Domenica, 16 Aprile 2023 - 18:27 Comunicato 1059

Il suo “rap didattico” raccontato e discusso al Festival EDUCA
Murubutu, storia e filosofia a scuola attraverso la musica rap

Sulla scorta di una discografia composta da sette album completamente dedicati allo storytelling, Murubutu riflette sul potenziale del rap rispetto alla didattica scolastica.
Rapper e insegnante di filosofia e storia, Murubutu, al secolo Alessio Mariani, ha fatto del rap fin dagli anni 2000 un mezzo espressivo per trasmettere contenuti di ordine culturale senza perdere l’attenzione verso la cura stilistica. Il suo “rap didattico” l’ha raccontato e discusso al Festival EDUCA nel talk “Scelgo le mie parole con cura” moderato da Johnny Mox.
Alessio Mariani - Murubutu, Rapper e insegnante di filosofia e storia [ foto: Daniele Panato/Agenzia Panato - Ufficio Stampa Educa]

«Tra studenti e docenti – spiega Murubutu - c’è la necessità di trovare un codice di scambio. I ragazzi vivono i contenuti scolastici in modo refrattario ed ostico e si allontanano anche dalla lezione frontale perchè esemplare di un mondo distante. Vivono all’interno di bolle e fruiscono di nuove forme mediatiche, attraverso i social, che li profilano e li rendono lontani dalla realtà contemporanea e da quella degli adulti. Il rap, da questo punto di vista, ha un grandissimo potenziale espressivo ed educativo: è il genere musicale che più utilizza figure retoriche e che più ragiona sulla metrica, ha un forte vitalismo e si sostituisce ai cantautori nella trasmissione di contenuti ai giovani».

Non tutto il rap o la trap però può essere considerato un veicolo di contenuti culturali. «Il rap d’autore di Caparezza o Rancore – precisa Murubutu – veicola contenuti molto alti in un genere molto diffuso soprattutto tra i più giovani. Io non penso che la trap sia il peggior genere di musica mai prodotto, abbiamo avuto la techno ad esempio negli anni Ottanta, ma dovremmo imparare ad interpretarla, condannando il linguaggio forzatamente volgare, l’inneggiamento all’uso di droghe sintetiche e i contenuti sessisti mascherati da libertà o ribellismo. Esiste un rap che ha grandissime potenzialità perché può aiutare i ragazzi dal punto di vita culturale, ampliando il bagaglio lessicale, ed emotivo».

Murubutu è anche l’autore dell’album “Infernvm” registrato con il rapper Claver Gold dedicato alla prima delle tre cantiche di Dante. «Avevo un timore reverenziale nei confronti della prima cantica – continua -. Infernvm non è un’opera didascalica ma reinterpreta i personaggi in una chiave più contemporanea. Ho sempre avuto una grande passione per la narrativa e sono cresciuto con i grandi cantautori che raccontano con un linguaggio accurato determinati momenti, fatti della contemporaneità ed emozioni. lo faccio lo stesso con un codice però diverso che è il rap: i miei brani sono tutti racconti che hanno una trama e dei personaggi con proprie caratteristiche. Il mio pubblico è giovane, sensibile e curioso, con tanta sete di conoscenza e alla ricerca di stimoli emotivi e culturali nelle mie canzoni. Nelle giovani generazioni noto una grandissima apertura verso i generi: fruiscono della musica, ma non solo, in modo aperto e libero e questo favorisce una grande ricchezza, ma una maggiore superficialità dal punto di vista emotivo. Ecco perché sono importanti la scuola e la musica e il loro legame».

Qual è il ruolo della scuola? «Come la musica che rappresenta un momento di aggregazione che non è ancora stato sostituito, così la scuola è una roccaforte di conoscenza e cultura, un baluardo contro la superficialità e l’informazione usa e getta. La scuola non può essere sostituita da nient’altro. Bisognerebbe solo valorizzarla di più».

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EDUCA è promosso da Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento e Comune di Rovereto, organizzato da Consolida con la supervisione per la formazione di Iprase, il supporto scientifico di Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Demarchi e il sostegno di Federazione trentina della Cooperazione, delle Casse Rurali Trentine e di Coop Trentino – Sait.

(sdv)


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