Giovedì, 14 Settembre 2017 - 16:38 Comunicato 2401

Il Centro Servizi Culturali S. Chiara porterà al Teatro Sociale e al Teatro Sanbàpolis spettacoli di respiro internazionale
Nella stagione InDanza un ricco ventaglio di cifre stilistiche

La Stagione InDanza 2017/2018 promossa a Trento dal Centro Servizi Culturali S. Chiara si presenta come uno spaccato della contemporaneità e di visioni sul corpo. Più di ogni altra arte, senza dubbio oggi la danza racconta in modo inequivocabile le relazioni fra persone, i cambiamenti della nostra società, le conquiste e i timori dell’essere umano. Così la stagione attraversa tematiche attuali mantenendo fede all’impegno dell’eccellenza e della qualità. Grandi nomi della scena internazionale per un ventaglio di cifre stilistiche volte ad assecondare differenti gusti e a conquistare un pubblico di appassionati sempre crescente ed esigente. Il calendario degli spettacoli è stato illustrato oggi nell'ambito della piattaforma di comunicazione Cultura Informa dal direttore del Centro S. Chiara, Francesco Nardelli, e dal consulente artistico per la danza, Lanfranco Cis.

Attesissimo il primo dei cinque spettacoli in calendario al Teatro “Sociale”, che andrà in scena martedì 31 ottobre. In prima nazionale, a ridosso del debutto mondiale al Sadler’s Wells di Londra, sarà presentato l’ultimo lavoro di Wayne McGregor per la sua compagnia: Autobiography. Dieci danzatori pronti a interpretare le ardite sperimentazioni del loro mentore, che per questa produzione ha scelto di lavorare intorno alla sequenza del suo genoma con l’ausilio di due scienziati. Per riscrivere la sua autobiografia e danzarla.

Seguirà martedì 28 novembre un appuntamento di danza flamenca rivolto non solo agli appassionarti di questo ballo, ma a tutti coloro che amano i grandi show d’effetto, con unisoni mozzafiato e intensità interpretativa. I sette fratelli che compongono Los Vivancos tornano in Italia con il loro ultimo successo planetario, Aeternum, firmato con Daniele Finzi Pasca, già creatore per il Cirque du Soleil e di Julie Hamelin, co-fondatrice di Cirque Eloize.

Contagiosa e trascinante è la danza di Hans van Manen, massimo coreografo olandese che sa fondere il neoclassico con il contemporaneo, le linee nette e le punte con i balli di sala e le musiche pop. A Trento Introdans, la storica compagnia fondata nel 1971 ad Arnhem, celebrerà martedì 27 febbraio 2018 il suo ottantacinquesimo compleanno presentando Hooray for Hans!, un il trittico di lavori a sua firma.

Martedì 20 marzo, doppio appuntamento dalla Gran Bretagna. Shechter II è la compagnia giovanile creata nel 2015 dal coreografo israeliano residente a Londra Hofesh Shechter: un gruppo di talenti provenienti da tutto il mondo tra i 18 e i 25 selezionati tramite audizione nell’autunno 2017 che interpretano lavori cult di Shechter come Clowns (nato per il Nederlands Dans Theater I nel 2016) che sarà portato in scena a Trento unitamente ad una nuova creazione il cui contenuto è ancora segreto ma dove senz’altro il coreografo affermerà la sua cifra gestuale, energica e ‘aggressiva’.

Per la chiusura di stagione si ritorna invece a un’eccellenza nazionale: la compagnia catanese di Roberto Zappalà sarà in scena venerdì 20 aprile con l’ultimo lavoro corale del suo fondatore ispirato al tema della bellezza: I am beautiful.

La DANZA VERTICALE al Teatro Sanbàpolis

Il fascino acrobatico della danza verticale troverà spazio anche quest'anno al Teatro Sanbàpolis di Trento che ospiterà un trittico di spettacoli organizzato dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il CID – Centro Internazionale Danza di Rovereto e con il Festival Oriente Occidente.

Mutuando il titolo dalla canzone di George Brassens Auprès de mon arbre, il primo appuntamento, in calendario venerdì 17 novembre, avrà per protagonista la Compagnie Rêve de Singe, fondata e diretta da Fabien La Sala, che unisce nei suoi spettacoli le arti del circo e della danza-scalata. Auprès de mon arbreè un incontro sulla cima di un albero, un dialogo di corpi che si toccano, si sfiorano, si pongono in armoniosa relazione. Tre performer inscenano i loro movimenti su un albero e, utilizzando prese acrobatiche e tecniche di danza-scalata e di giocoleria, arrampicano, rimangono sospesi, scivolano, giocano. Mescolando naturale e soprannaturale, l’albero si trasforma e mostra i suoi diversi aspetti, svela i suoi segreti e la sua storia, con il passare delle stagioni. Di metallo e legno, quest’albero rappresenta il legame tra la natura e le articolazioni del corpo umano.

Sarà poi la volta, venerdì 2 febbraio 2018, del duo franco-catalano Daraomaï con TiraVoL, spettacolo che naviga tra forza e fragilità per trasportare il pubblico in un universo sospeso, ricco di emozioni. Al centro della scena, una struttura a prisma triangolare, un labirinto di ferro nel quale Agnes Fustagueras I Puig e David Soubies giocano ondeggiando, barcollando e volteggiando. TiraVoL è la storia di un viaggio, di un incontro; è un dialogo tra due culture, tra il lato nord e il lato sud di una sola montagna. Un inno alla diversità che si snoda tra illusione e realtà. Attraverso un autentico percorso iniziatico, i due artisti affrontano le forze sconosciute che sono dentro ciascuno di loro e, in questa ricerca di identità, mettono a confronto le proprie convinzioni e le proprie differenze.

La rassegna di danza verticale si concluderà venerdì 9 marzo con Ici-bas, un soggetto di Paul Canestraro portato in scena dalla compagnia Leve un peu les bras!. Lo spettacolo è un’esperienza di coabitazione in cui quattro interpreti utilizzano le loro capacità fisiche e artistiche per saltare, volare, arrampicarsi e condividere uno spazio tanto fisico quanto psicologico. Lo spazio chiuso li costringe a trovare nuove soluzioni dimensionali, nuove prospettive relazionali. Il vocabolario gestuale dello spettacolo si articola intorno ad attori specializzati in discipline diverse e lo spettacolo ci dà dimostrazione che la coesione ci rende più forti: uno slancio di energia e la possibilità di vivere insieme possono essere la fonte di una grande speranza. 



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