Mercoledì, 18 Aprile 2018 - 16:23 Comunicato 790

Molte le novità nel 2018 del castello
Mostre e riallestimenti al Castello del Buonconsiglio

Sarà un 2018 all’ insegna delle novità per il museo. Sono infatti partiti i lavori di riallestimento di Castelvecchio con nuove sale espositive, nuova biglietteria, e nuova sala info point. Postazioni multimediali, plastici interattivi, video ricostruzioni in 3d, filmati, e anche un nuovo logo e una nuova grafica per un castello sempre più smart. Tre le mostre in programma nel 2018.

Per il Castello del Buonconsiglio il biennio 2018/2019 sarà all’insegna delle novità e dei grandi cambiamenti. Da qui alla fine dell’anno il museo si vestirà di nuovo, sono infatti previste nuove sale espositive in Castelvecchio, un nuovo percorso nel Magno Palazzo, un nuovo bookshop, una nuova sala info, un restyling della biglietteria, un nuovo logo e una nuova grafica per il museo e le sedi distaccate. Postazioni multimediali, plastici interattivi, e filmati renderanno il  castello ancora più accattivante e al passo coi tempi. Da qualche settimana sono partiti i lavori di disallestimento di Castelvecchio dove al posto del lapidario e della sezione egizia ( si sta ragionando su di una alternativa esposizione permanente)  troveranno sede nuove sale dedicate alla storia delle genti trentine e alla sezione archeologica del museo, che avrà più spazio espositivo rispetto a prima.  Nel mese di maggio sarà inaugurata anche  la sala dedicata alla figura di Cesare Battisti che sarà allestita nel Torre Granda. Battisti sarà ricordato  come uomo, geografo, giornalista, storico, e politico europeista. Nell’allestimento saranno esposti alcuni oggetti molto evocativi  in un ambiente scenografico ed immersivo.  Sempre a maggio saranno inaugurate anche le due  sale dedicate alla storia delle genti trentine allestite nell’ex Lapidario con una sorta di “macchina del tempo” : la storia del Trentino dalle origini fino alla prima guerra mondiale sarà raccontata attraverso significativi oggetti d’arte, postazioni touch screen e video, che illustreranno i passaggi fondamentali dal periodo retico al romano, alla cristianizzazione, alla storia del principato  vescovile, al  Concilio di Trento, al periodo napoleonico fino al 1918 con l' annessione del Trentino all’ Italia. Il riallestimento del museo seguirà il criterio cronologico, vi è dunque la scelta di contestualizzare il contenitore, ovvero gli ambienti del castello, con i contenuti e le raccolte. In Castelvecchio troveranno quindi posto le collezioni duecentesche-medievali, in Magno palazzo le opere  rinascimentali e nella Giunta albertiana le opere barocche. Anche la biglietteria che si trova nel bastione  avrà un restyling con   grandi pannelli scenografici, installazioni video e il visitatore potrà vedere la prima opera museale, ovvero  un’ iscrizione lapidea del primo quarto del Seicento con la scritta in italiano e tedesco  “Qui si paga il dazio”. L’attuale bookshop diventerà il nuovo punto info del museo, attraverso filmati, una ricostruzione in 3d delle fasi evolutive del maniero, cartine geografiche, postazioni multimediali  con l’ intento di far capire al pubblico la rete dei castelli provinciali e la loro storia. Grazie alla presenza di un grande plastico interattivo della città di Trento si potrà capire anche il ruolo avuto dal castello nel corso dei secoli all’interno del tessuto urbano. Anche la biglietteria sarà soggetta ad un restyling per renderla più moderna e funzionale. Anche il bookshop sarà completamente rivisto. A giugno sarà presentato il nuovo logo museale, nell’ottica del nuovo riallestimento museale si è deciso di dotare il Castello del Buonconsiglio e le sue sedi distaccate  di un nuovo logo e di un brand museale che possa portare più notorietà al museo e alle sedi, promuovendo finalmente in maniera inequivocabile l’unicità del sistema castelli/musei provinciali  con una nuova politica di comunicazione secondo i principi di identità, chiarezza e design. Anche quest’anno i  portoni di  accesso al Castello del Buonconsiglio di Trento saranno straordinariamente aperti nel consueto orario 10-18  e si è favorito l’ ingresso ai giardini del Magno Palazzo e di Castelvecchio, permettendo l’accesso ai diversamente abili dalla porta di san Martino. Per quanto riguarda le altre sedi castellane nel corso dell’estate Castel Beseno sarà come sempre sede delle rievocazioni storiche con armigeri, con i consueti week end da luglio a fine agosto,   mentre a Stenico saranno di scena i falconieri, a Thun i nobili e la coorte  e a Caldes le storie dell’amor cortese.   In concomitanza con i lavori di riallestimento del castello  il Museo proporrà due mostre “dossier” al Buonconsiglio. Il 22 giugno sarà proposta al pubblico la rassegna Madonna in blu. Una scultura veronese del Trecento, dedicata ad una rarissima scultura in pietra policroma del Trecento.  Insieme con la Madonna allattante, molto probabilmente proveniente dalla cattedrale di Trento ed ora nel Museo Diocesano Tridentino opera del “maestro del sorriso”, la trecentesca Madonna che si esporrà al pubblico è tra le pochissime testimonianze rimaste di scultura lapidea veronese del Trecento a Trento. Proveniente dal complesso agostiniano di San Marco, la Madonna è stata ora restaurata e ricondotta alle sue splendide cromie originali su tutte la veste blu di azzurrite che ne fa un unicum nel panorama artistico nazionale. La mostra sarà l'occasione per presentarla, all'interno del rinnovato percorso museale, nel suo contesto  storico, iconografico e stilistico. La seconda mostra al Castello del Buonconsiglio intitolata Sotto il cielo d’Egitto. Un capolavoro ritrovato di Francesco Hayez verrà inaugurata il 9 novembre e sarà visitabile fino al 24 febbraio 2019,  ed è dedicata allo straordinario Riposo durante la fuga in Egitto dipinto da Francesco Hayez nel 1831, un quadro celato agli sguardi del pubblico da quel lontano anno, quando fu esposto a Milano, all’Accademia di Brera. Recentemente rintracciato dalla curatrice della mostra Emanuela Rollandini in collezione privata, fu commissionato da Simone Consolati, noto mecenate e cultore delle Belle Arti. Simbolo di scelte estetiche che fanno da traino per il gusto diffuso in Trentino in età romantica, l’opera si pone al centro di una trama di rimandi, capaci di restituire la vivacità del contesto culturale, delle relazioni fra i protagonisti e della loro levatura intellettuale, nonché del legame che i Consolati hanno istituito con il Castello del Buonconsiglio e le sue collezioni. Nell’anno europeo del patrimonio culturale, la mostra è l’occasione per raccontare la elazione virtuosa fra il Museo, la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento e i lungimiranti collezionisti, che operando in sinergia hanno dato forma a un condiviso progetto di tutela, ricerca e valorizzazione. Oltre al capolavoro ritrovato di Hayez  molto probabilmente saranno esposti  anche i disegni preparatori  e altri due dipinti di Hayez oltre ad alcune opere di confronto. Da metà giugno al Castello di Caldes si potrà invece visitare con ingresso libero la rassegna Riflessi di nobiltà. La donazione Triangi fino a novembre 2918. La collezione Triangi, donata al Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali, da Lucia Triangi nel 2015, non è solo una delle ultime acquisizioni di prestigio entrate a far parte del patrimonio museale, ma un’importante occasione per gettare un primo sguardo su una delle più antiche casate nobiliari trentine e, allo stesso tempo, una delle meno note al pubblico. Al di là dei singoli personaggi illustri, che annoverano nella migliore tradizione delle famiglie notabili trentine anche membri della Chiesa tridentina, capitani, consoli, rintracciare la storia Triangi e in particolare riscoprirla anche nei dettagli della vita quotidiana attraverso il mobilio del Sei-Sette-Ottocento, che sia Luigi XVI o Biedermeir, attraverso i loro ritratti ufficiali che siano a figura intera o i settecenteschi Lampi, attraverso ricercate stoviglie e in generale attraverso le loro committenze, dal progetto della Villa di Maderno alla grande pala oggi a Mala nella chiesa di Sant’Orsola, permetterà non solo di percepire il mutare a seconda delle epoche dei gusti raffinati di questa famiglia ma di cogliere dietro quei mutamenti anche i riflessi di rivolgimenti sociali e culturali profondi su una parte della società trentina, che una volta uscita dall’ancien régime dovrà confrontarsi con le nuove idee risorgimentali del Secolo Lungo, giungendo infine alle soglie del Novecento.



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