Venerdì, 10 Aprile 2015 - 02:00 Comunicato 812

In viaggio verso l'Expo Milano 2015, al MUSE oggi si è parlato di recupero delle aree agricole marginali.
"NUOVE TERRE PER NUOVI PAESAGGI": UN IMPEGNO PER TUTTA LA COMUNITA'

L'assessore provinciale alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa ha aperto stamani al MUSE il convegno "Nuove terre per nuovi paesaggi". Il tema centrale dell'incontro, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento attraverso l'Osservatorio del Paesaggio e la "step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio", è il contrasto all'abbandono e il recupero delle aree agricole marginali. Gli osservatori più attenti parlano ormai apertamente di "declino" dei paesaggi montani e della necessità di mettere in campo azioni, ispirate da nuovi approcci economici e sociali orientati alla sostenibilità, per fermare l'abbandono dei campi e dei pascoli in quota. Un abbandono che si tradurrebbe in uno svilimento del paesaggio alpino, vero punto di forza dell'attrattività, anche turistica, di questi territori.
"Nessuno pensa di poter far tornare indietro il tempo e di ricreare le condizioni ambientali di cinquant'anni fa – ha esordito l'assessore nell'inaugurare la giornata di studio. – Anzi, il miglior approccio possibile al problema è proprio quello di non pensare che tutto ritornerà com'era una volta. L'epoca della globalizzazione ci lancia delle sfide epocali che ci mettono in difficoltà ma che ci offrono anche delle opportunità. Si tratta di scommesse che vanno accettate con equilibrio e convinzione: da un lato dovremo impegnarci ad arginare il deterioramento del territorio, ma al contempo sarà necessario programmare, sostenere e puntare su uno sviluppo economico che sia ecosostenibile. E lo stesso presidente della Giunta è su questa medesima lunghezza d'onda. Da questo punto di vista possiamo dire che il Trentino è messo meglio di altre realtà nazionali, e che quindi il nostro punto di partenza è abbastanza buono, ma accanto all'impegno della Provincia dovrà esserci quello degli enti locali, Comunità e Comuni, dei protagonisti economici che in questo territorio vivono e producono, in primis gli agricoltori, a cui però dovrà aggiungersi l'impegno convinto e diffuso di tutti i cittadini".-

Sono questi i tre "pilastri" per un recupero equilibrato delle numerose aree marginali "rubate" all'agricoltura dalla cementificazione e dalla infrastrutturazione del territorio e che non sono mai state restituite ai legittimi" proprietari: "Il primo attore – ha detto l'Assessore, – è la Provincia, che interviene con il suo Fondo del Paesaggio per il recupero almeno parziale di aree dismesse da restituire all'utilizzo rurale, mettendo a disposizione tre milioni di euro in tre anni e che interverrà con la riforma urbanistica che è in viaggio e che avrà come punto centrale proprio il risparmio del suolo e il riutilizzo delle strutture edilizie dismesse; il secondo partner è il composito mondo degli enti locali, delle Comunità e dei Comuni, che avranno il ruolo di 'sentinelle' del territorio, sulla base ad esempio dell'esperienza che stiamo facendo con la Comunità della Rotaliana per il recupero di alcune aree marginali create dalla realizzazione della tangenziale Trento Nord-Rocchetta; infine, e non mano importanti, ci sono i cittadini, ai quali si chiede di interiorizzare una mentalità nuova, basata su diverse priorità di valori".
L'invito dell'assessore , in conclusione di intervento, si è fatto pressante: "La cura del territorio – ha detto, – è lo snodo focale della nostra identità, è la cartina di tornasole che valuterà come e quanto la comunità trentina sarà capace di accettare e di vincere le scommesse della modernità e del prossimo futuro, avviandosi verso la strada dell'innovazione anche creativa che riesca a 'disegnare' un ambiente attrattivo, sano e comunque economicamente vivace. Questo è il mio impegno, è l'impegno della Giunta e della Provincia, questo mi pare di poter dire è l'impegno che dal convegno di oggi qui al Muse trarrà nuovi stimoli, nuova linfa, rinnovati punti di vista e confronti con esperienze e buone pratiche concrete e positive".
Nel corso della giornata di studio, proprio quasi come se il Trentino si fosse messo in viaggio verso l'EXPO Milano 2015, molte voci si sono intrecciate per evidenziare problematiche, possibili sviluppi, azioni, strumenti e applicazioni per contrastare l'abbandono delle aree agricole marginalizzate e rese improduttive dall'intervento dell'Uomo.
Hanno parlato Giorgio Tecilla, segretario del Forum Osservatorio del Paesaggio; Gabriele Calliari, presidente della Coldiretti del Trentino, che ha commentato le "dieci azioni per il paesaggio rurale del Trentino (che sono la cultura del paesaggio rurale, la ricerca, il monitoraggio, il contrasto alla riduzione delle superfici coltivate, le eccellenze del paesaggio rurale, le colture di mezza montagna, le dinamiche del bosco, l'agriturismo, l'agricoltura familiare, di autoconsumo e di prossimità). Annibale Salsa, del Comitato scientifico di step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio ha proposto una sua analisi storica sulle dinamiche che hanno prodotto e favorito l'abbandono delle terre alte sulle Alpi; Andrea Sisti, presidente dell'Ordine nazionale Agronomi Forestali, ha invece ampliato il panorama coinvolgendo realtà ed esperienze nazionali; Fabrizio Dagostin, dirigente del Servizio agricoltura della Provincia autonoma di Trento ha illustrato il Piano di Sviluppo rurale 2014-2020, che già contiene e propone strumenti e misure per il recupero di aree abbandonate. Di seguito, Maurizio Zanin, dirigente del Servizio foreste e fauna della Provincia, partendo dai terreni agricoli e pascolivi abbandonati, ha parlato delle dinamiche naturali che sono in atto e delle strategie per la gestione forestale e il recupero ambientale e faunistico; è quindi intervenuto Francesco Pastorelli, presidente dell'Associazione Fondiaria di Carnino, in Alta Val Tanaro (Piemonte), mentre Emanuele Eccel, della Fondazione Edmund Mach, ha parlato di come coltivare in un clima che cambia.
Nel pomeriggio una tavola rotonda, coordinata dal giornalista Walter Nicoletti, ha lasciato spazio agli interventi del Consorzio Miglioramento Fondiario di Grumes, dell'Association Fonciére Pastorale di Abriès nel Queyras, della città piemontese di Ostana, dell'Associazione Rio Romini di Vallarsa, dell'Ufficio distrettuale forestale di Primiero.
Per informazioni dettagliate: http://www.expo2015.tn.it/it/eventi/nuove-terre-per-nuovi-paessagi/
Foto a cura dell'Ufficio Stampa -



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