Mercoledì, 18 Gennaio 2012 - 02:00 Comunicato 93

Figlio di due cittadini ghanesi giunti dalla Libia e accolti in Trentino
NUOVO "FIOCCO AZZURRO" FRA I RICHIEDENTI ASILO: A ROVERETO E' NATO EMMANUEL

Dorcas in Libia faceva la maestra elementare, mentre il marito Patrick coordinava una squadra di artigiani. Mai avrebbero pensato che il loro bambino sarebbe nato fra le montagne del Trentino. E invece il piccolo Emmanuel, figlio di genitori ghanesi fuggiti dalla Libia in guerra e inseriti nel progetto di accoglienza trentino per l'emergenza Nord Africa, ha visto la luce in un panorama ben diverso da quello africano. Così da domenica scorsa Rovereto, dove i due coniugi ghanesi risiedono, ha un cittadino in più. Al Brione lo attendono i vicini di casa, con i quali Dorcas e Patrick sono subito entrati in sintonia. E lo attende con gioia anche la comunità della chiesa evangelica, di cui il neo-papà è pastore.-

Alle spalle della coppia ghanese un vissuto di sofferenza sotto le bombe in Libia; davanti a loro, invece, un futuro carico di speranza. Stanno attendendo una risposta, da parte della Commissione territoriale, alla loro domanda di protezione internazionale. Nel frattempo frequentano i corsi di italiano e tutte le attività organizzate dalla vasta rete dell'accoglienza in Trentino.
Emmanuel è il secondo bimbo nato da cittadini immigrati giunti qui dalla Libia.
A novembre aveva fatto ingresso nella comunità Progress, figlia di Osamede e Marcy, i due giovani sposi nigeriani partiti da profughi con un barcone verso la Sicilia. Dopo una separazione forzata a Lampedusa, la coppia si era riabbracciata in Trentino, dove è nata la loro bimba.
E dopo Progress, ora è arrivato anche il "fiocco azzurro" di Emmanuel.
"Accanto alla gioia per questo nuovo, lieto evento – afferma l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Beltrami Giovanazzi – la nascita di questo bimbo ci spinge ad una nuova riflessione sul tema della cittadinanza. Anche Emmanuel, come Progress, non è formalmente cittadino italiano. E come lui tanti figli di coppie di migranti nati in questi anni che parlano l'italiano come i loro coetanei del posto e sentono questo Paese come la loro comunità. In attesa che il Parlamento affronti finalmente questo tema, è proprio l'intera comunità – di cui le Camere sono peraltro espressione – che deve avvertire come prioritaria la necessità di riconoscere a questi giovani la cittadinanza italiana, come sottolineato recentemente anche dal ministro all'Integrazione Riccardi. Nel frattempo, il Trentino saprà certamente far sentire Emmanuel a casa propria." -