito stamani, in apertura dei lavori al Grand Hotel Trento, il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi: "Abbiamo sicuramente una dato confortante, ovvero l'aumento delle assunzioni e un migliore saldo tra le stesse assunzioni e le cessazioni. Il Trentino non si può fermare ma deve continuare sulla strada delle politiche attive del lavoro, coinvolgendo sempre di più anche le imprese". Secondo Olivi, un altro indicatore positivo è l'aumento della qualità del lavoro, determinato dalla crescita dei contratti a tempo indeterminato. "In questo contesto - ha detto Olivi - i giovani sembrano intercettare questa nuova strumentazione che incentiva la stabilizzazione del lavoro". A detta di Olivi, le politiche pubbliche della Provincia autonoma di Trento, che in questi anni hanno avuto come obiettivo la garanzia delle tutele ai disoccupati, "hanno creato un sistema coeso. Oggi, le riforme del governo Renzi e la batteria di nuovi ammortizzatori predisposta in Trentino rappresentano il punto di incontro fra sostegno al lavoratore e condizionalità". In altre parole, in Trentino il pubblico aiuta il lavoratore al quale però sono richiesti impegno e responsabilizzazione nel partecipare alla formazione, allo studio per il rafforzamento delle proprie competenze e il reingresso nel mondo del lavoro.-

Nel suo intervento l'assessore provinciale Alessandro Olivi ha ribadito che "il futuro della politica della Provincia autonoma di Trento e di Agenzia del lavoro sarà di incrociare politiche passive e politiche attive, le politiche del lavoro e le politiche industriali. Il lavoro - ha aggiunto Olivi - non si crea per decreto ma c'è bisogno di rafforzare la qualità del sistema economico e degli strumenti. Abbiamo scelto la strada delle agevolazioni fiscali, che stiamo per varare nella prossima legge finanziaria, le quali hanno l'obiettivo di sostenere di più le aziende che assumono, che stringono accordi di produttività e che, concretamente, aiutano i giovani ad entrare nel mercato del lavoro". Su questo aspetto, l'assessore ha confermato la volontà della Giunta provinciale di ridurre le aliquote Irap per le aziende che mantengono o incrementano il livello occupazionale, con la possibilità di dedurre dall'imponibile Irap tutto ciò che rientra nella voce "accordi di produttività".
Ammortizzatori sociali
Rivolgendosi alla platea, Olivi ha difeso con orgoglio il sistema di ammortizzatori sociali attivi in Trentino. "Abbiamo costruito sul territorio una rete di misure che va difesa e salvaguardata perché rappresenta in ambito nazionale una sperimentazione innovativa e in grado di dare un contributo originale al problema della disoccupazione. Il Trentino ha investito nel reddito di garanzia, misura unica nel panorama italiano, che adotta il principio della condizionali verso il lavoratore ed è finanziata con risorse proprie. Così come abbiamo avviato il reddito di attivazione, altro strumento adottato per primo dal Trentino e che oggi è ripreso in campo nazionale. Infine voglio ricordare il fondo solidarietà, che vede la messa in comune dei contributi delle parti sociali e mira alla responsabilizzazione dei territori".
Piano di politica del Lavoro
L'assessore Olivi si è soffermato anche sul Piano di politica del lavoro, presentato oggi e che la giunta adotterà a breve. "Il piano - ha spiegato - è una cassetta degli attrezzi per orientare il mercato del lavoro e che deve essere utilizzata tenendo conto delle esigenze e delle priorità"
Le priorità delle politiche del lavoro riguardano un mercato del lavoro dinamico e competitivo: "Vogliamo sostenere - ha detto - interventi personalizzati e integrati. Solo così possiamo pensare di passare dall'occupabilità all'occupazione. Inoltre puntiamo alla responsabilizzazione del disoccupato, attraverso il principio della condizionalità, che vede al centro il disoccupato sempre più attore del proprio progetto di reinserimento lavorativo".
L'altra priorità riguarda un mercato del lavoro inclusivo. "La crisi - come ha sottolineato Antonella Chiusole, dirigente generale di Agenzia del lavoro - ha reso ancora più importanti gli interventi per i disabili e gli svantaggiati, che altrimenti rischiano di rimanere fuori dal mondo del lavoro. Stiamo parlando di numeri importanti (2700 disabili) ed è per questo che dobbiamo lavorare con le imprese per agevolare, attraverso servizi e incentivi, l'inserimento dei disabili e, soprattutto, la permanenza dei disabili nel posto di lavoro".
Le priorità del nuovo Piano di politica del lavoro del Trentino individua due specifiche categorie di soggetti: giovani e donne, ai quali il Piano dedica altrettante sezioni specifiche.
"Sui giovani - ha spiegato l'assessore Olivi - vareremo un vero e proprio assetto di interventi: dalla garanzia giovani, ai tirocini di qualità, dall'orientamento forte per accorciare i tempi tra scuola e lavoro al passaggio di competenze attraverso i maestri artigiani".
Come ha ricordato la dirigente Chiusole, la scarsa occupazione femminile resta un problema cruciale della società trentina (ma non solo): "Solo con una maggiore e migliore occupazione femminile avremo un Pil maggiore, ma anche più occupazione in generale, tassi di benessere e natalità più alti".
Il Trentino ha già avviato delle buone prassi con gli interventi a favore dei papà lavoratori, ai quali è concesso il congedo al posto delle mamme. A queste misure si aggiungono quelle per le giovani disoccupate deboli ed il sostegno alle imprese che intraprendono percorsi di riorganizzazione nell'ambito del family audit. L'obiettivo è di favorire la valorizzazione delle proprie dipendenti e avviare percorsi per ridurre il gap di conoscenze tecnologiche e digitali delle ragazze.
Centri per l'impiego
Nello scenario tracciato dall'assessore Olivi, i futuri Centri per l'impiego dovranno essere il luogo di incontro tra lavoratori e aziende, grazie alla messa a disposizione di servizi specifici. "Sono convinto - ha aggiunto a questo proposito il vicepresidente - che i Centri vadano liberati da alcune incombenze burocratiche a favore di un'azione nuova di diffusione e di conoscenza delle opportunità offerte a disoccupati ed aziende. I Centri avranno i lavoratori al centro di un'azione che li aiuterà a costruire il proprio progetto di attivazione". Così come i Cpi dovranno essere presenti presso le aziende ed al servizio delle aziende, con marketing occupazionale, incontri, visite, career days, incontri per avvicinare la domanda all'offerta, grazie anche a nuovi strumenti tecnologici.
Gli interventi
La giornata dedicata alla presentazione del 30' Rapporto sull'occupazione ha visto la partecipazione anche del nuovo presidente dell'Agenzia del Lavoro, professor Riccardo Salomone, e del presidente della nuova Agenzia nazionale per il lavoro, il professor Maurizio del Conte,.
Quest'ultimo ha osservato come, in realtà, l'Italia sia articolata in molti mercati del lavoro e come ogni Regione e Provincia autonoma abbia una sua specificità. "La provincia di Trento - ha spiegato il professor Del Conte - ha da anni sviluppato un modello virtuoso che potrà aiutare le politiche del lavoro a livello nazionale anche in senso di imitazioni delle pratiche migliori che sono state realizzate localmente". Secondo il presidente dell'Agenzia nazionale per il lavoro non è pensabile esportare un modello ideato per una realtà economica e sociale come quella trentina in tutte le parti d'Italia ma è altrettanto importante fare tesoro delle esperienze migliori e cercare di replicare laddove è possibile.
"In tema di politiche del lavoro - ha concluso Del Ponte -, la Provincia di Trento ha predisposto una serie di strumenti molto personalizzati sul singolo lavoratore disoccupato che effettivamente funzionano e danno risultati in termini di numeri e di ricollocazione sul mercato del lavoro. Le politiche attive sono ora parte centrale di questo modello trentino. Io credo che sia una delle pochissime realtà dove funziona effettivamente la condizionalità, cioè dove si lega davvero la percezione del sostegno al reddito, tipicamente l'indennità di disoccupazione, all'avvio ad una attività di ricollocazione, attraverso la responsabilizzazione del disoccupato. Ovvero un modello in cui il disoccupato si mette in gioco in prima persona con un percorso di riqualificazione personale con la prospettiva di un suo rientro nel mercato del lavoro".
I lavori della giornata sono stati coordinati da Riccardo Salomone, nuovo presidente di Agenzia del Lavoro. A lui è toccato il compito di fare la sintesi del 30' Rapporto sull'occupazione in Trentino: "Il 2015, seppur non sia ancora concluso, registra una tendenza alla ripresa dell'occupazione. In ogni caso è evidente il segnale di discontinuità rispetto al 2014. Ci confortano segnalati positivi su diversi fronti, con buoni risultati sia per quanto riguarda le politiche del lavoro attive e passive messe in campo da Agenzia del lavoro". Dal punto di vista delle politiche del lavoro, secondo Salomone, il Trentino ha la possibilità di giocare un ruolo molto significativo: "La nostra provincia presenta un modello istituzionale autonomo e flessibile che si presta ad essere utilizzato, in questa fase di rilancio, come spinta propulsiva e anche come benchmark rispetto a ciò che accade sul mercato nazionale" (Pff). -



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