Mercoledì, 03 Dicembre 2025 - 15:05 Comunicato 3645

Appuntamento alle 15.30. Seguirà l'inaugurazione
“Neve e ospitalità'. Turismo e sci all'ombra di CastelPergine", il 20 dicembre conferenza stampa di presentazione

Castel Pergine, antico maniero medievale, apre per la prima volta le sue porte ai visitatori in periodo invernale. In alcune sale del palazzo baronale, appositamente predisposte per questa occasione, si snoda la mostra “Neve e ospitalità. Turismo e sci all’ombra di Castel Pergine”, un progetto voluto dalla Fondazione CastelPergine ETS che si inserisce nel più ampio contesto dell'iniziativa “Combinazioni_caratteri sportivi” promossa dall'Assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento e si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026.
L’esposizione affronta temi inediti quali la nascita della pratica sciistica in Valsugana e la conseguente trasformazione dell’imponente maniero medievale in struttura ricettiva per il nascente turismo, già a partire dal 1910. Fotografie storiche, documenti inediti, oggetti d’epoca, coinvolgenti testimonianze orali e suggestive ricostruzioni di ambienti, accompagnano il visitatore in un una sorta di viaggio nel tempo.
La mostra, con ingresso gratuito, è allestita al secondo piano del Palazzo Baronale e curata da Annamaria Azzolini e Silvia Spada. Sono previsti eventi collaterali e conferenze di approfondimento dei temi affrontati. Sabato 20 dicembre alle ore 15.30 a Ca’ Stalla è prevista la conferenza stampa di presentazione, contestualmente all'inaugurazione della mostra.

Il racconto prende avvio nella cosiddetta "Sala del Camino" dove sono esposte fotografie della ricca collezione di Mario Tomasi, sciatore e fotografo, che documentano gli inizi pioneristici di questo sport nel territorio perginese. Si scia sulla Panarotta, il monte a portata di mano, ma addirittura sulle pendici del castello, un tempo abbondantemente innevate.
Nell'attigua "Sala del Principe" una raccolta di manufatti etnografici – sci, ciaspole, slittini, ramponi da ghiaccio, scarponi ecc. messi a disposizione da numerosi prestatori e dalle sezioni SAT di Pergine e di Ala - è testimone di una trasformazione che prende avvio con la nascita del concetto di “tempo libero”, e che vede oggetti da lavoro diventare attrezzi per il divertimento nella stagione invernale. A sottolineare quest'ambientazione di chalet alpino una serie di dipinti: dalle buffe immagini caricaturali di sciatori impegnati nelle più bizzarre acrobazie, dovuti al pennello di Edoardo Orrash, ai dipinti di artisti trentini di fama internazionale quali Tomaso Marcolla e Gianluigi Rocca, che proprio in questa occasione presenta alcuni sue opere inedite.
La successiva sezione ripercorre le principali tappe della trasformazione del castello in albergo, a partire dagli inizi del Novecento, e dedica specifici approfondimenti a tre importanti “ospiti” che vi soggiornarono. Il filosofo e mistico indiano Jiddu Krishnamurti scelse il castello di Pergine come luogo di villeggiatura per l’estate del 1924 insieme al suo gruppo di adepti e amici che si riconoscevano nei principi della Società Teosofica.
Del gruppo di Krishnamurti faceva parte anche l’americana Annie Halderman che successivamente lo affittò per le estati dal 1930 al 1932. In questi anni si avvicendarono nel castello personalità legate alla Società Teosofica, facendolo diventare un importante punto di incontro internazionale. Alla terza ospite/fantasma è dedicato un apposito approfondimento, un'occasione per indagare l'origine delle 'apparizioni' della Dama Bianca quale fenomeno che pare accomunare molti castelli di area tirolese, a partire dalla metà dell'Ottocento.
Conclude il percorso la ricostruzione, con arredi originali, della stanza d'albergo nr. 6, particolarmente suggestiva per il susseguirsi di ambienti ricavati nel cinquecentesco Torrione di Massimiliano, e per il ricco apparato decorativo realizzato da Max Rossbach nei primi decenni del Novecento.
L'esposizione è stata resa possibile grazie alla collaborazione di studiosi, tra cui va ricordato Giorgio Daidola, massimo esperto di storia dello sci e degli sport di montagna, istituzioni e molti privati cittadini che hanno messo a disposizione i loro saperi e gli oggetti del passato, gelosamente conservati affinché una piccola storia locale si trasformi in memoria condivisa.

La mostra proseguirà fino al 26 aprile 2026 con possibilità di visita accompagnata (e-mail: info@fondazionecastelpergine.eu)

In allegato: locandina

(us)


Immagini