Sabato, 30 Maggio 2015 - 02:00 Comunicato 1281

Dibattito tra Eliano Lodesani e Riccardo Donadon
NUOVE TECNOLOGIE E SAPERI TRADIZIONALI: COSI' L'ITALIA PUO' "COGLIERE L'ATTIMO"

Nessuna generazione, come quella dei giovani italiani di oggi, ha mai conosciuto opportunità così straordinarie per poter sviluppare i propri talenti. Strategie d'impresa innovative, sostenute dai saperi e dalle professionalità tradizionali, possono riaffermare l'eccellenza italiana: un'eccellenza in grado di imporsi a livello mondiale, ma senza rinunciare alle peculiarità tipiche del nostro territorio. Anche il mondo bancario deve aprirsi alle ultime tecnologie, facendo scelte coraggiose ma ormai irrinunciabili. Questi i punti principali emersi dal dibattito tra Eliano Lodesani di Intesa San Paolo e Riccardo Donadon di H-Farm, che biasimano il pessimismo da sempre diffuso nel nostro Paese e dichiarano piena fiducia nella svolta politica rappresentata da Matteo Renzi.-

Valorizzare i talenti presenti nel nostro Paese, credere nelle idee innovative e trasformarle in progetti concreti che possano pervadere la rete e i mercati. Questo, oggi, significa "cogliere l'attimo". Ne sono convinti Eliano Lodesani, COO e responsabile delle risorse umane di Intesa San Paolo, e Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm, che stamattina si sono confrontati in un dibattito svoltosi a Palazzo Bassetti, sede della Banca di Trento e Bolzano, nell'ambito del Festival dell'Economia. "La narrazione cupa con cui si racconta il presente e il futuro dei giovani italiani – ha spiegato Donadon – è profondamente sbagliata. Ci troviamo in un momento straordinario di ridefinizione di prospettive e valori: le opportunità che si presentano oggi a chi voglia coltivare il proprio talento erano impensabili venti o trent'anni fa". Ed esperienze come quella di H-Farm – la piattaforma digitale nata nel 2005 con l'obiettivo di sostenere le più interessanti start up del nostro Paese – stanno a dimostrare che è possibile rilanciare quello spirito d'impresa tipicamente italiano, globale ma al contempo legato al territorio, che troppo a lungo è stato soffocato da strategie di sviluppo anacronistiche. Un appello alla positività condiviso da Eliano Lodesani, che ha sottolineato la necessità per l'Italia di liberarsi dal suo atavico immobilismo sociale. Stimolati da Alberto Faustini, direttore delle testate "Trentino" e "Alto Adige", i due interlocutori hanno anche suggerito alcune soluzioni da adottare, soprattutto nel mondo bancario. "Bisogna sostituire – ha affermato Lodesani – il paradigma della gerarchizzazione del lavoro con quella della cooperazione. Share economy e social networking devono diventare le nuove frontiere per lo sviluppo e il rinnovamento delle banche". Per farlo, però, è indispensabile ripensare il dialogo intergenerazionale: se quella dei giovani di oggi è la generazione più altamente tecnologizzata della storia, con un accesso all'informazione facile e immediato, spetta ai più adulti diffondere alcuni strumenti di conoscenza tradizionali, altrettanto indispensabili per una formazione d'eccellenza. "Ma la vera priorità – ha continuato Lodesani – è superare una volta per tutte quella tendenza italiana al lamento costante, all'autodenigrazione, che ci impedisce di cogliere molte preziose opportunità. L'ultima delle quali è l'Expo di Milano, senz'altro il migliore mai realizzato nella storia recente".
E la classe dirigente attuale? È all'altezza di queste sfide? "Conosco Matteo Renzi e lo stimo un casino", ha dichiarato Donadon. "Secondo me può innescare quel cambiamento di cui l'Italia ha bisogno".
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