
Prosegue il percorso intrapreso dalla Provincia autonoma di Trento, grazie alla delega di funzioni in materia ricevuta dallo Stato, rivolto al rafforzamento e all'estensione degli strumenti a sostegno del reddito dei lavoratori disoccupati o sospesi dal lavoro, non sufficientemente tutelati dagli ammortizzatori sociali statali. Dopo la sottoscrizione, in dicembre, dell’accordo per la costituzione del fondo territoriale intercategoriale di solidarietà destinato a sostenere lavoratori e piccole imprese nei periodi di sospensione dal lavoro, si parla ora di sostegno al reddito a favore dei disoccupati.
Il Reddito di attivazione risale all’autunno 2014, quando l’Agenzia del lavoro, tramite l’INPS, ha dato avvio all’erogazione di questa indennità provinciale in favore dei disoccupati che hanno terminato di percepire l’ASpI o la mini-ASpI, in possesso di specifici requisiti di età e residenza nel territorio provinciale e che hanno inoltre dimostrato di essersi attivati per la ricerca di un nuovo lavoro. Obiettivo: prolungare la durata del periodo di percezione delle indennità statali già erogate dall’INPS. Questo fino ad ora.
Con l'introduzione della nuova indennità di disoccupazione (NASpI) e dell’ASDI, previsti dal Jobs Act, la Provincia autonoma di Trento ha provveduto a modificare ed ampliare il reddito di attivazione estendendolo a una nuova categoria di destinatari. In particolare si è previsto la possibilità di erogare, tramite l'INPS, una nuova misura che andrà ad integrare l'ASDI e sarà rivolta a tutti quei disoccupati che, dopo aver fruito della NASpI, siano ancora privi di occupazione e si trovino in una condizione di povertà (con indicatore della situazione economica pari o inferiore a 8.000 euro); per accedere a questa misura è necessario che il disoccupato svolga, durante il periodo di percezione del trattamento, le attività di formazione e di ricerca attiva di lavoro concordate con il Centro per l’impiego in un progetto personalizzato. Il nuovo reddito di attivazione ha una durata massima di 6 mesi ed è corrisposto, per un importo mensile massimo del 75% dell’ultima mensilità di NASpI, senza l’applicazione del tetto previsto dalla normativa statale per l’ASDI (circa 500 euro).
I disoccupati trentini, grazie alla firma dell'accordo di oggi, potranno beneficiare di un sostegno al reddito che:
- copre una platea più vasta di potenziali beneficiari, con un indicatore della situazione economica pari o inferiore a 8.000 euro, anziché 5.000 euro previsti per l’ASDI;
- non si rivolge solo a coloro che hanno figli a carico o un’età superiore ai 54 anni, come invece per l’ASDI;
- non prevede il tetto massimo mensile dell’importo erogato, previsto per l’ASDI.
Con questo ulteriore strumento, la Provincia autonoma di Trento completa il sistema di ammortizzatori sociali provinciali che dà attuazione alla delega ricevuta in materia dallo Stato nel 2009, basato su:
- Reddito di attivazione, quale sostegno al reddito a favore dei lavoratori disoccupati;
- Reddito di continuità, a valere sul fondo territoriale intercategoriale, a sostegno del reddito dei lavoratori sospesi dal lavoro;
- Reddito di qualificazione, a sostegno dei giovani lavoratori che desiderino ottenere un titolo di studio;
- Reddito di garanzia, a sostegno delle famiglie povere.
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Immagini e interviste a cura dell'Ufficio Stampa