Sabato, 04 Giugno 2016 - 16:12 Comunicato 1191

Non c’è crescita senza relazioni

Alta scolarizzazione, alta creatività e forte investimento in innovazione sono i tre ingredienti suggeriti da molti economisti per promuovere la crescita dei luoghi. Tuttavia, allo stesso tempo, c’è il rischio che, anche se contemplate queste tre condizioni, si formino dei ‘non-luoghi’. Su questo punto l’Alleanza per le pari opportunità della Regione autonoma Trentino - Alto Adige, con gli interventi del saggista Riccardo Mazzeo e della scrittrice Mariapia Veladiano, ha dato il proprio contributo indicando l’antidoto a tale eventualità nella solidarietà, nel senso di appartenenza a una comunità e nel rispetto delle differenze di genere, in contrasto degli stereotipi radicati e relativi all’uomo e alla donna.

“In un'ottica di un luogo di crescita metterei in primo piano il rispetto delle differenze di genere - ha osservato Riccardo Mazzeo -  per contrastare gli stereotipi della società patriarcale ancora radicati nelle nostre comunità: non solo per le donne, ma anche per gli uomini che sono ancora soggetti a un topos culturale che li vuole figure forti e autorevoli e leader incontrastati”. “Quindi appianare la difficoltà di relazione tra uomini e donne è il primo passaggio da fare per trasformare i luoghi in luoghi di crescita  effettiva”. “Saper vivere i luoghi con qualità di relazioni è il suggerimento dato da Mariapia Veladiano. “La casa, la chiesa l’associazione sono alcuni dei luoghi che noi pensiamo di abitare, ma invece li attraversiamo di corsa  - ha affermato - e diventano luoghi delle relazioni che saltano”. “Tutto il nostro vivere  - ha poi aggiunto - è caratterizzato dalla retorica dello ‘stare al passo’, di dovere seguire il mondo e non pensarlo. Una modalità che rende nella scuola gli studenti obbligati alla competitività e che non corrisponde alla nostra vera natura”. “La complessità della nostra società è ingovernabile: ad esempio non sappiamo come andrà a finire con le migrazioni, e per questo non dobbiamo cedere alla tentazione della sottomissione, ovvero scantonare con passo distratto i problemi, ma essere sufficientemente vicino all’altro per capire la sua paura - ha concluso Veladiano - essere accanto è il contrario della corsa solitaria: una sorta di maternità collettiva”.



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