Associando fonti documentarie inedite a molteplici testimonianze d’arte, durante l'incontro saranno esplorati obiettivi, strumenti e sedi che interessarono l’educazione del ceto nobiliare del nostro territorio tra XVII e XVIII secolo.
La sfida è quella di cogliere, valorizzando in particolare il patrimonio culturale conservato negli archivi trentini, le modalità formali e informali attraverso le quali i membri dell’antica nobiltà feudale e gli esponenti dei patriziati al governo delle città di Trento e Rovereto furono plasmati in funzione dei loro ruoli sociali e politico-istituzionali. Dapprima ci s’interrogherà sulla formazione nobiliare femminile e sugli strumenti documentari che ne attestano lo svolgimento in contesti domestici, conventuali o aulici. Per quanto concerne invece l’educazione dei giovani rampolli maschi, l’attenzione si focalizzerà sugli istituti religiosi e cortigiani destinati a promuoverla in Italia e nella Nazione Germanica: collegi-convitti, accademie cavalleresche e paggerie dei sovrani laici ed ecclesiastici. Un momento di riflessione verrà dedicato inoltre alle tracce documentarie rimaste dopo il passaggio di singoli rampolli nelle università del Tirolo e della Baviera, enucleando, anche in questo caso, analogie e divergenze tra i curricula studiorum di feudatari e di patrizi.
I fondi familiari accessibili presso l’Archivio provinciale, grazie alla loro ricchezza e varietà, consentiranno infine di volgere lo sguardo alle opportunità di formazione riservate agli aristocratici trentini che sedettero nei capitoli delle cattedrali dell’Impero, che combatterono le grandi guerre europee e che parteciparono alla vita di un ordine cavalleresco prestigioso come quello Teutonico.
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L’iniziativa è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento docenti