Lunedì, 02 Novembre 2015 - 02:00 Comunicato 2735

Decisione della Giunta su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi
NUOVO PIANO DEGLI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO: PIU' INTEGRAZIONE PUBBLICO-PRIVATO

Novità anche sul versante dei servizi per l'impiego, della formazione degli ammortizzatori sociali

Via libera oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, al nuovo documento degli interventi di politica del lavoro per il periodo 2015-2018. Il piano contiene le azioni che la Provincia autonoma può attivare per sostenere l'occupazione nel territorio trentino.
"E' un piano che si pone nettamente sotto il segno del cambiamento e dell'innovazione - sottolinea Olivi - e i punti di discontinuità rispetto al passato consentiranno di migliorare l'efficienza delle politiche pubbliche in questo settore.
Innanzitutto, puntiamo ad una maggiore integrazione fra pubblico e privato. Al pubblico rimane la regia generale del sistema, ma vogliamo mobilitare tutta una serie di soggetti privati e del terzo settore, non solo agenzie ma anche scuole, sindacati, enti intermedi e così via, affinché collaborino con i nostri centri per l'impiego per generare occupazione. Si passerà in sostanza da un sistema basato su appalti ad uno prevalentemente basato sui voucher: il disoccupato percepirà un assegno che potrà scegliere di spendere, ad esempio per un percorso di riqualificazione, presso uno dei soggetti accreditati. L'Agenzia del lavoro dal canto suo dovrà mettere a fuoco i bisogni di ciascuna persona, per poi mobilitare la Rete dei servizi per l'impiego territoriale affinché essa individui al suo interno la risposta più appropriata.
Il secondo punto riguarda la riforma dei servizi per l'impiego: i Centri per l'impiego diventeranno snodi fondamentali fra lavoratori e imprese, e dovranno di conseguenza conoscere approfonditamente i bisogni di domanda e offerta di lavori. Cureranno anche uno strumento nuovo dove incrociare tutti i dati, il portale Trentinolavoro.
Il terzo punto riguarda la formazione: si passerà da un approccio generalista ad uno più personalizzato e premiale. La novità è che si premierà con l'incentivo economico solo il formatore che raggiungerà il risultato concreto di portare il lavoratore fino ad un nuovo impiego.
Infine gli ammortizzatori sociali, che saranno sempre meno categoriali e sempre più universali: le parole d'ordine qui saranno condizionalità e maggiore collaborazione con le imprese. Tra gli obiettivi che ci proponiamo allargare le tutele ai disoccupati non sufficientemente 'coperti' dallo Stato, e dar vita ad un welfare realmente partecipato".

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Vediamo in sintesi quali sono i punti principali contenuti nel documento:
- priorità ad un mercato del lavoro dinamico: sono stati individuati nuovi strumenti che permettono di personalizzare gli interventi, sia quelli rivolti ai lavoratori che quelli per le aziende (profilazione, bilancio di competenze, incontro domanda offerta di lavoro, sostegno alla ricerca di figure professionali di difficile reperibilità); sono stati creati inoltre pacchetti integrati di azioni che vanno dall'orientamento alla formazione all'accompagnamento al lavoro; è stato previsto infine un collegamento tra il compenso percepito dai servizi per l'impiego e i risultati ottenuti in termini occupazionali ed è stata rafforzato il criterio della condizionalità con la messa a regime del cosiddetto diario di attivazione.
- innovazione dei Centri per l'impiego
L'assetto istituzionale delle politiche del lavoro richiede un nuovo ruolo dei Centri per l'impiego. Vediamolo per punti:
CPI regista, lavoratore protagonista: il centro per l'impiego aiuterà il lavoratore ad essere protagonista del proprio progetto di attivazione, orientandolo e permettendo di utilizzare gli strumenti in modo agevole.
CPI e privati insieme e coordinati: saranno valorizzate al meglio le diverse capacità dei CPI e dei soggetti privati.
CPI al servizio delle imprese ed aperti alle imprese: l'obiettivo sarà perseguito mediante l'organizzazione di career days, il nuovo portale per l'incontro domanda offerta "Trentinolavoro", azioni di marketing occupazionale (incontri sistematici con i datori di lavoro, in funzione del individuazione dei fabbisogni occupazionali in tempo reale ), il sostegno della formazione di tipo innovativo, il supporto alla contrattazione ed il sostegno dei contratti di rete.
CPI internazionali: viene potenziato il servizio EURES e vengono sostenuti i progetti linguistici, in particolare i progetti di formazione e di esperienza di tirocinio o lavoro all'estero.
CPI e SCUOLA: il nuovo documento prevede una collaborazione sistematica tra CPI e sistema scolastico per l'orientamento dei giovani.
CPI più tecnologici: si prosegue nell'operazione di semplificazione e alleggerimento degli aspetti burocratici mediante l'utilizzo dei sistemi on-line (DID on line, prenotazione on line di appuntamenti con gli operatori dei CPI).
- priorità per i giovani
Sono stati previsti interventi specificamente rivolti ai giovani, rendendo strutturali quelli previsti dal modello "Garanzia giovani" e favorendo lo sviluppo della filiera scuola lavoro.
Il nuovo documento raggruppa tali interventi in una sezione dedicata:
- Garanzia giovani: sono disciplinati gli interventi affidati ad Agenzia del lavoro.
- tirocini di qualità e presso i maestri artigiani
- interventi di mobilità all'estero (Eures e Modis)
- interventi di formazione rivolti ai giovani assunti con apprendistato professionalizzante e per la ricerca
- collegamento scuola/Università/lavoro per l'orientamento al lavoro dei giovani in uscita dal sistema scolastico e universitario.
- priorità per l'occupazione femminile
Prosegue nel nuovo documento l'attenzione rivolta all'occupazione femminile con interventi mirati, sulla scia delle migliori prassi europee. E' noto che l'aumento dell'occupazione femminile consente di modificare positivamente il mercato del lavoro complessivo, di aumentare la domanda di beni e servizi, il PIL e, come accaduto in diversi Paesi, anche il tasso di fertilità.
Le modalità di intervento sono in sintesi: premiare le imprese che permettono di esprimere il talento delle donne con una certificazione inserita nel Family audit, incrementare i progetti di inserimento occupazionale per giovani disoccupate, estendere i progetti con finalità conciliative rivolti alle lavoratrici autonome anche alle libere professioniste, ridurre il gap digitale e tecnologico tra donne e uomini con progetti specifici.
- priorità per un mercato del lavoro inclusivo
Il nuovo documento rafforza gli strumenti per l'inserimento lavorativo dei soggetti più svantaggiati, valorizzando il sostegno delle cooperative di tipo B e promuovendo strumenti come i contratti di solidarietà difensivi, i lavori socialmente utili.
- priorità allo sviluppo del sistema dei sostegni al reddito provinciali
Con il nuovo documento si completa il percorso di attuazione della delega alla Provincia in materia di ammortizzatori sociali, garantendo tutele il più possibile universali in sinergia con le politiche attive, tenendo conto delle recenti modifiche intervenute a livello statale.
In particolare, con il nuovo reddito di attivazione (RA) si estende la protezione sociale ai disoccupati involontari con difficoltà economica e che, nonostante l'attivazione, non abbiano trovato una nuova occupazione nel periodo di copertura della NASPI; si amplia la sfera dei beneficiari dell'ASDI, sulla base dell'indicatore ISEE di 8.000 euro e togliendo i limiti di età ed il riferimento al carico familiare.
Possono accedere al RA i residenti trentini che rispettano il patto di servizio sottoscritto al Centro per l'impiego. Il RA dura fino a 6 mesi ed è pari al 75% dell'ultima NASPI, ma senza il tetto previsto per l'ASDI (€450).
Un'ulteriore novità è rappresentata dall'estensione del RA agli assegnisti di ricerca, soggetti che al termine dell'incarico non avrebbero altrimenti diritto a ricevere alcuna indennità di disoccupazione.
Per quanto riguarda il reddito di continuità, la Provincia sta definendo con le parti sociali l'accordo per la costituzione del fondo di solidarietà territoriale. Il fondo permetterà:
- di garantire un sostegno al reddito nel periodo di non lavoro ai lavoratori dipendenti di imprese che non possono accedere alla cassa integrazione guadagni;
- di assicurare un sostegno al reddito nei casi di incentivo all'esodo di lavoratori vicini alla pensione;
- di finanziare programmi formativi di riconversione dei lavoratori.
Il fondo territoriale comporta, per le imprese trentine ed i loro dipendenti, un duplice vantaggio: da un lato, avere la gestione diretta del fondo, dall'altro poter beneficiare di un finanziamento provinciale.
- innovazione degli strumenti e delle modalità di attuazione delle politiche del lavoro.
Il nuovo documento è innovativo anche per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per l'attuazione delle politiche del lavoro. Si introduce nel documento la "profilazione", uno strumento in grado di individuare i diversi gradi di occupabilità dell'utente. Il sistema si coordinerà con quanto previsto a livello statale, evitando duplicazioni inutili. Si potenzia inoltre il bilancio di competenze, come strumento per aiutare i lavoratori ad entrare e rientrare con maggior facilità nel mercato del lavoro.
Si segnala infine l'introduzione di un nuovo modello di monitoraggio ed analisi del mercato del lavoro a sostegno dell'individuazione degli interventi e a supporto dell'orientamento dei lavoratori.
(mp) -