Martedì, 27 Novembre 2012 - 02:00 Comunicato 3679

Presentato lo studio sul contributo offerto delle strutture provinciali. La sfida della formazione
OCCUPAZIONE, L'OCSE PROMUOVE IL TRENTINO E AGENZIA DEL LAVORO

Dall'OCSE arriva un apprezzamento per il lavoro svolto dalla Provincia autonoma di Trento e, in particolare, da Agenzia del lavoro in materia di occupazione e formazione dei lavoratori. L'organizzazione mondiale ha presentato oggi a Trento, in occasione del Rapporto sull'occupazione in Trentino, l'analisi sulla creazione di occupazione a livello locale e il contributo che possono dare Agenzie del lavoro e agenzie di formazione. I dati OCSE dimostrano che il Trentino ha reagito alla crisi economica relativamente bene rispetto al resto d'Italia. "Complessivamente - riporta il rapporto OCSE sulla creazione di occupazione a livello locale, e del contributo offerto da Agenzia del Lavoro -, le istituzioni della PAT e in particolare l'Agenzia del Lavoro mostrano una performance decisamente buona per quanto riguarda i criteri contenuti nel Local Job Creation Dashboard dell'OCSE". Nel 2011, il tasso di disoccupazione provinciale era quasi la meta di quello italiano e di parecchio inferiore alla media europea. Tuttavia, nel primo trimestre del 2012 il tasso e salito dal 4.4% al 6.9%, segnando un aumento del 2.5%. "Esistono pertanto - ha sottolineato Emma Clarence, analista del Centro OCSE LEED di Trento, coautrice dello studio e intervenuta oggi - alcune aree d'intervento prioritarie sulle quali l'Agenzia del Lavoro potrebbe concentrare le risorse disponibili, al fine di garantire una condizione occupazionale sostenibile nel lungo periodo e sostenere l'inclusione dei gruppi vulnerabili". Di seguito una sintesi del Rapporto OCSE.-

Obiettivo dello studio
Questa collaborazione fra l'OCSE e l'Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento si inserisce in un progetto più ampio, sviluppato dal Programma LEED dell'OCSE con i governi di Australia, Canada, Fiandre, Francia, Israele, Italia, Corea, Regno Unito e Stati Uniti, e si pone un duplice obiettivo:
a) fornire ai Paesi membri una guida concreta per l'attuazione di politiche per il mercato del lavoro e l'impiego a livello nazionale e locale;
b) fornire all'Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento ed alle istituzioni ad essa collegate degli strumenti concreti per poter migliorare il contributo delle politiche destinate alla creazione di nuovi e migliori posti di lavoro, sostenere l'inclusione, la coesione sociale e la competitività del territorio trentino, favorendo l'incontro tra offerta e domanda di competenze, l'efficacia dei corsi di formazione ed il loro utilizzo da parte delle aziende.
Struttura dello studio
L'analisi condotta dall'OCSE ha esaminato il sistema delle politiche del lavoro nella Provincia autonoma di Trento e le modalità attraverso cui esse contribuiscono ad una strategia di lungo periodo che possa produrre un ritorno in termini di ripresa dell'economia, della qualità dell'occupazione e dei livelli di competenza.
Nel dettaglio, l'analisi si è sviluppata su quattro tematiche principali:
1. Miglior allineamento di politiche e programmi inerenti alla creazione di impiego con le sfide e opportunità legate allo sviluppo economico locale. In un momento di scarsità di risorse finanziarie, il ricorso a politiche strettamente settoriali o di breve termine rappresenta una pratica sempre meno sostenibile. Un miglior allineamento delle politiche tra gli attori responsabili del lavoro, dello sviluppo economico e delle competenze a livello locale, cosi come lo sviluppo di partnership anche con il settore privato è sempre più necessario per raggiungere risultati e salvaguardare i livelli della spesa pubblica.
2. Creazione di valore attraverso le competenze, favorendo la costituzione di una forza lavoro qualificata e flessibile, aiutando i datori di lavoro a meglio utilizzare le competenze nell'economia locale e sostenendo i processi di avanzamento di carriera e l'aggiornamento delle competenze.
3. Orientamento delle politiche verso i settori d'impiego locali e sostegno agli investimenti in posti di lavoro di qualità, adattando l'istruzione e la formazione alle caratteristiche dei settori emergenti di crescita locale e reagendo alle tendenze globali.
4. Inclusione, volta a garantire che tutti i membri attuali e potenziali della forza lavoro possano partecipare e contribuire alla crescita economica. Determinati gruppi sono stati colpiti più di altri dalla crisi economica e molti hanno affrontano ostacoli sin da prima della crisi. Esiste quindi la necessità di sviluppare strategie locali che permettano l'inserimento dei giovani in lavori stabili, che sostengano le loro carriere e, più in generale, che favoriscano l'inclusione dei gruppi svantaggiati, come ad esempio le minoranze etniche.
Metodologia, tempi di attuazione e produzione
Il progetto è stato condotto dal Centro OCSE LEED di Trento tramite la costituzione di una task-force dedicata, composta da funzionari OCSE (analisti, economisti, statistici e staff di supporto), da esperti nazionali ed internazionali e dai rappresentanti del governo Italiano, Danese e Polacco, presso il Programma LEED dell'OCSE.
Riassunto dei risultati principali dell'Analisi e raccomandazioni
Complessivamente, le istituzioni della PAT e in particolare l'Agenzia del Lavoro mostrano una performance decisamente buona per quanto riguarda i criteri contenuti nel Local Job Creation Dashboard dell'OCSE. I dati dimostrano che la provincia ha reagito alla crisi economica relativamente bene rispetto al resto d'Italia. Nel 2011, il tasso di disoccupazione provinciale era quasi la meta di quello italiano e di parecchio inferiore alla media europea. Tuttavia, nel primo trimestre del 2012 il tasso e salito dal 4.4% al 6.9%, segnando un aumento del 2.5%. Esistono pertanto alcune aree d'intervento prioritarie sulle quali l'Agenzia del Lavoro potrebbe concentrare le risorse disponibili, al fine di garantire una condizione occupazionale sostenibile nel lungo periodo e sostenere l'inclusione dei gruppi vulnerabili.
Tema 1: Migliore allineamento delle politiche e programmi per la promozione dello sviluppo locale
- La flessibilità delle politiche per l'impiego e la formazione è un punto di forza dovuto all'abilità dell'Agenzia del Lavoro di individuare e attuare iniziative volte ad assicurare il soddisfacimento dei bisogni locali. Inoltre, gli uffici periferici hanno la possibilità di richiedere e progettare iniziative supplementari, marcando la capacita dell'Agenzia del Lavoro di soddisfare i bisogni non appena vengano individuati.
- Il livello di coesione sociale presente in Provincia genera una rete forte e caratterizzata da partenariati e comunicazioni informali tra gli attori istituzionali. L'Agenzia del Lavoro potrebbe studiare i modi per migliorare la regolarità di tale dialogo e potenziare la collaborazione tra i settori dell'occupazione, della formazione professionale e i decisori politici responsabili per lo sviluppo economico; ed in questo modo evitare che le politiche si sviluppino per comparti stagni.
- Essere flessibili e agire in maniera collaborativa richiede agli attori locali maggiore responsabilità e maggiore discrezionalità nell'assunzione delle decisioni. E' importante quindi assicurare che il personale a livello locale sia adeguatamente formato, in modo da poter gestire tali responsabilità.
- Andrebbe maggiormente incoraggiata la valutazione delle politiche e delle azioni intraprese dalle varie strutture di governo della Provincia, dall'Agenzia del Lavoro e dai suoi centri di collocamento. Questo consentirebbe di accertare non solo l' efficacia di propri programmi e servizi, ma anche il ritorno economico degli investimenti. I risultati dell'attività valutativa dovrebbero poi entrare a far parte del processo di sviluppo delle politiche, permettendo quindi all'Agenzia di intraprendere un percorso di continuo miglioramento.
- Alcuni decisori sono dell'opinione che la PAT dovrebbe muovere verso un sistema di cosiddetta flexicurity, ovvero di un sistema che combini flessibilità e sicurezza. Nell'eventualità in cui la PAT e l'Agenzia del Lavoro dovessero addentrarsi verso l'introduzione di una qualche forma di flexicurity, sarebbe necessario non solo costruire competenze e conoscenze specifiche, ma anche una mentalità maggiormente aperta alle politiche attive del lavoro.
Tema 2: Capacita di accrescere le competenze locali e influenzare lo sviluppo di occupazioni
- L‘ampia disponibilità di offerta formativa in provincia, in una vasta gamma di settori, è una condizione favorevole, soprattutto in un'ottica di promozione della ripresa attraverso la crescita. Tuttavia sembrerebbe esserci l'esigenza di un maggior coordinamento fra azioni di sviluppo economico e sostegno alla forza lavoro.
- L'Agenzia del Lavoro dedica ingenti risorse alla formazione. Tale scelta è sicuramente condivisibile ed importante. Tuttavia, sembrerebbe esserci lo spazio per rendere i vari programmi di sostegno più vicini alle esigenze di ciascun lavoratore (considerato un fattore determinante per il loro successo). I programmi di formazione potrebbero anche essere maggiormente efficaci se fossero progettati in modo da includere soggetti occupati e non. I risultati ottenuti in Danimarca dimostrano come programmi di formazione misti abbiano un maggior impatto positivo.
- In provincia viene data molta enfasi all'apprendistato, strumento fondamentale per l'integrazione giovanile nel mercato del lavoro. La vasta gamma di tirocini a disposizione è un elemento molto positivo, considerata la diversificazione dell'economia locale. Inoltre, le ampie consultazioni sulla formazione mediante apprendistato che si svolgono a livello locale, sono da considerare come un esempio di buona prassi anche per altri Paesi OCSE. Tuttavia alcuni datori di lavoro sono riluttanti all'utilizzo di questo strumento e preferiscono assumere con contratti a termine. Sarebbe pertanto opportuno compiere ulteriori sforzi per promuovere l'apprendistato, anche attraverso incentivi, presso i datori di lavoro della provincia. Per contrastare l'aumento della disoccupazione giovanile, si potrebbe anche considerare l'introduzione, con i dovuti aggiustamenti derivanti dalle necessità del territorio trentino, di un sistema "duale" di qualificazione che aiuti il passaggio dalla scuola al lavoro.
- Un elemento critico emerso dallo studio è il fatto che i programmi di occupazione e formazione non offrano credenziali trasferibili. Le credenziali sono un elemento molto importante sia per il lavoratore che per il datore di lavoro. L'Agenzia del Lavoro e la PAT potrebbero valutare come poter introdurre un sistema di qualificazioni e credenziali certificate.
Tema 3: Politiche mirate ai settori occupazionali locali e investimento in posti di lavoro di qualità
- L'attuale sistema di governance della provincia di Trento risulta flessibile ed agile nel reagire ai cambiamenti. Questo, in tempi di incertezza economica, può risultare di gran lunga più efficace di un sistema di pianificazione e governo eccessivamente rigido. Tuttavia, è altresì importante che gli attori provinciali condividano una visione di medio-lungo termine per lo sviluppo dell'economia locale.
- Precedenti studi del Programma LEED dell'OCSE hanno riscontrato come l'economia trentina vanti un equilibrio caratterizzato da competenze di livello medio-alto rispetto al resto d'Italia, e come sia importante tentare di mantenere o migliorare questa condizione per preservare la qualità del lavoro e assicurare che i giovani di talento non abbandonino il territorio. Questo significa mantenere la flessibilità ma anche creare una leadership strategica e favorire investimenti mirati, necessari a portare innovazione e cambiamento sia nel settore pubblico che in quello privato. Tuttavia, resta importante considerare come soddisfare la domanda di competenze settoriali esistente a livello locale.
- In provincia di Trento vari settori che potrebbero contribuire ad una crescita di lungo termine trarrebbero grande beneficio dalla predisposizione di programmi di formazione dedicati e strutturati per meglio rispondere alle esigenze delle nuove industrie e/o di quelle di recente espansione. Per esempio: I) turismo: nella provincia di Trento esistono margini di miglioramento nel settore, destagionalizzando il mercato e migliorando i servizi e la qualità dei posti di lavoro, anche attraverso una formazione più mirata; II) servizi ai cittadini: la sfera dell'assistenza alla persona (giovani, anziani, ecc.) potrebbe costituire per la provincia un'area di crescita occupazionale rilevante; a questo scopo si potrebbe prevedere delle regolamentazioni ad hoc per migliorare la qualità e l'erogazione dei servizi; III) "crescita verde": seppur si comincia ad avere una certa comprensione della portata dell'impatto della green economy rimangono ancora relativamente oscure le reali esigenze di formazione ad essa associate.
- Lo sviluppo di competenze per l'imprenditorialità e l'innovazione, è una leva fondamentale per creare nuovi posti di lavoro. Se da un lato si interviene nei programmi di occupazione con azioni per incoraggiare l'imprenditorialità, dall'altro si potrebbe fare di più integrando insegnamenti per favorire l'imprenditorialità all'interno della formazione professionale e dei curricula universitari. L'Agenzia del Lavoro potrebbe considerare anche l'opportunità di offrire brevi periodi di formazione nel campo dell'innovazione a proprietari e manager di piccole e medie imprese, come, ad esempio, seminari che si svolgono durante il fine settimana e brevi corsi online. Si potrebbe anche mirare a stimolare l'innovazione incrementale nei settori che impiegano lavoratori con competenze di fascia medio-bassa, ad esempio quello dei servizi, considerando che, secondo l'OCSE (2012), varrebbe la pena perseguire azioni che promuovano la produttività e lo sviluppo di competenze in settori locali tradizionalmente connessi a lavori poco qualificati (ad esempio il turismo, la vendita al dettaglio, le produzioni a bassa tecnologia), perche tali settori dovrebbero rimanere nel futuro una delle maggiori fonti di occupazione.
Tema 4: Inclusione
In provincia di Trento esiste un'ampia offerta di programmi per l'integrazione nel mercato del lavoro e di sostegno ai disoccupati, di rado pero mirati a gruppi specifici. L'Agenzia del Lavoro potrebbe considerare di potenziare gli sforzi già fatti per valutare programmi e servizi, ed esaminare ulteriormente se politiche più specifiche possano risultare maggiormente efficaci con determinati gruppi di persone. Una scelta di destinazione dei servizi più mirata favorirebbe azioni più efficaci per particolari gruppi target ed anche un non disprezzabile risparmio di risorse.
In provincia di Trento spiccano fra come importanti priorità l'inclusione di tre gruppi principali: i giovani, le donne e gli immigrati. Nonostante le importanti misure già in atto, maggiore attenzione dovrebbe essere dedicata a sostenere soprattutto quei giovani che "non lavorano, non studiano e non seguono corsi di formazione" ed a stimolare il tasso di occupazione femminile migliorando ad esempio l'offerta di assistenza all'infanzia ed affrontando il problema delle pressioni create sulle famiglie dagli attuali orari scolastici. Per quanto riguarda gli immigrati, l'Agenzia del Lavoro potrebbe assicurarsi che i programmi di formazione siano in grado di integrare adeguatamente gli immigrati nel mercato del lavoro locale ed in particolare, si dovrebbero intraprendere maggiori sforzi per il riconoscimento anche informale delle qualifiche e competenze acquisite all'estero.
Va osservato in provincia di Trento il ruolo fondamentale giocato dall'economia sociale e dalla caratteristica assolutamente distintiva del movimento cooperativo. Le organizzazioni economico-sociali possono rivestire un ruolo importante nell'aiutare i governi ad attuare gli obiettivi della loro politica. Sono anche un fattore fondamentale per assicurare una crescita inclusiva. La PAT ha da tempo riconosciuto loro questo ruolo. Potrebbe essere utile sviluppare ulteriormente questo approccio integrando un'ottica di "equità in se" ad un'ottica di "crescita equa". Una migliore comprensione del rapporto che esiste tra integrazione e crescita potrebbe infatti aiutare a rendere più appetibile ai datori di lavoro ed alle aziende attività specifiche dedicate ai gruppi socialmente esclusi e ad assicurare una maggior adesione da parte del settore privato.

Scheda: Ocse
L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) è un'organizzazione pubblica inter-governativa e multi-disciplinare composta da 34 Paesi membri con la missione di facilitare la cooperazione fra i governi per definire politiche socio-economiche condivise e migliori e rendere l'economia globale più etica, il mercato più trasparente e lo sviluppo più sostenibile ed equo. Attraverso il suo network di oltre 250 Comitati specializzati e gruppi di lavoro, l'OCSE fornisce una piattaforma dove i Paesi possono comparare esperienze, cercare risposte a problemi comuni, identificare e suggerire buone prassi e coordinare politiche nazionali e internazionali. Il reciproco controllo dei governi, una sostanziale sorveglianza multilaterale e la "pressione fra pari" a conformare e riformare, sono la base dell'efficacia del lavoro dell'OCSE.

Il Programma LEED ed il suo Centro OCSE LEED di Trento sono lo strumento utilizzato dall'OCSE per promuovere lo sviluppo socio-economico e l'occupazione a livello locale. Essi affrontano i temi dello sviluppo con un approccio integrato offrendo analisi, monitoraggio e valutazione delle strategie e delle politiche per lo sviluppo locale e la creazione di impiego. Compito particolare del Centro OCSE LEED di Trento è quello di diffondere competenze per lo sviluppo locale e facilitare lo scambio di esperienze fra decisori politici, amministratori pubblici, operatori dello sviluppo, comunità scientifica e società civile nei Paesi membri e non membri dell'Organizzazione. Il lavoro e le raccomandazioni sviluppate dal Programma LEED e dal suo Centro di Trento sono discusse ed approvate dai 34 governi membri dell'OCSE. -