Martedì, 02 Ottobre 2012 - 02:00 Comunicato 2992

In val di Sole si sono dati appuntamento fino a domani i tecnici del progetto europeo
NEWFOR, L' EUROPA STUDIA IL MONITORAGGIO AEREO DEI BOSCHI TRENTINI

A Pellizzano, in val di Sole, è in corso di svolgimento - si chiuderà domani 3 ottobre - il secondo "Partners Meeting" del progettto Newfor: si tratta della fase di test di una nuova tecnologia che permette la mappatura aerea delle piante e l'estensione dei boschi. Durante il meeting - riservato ai tecnici e ricercatori delle regioni europee aderenti al progetto, tra cui il Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento - verranno messe a confronto le sperimentazioni svolte nelle aree pilota, tra le quali figura la proprietà forestale dell'Asuc di Pellizzano. E proprio al territorio della valle di Sole è stata dedicata la giornata di oggi del del meeting: "I risultati della sperimentazione - spiega Paola Comin dell'Ufficio pianificazione forestale e selvicoltura - sono stati presentati ai partecipanti che hanno fornito informazioni e consigli preziosi sulle modalità da seguire per il futuro. Il progetto Newfor intende essere un punto di partenza per una diversa gestione del patrimonio selvicolturale del Trentino. Grazie alle nuove tecnologie, i boschi saranno misurati in ampiezza e le singole piante mappate una ad una, così da garantire un modello tridimensionale dinamico".-

Ai primi di settembre un mezzo aereo di una ditta specializzata austriaca ha sorvolato ripetutamente l'intera proprietà boschiva dell'Asuc di Pellizzano, che si estende su oltre 1600 ettari di superficie.
Oggi questi dati e, più in generale, il progetto Newfor è stato presentato ai partner europei, provenienti da Francia, Germania, Svizzera, Austria e Slovenia, oltre a Università e istituti di ricerca. In Italia sono coinvolte le Università di Padova e Torino e l'Ersaf Lombardia.
"La ricerca e il progetto - spiegano i responsabili trentini di Newfor - permettono di individuare i volumi legnosi e verificare, come nel caso di Pellizzano, i risultati di una gestione sostenibile della risorsa bosco".
Tramite appositi sensori, l'aereo durante il volo lancia 10 impulsi laser per ogni metro quadro di superficie, i quali restituiscono le coordinate di posizione e la quota di ogni ostacolo incontrato, dalla punta del singolo albero, ai rami e al sottobosco sino al suolo. E' così possibile modellizzare in modo molto preciso la forma delle chiome, la struttura verticale del bosco e risalire al diametro e infine al volume legnoso, principali parametri della pianificazione e della gestione selvicolturale.
L'aereo ha inoltre effettuato un rilievo iperspettrale per l'individuazione della specie legnosa e uno ortofotografico di precisione per la realizzazione della relativa carta.
Durante il periodo estivo inoltre il Servizio foreste e fauna della Provincia ha provveduto ai rilievi in bosco da parte di unità forestali, ed è tuttora in corso l'inventario per la stima dei volumi legnosi secondo la metodologia comune a tutti i piani di gestione forestale delle proprietà boschive del Trentino. Scopo del progetto infatti è proprio mettere a confronto i dati derivanti dal rilievo in bosco secondo la metodologia standard con quelli derivati dal rilievo aereo, per valutare sia le nuove prospettive derivanti dalla possibilità di disporre di nuovi dati territoriali estremamente precisi, sia le possibili diminuzione dei costi (rispetto ai rilievi a terra) grazie al rilevamento aereo.
Negli scorsi anni, l'uso del sistema laser sul territorio è stato sperimentato positivamente con l'Università degli Studi di Trento e con la Fondazione Mach di San Michele: il sorvolo dell'occhio digitale ha permesso di "leggere" tre tipi di bosco, molto diversi da loro in Valsugana, Pampeago e in valle di Laghi. -