
“Le vostre competenze – ha detto il presidente della Provincia – possono davvero esserci utili, perché le esperienze che avete maturato possono aumentare il tasso di apertura con cui dobbiamo ragionare quando affrontiamo i problemi del Trentino. Io non sono preoccupato – ha aggiunto – per la cosiddetta fuga dei cervelli, perché credo che sia giusto che un giovane provi a fare nuove esperienze e anche perché il Trentino stesso è divenuto un luogo, grazie ai suoi centri di ricerca e alle sue relazioni internazionali, dove molti cervelli vengono a lavorare. Voi potete essere – ha detto Rossi – i nostri ambasciatori nel mondo ed aiutarci a creare una rete che possa allargarsi ad altri trentini che vivono e lavorano all’estero, una rete permanente chi ci permetta di consolidare e costruire relazioni ad alto livello. Vi ringraziamo per questa iniziativa che rappresenta un prezioso stimolo ad intraprendere, senza timore, nuove strade”.
Essere protagonisti e non spettatori da lontano, questo l’intento dei 33 trentini con alle spalle storie e competenze assolutamente diverse, ma con il comune desiderio di fare qualcosa insieme. Sono giovani che hanno ricevuto molto “da fuori” e che ora vorrebbero non solo raccontare come vedono il Trentino dal mondo, ma anche “restituire” al Trentino qualcosa di bello ed importante. Con un’attenzione particolare ai territori più svantaggiati, coordinandosi con i servizi provinciali in un’ottica non solo imprenditoriale, ma di crescita a tutto campo e in tutte le dimensioni.
“Si tratta - dice Francesca Valentini, presidente del Club Alpbach Trentino e attualmente studentessa ad Utrecht - di trasformare un’esperienza individuale di immersione in altri contesti sociali e produttivi, nella coscienza di appartenere ad una rete più ampia e concreta. Parliamo di giovani partiti dal Trentino, con percorsi diversi, a volte di eccellenza e non solo. Questi giovani hanno comunque la consapevolezza di poter essere fattori di innovazione e portatori di visioni di un futuro con cui il Trentino dovrà prima o poi confrontarsi”.
Ma non è tutto. Il progetto è ancora più ambizioso: individuare non solo nuove proposte e procedure originali, ma anche forme di comunicazione e di network più incisive. Ecco allora che i 33 trentini hanno deciso di trovarsi a Candriai per costruire la loro proposta “dal basso”.
Intervista al presidente Rossi
Video e foto a cura di Ufficio Stampa