Giovedì, 04 Aprile 2019 - 14:28 Comunicato 700

Ieri sera nell’auditorium di Trentino Sviluppo l’incontro tra la campionessa paralimpica e lo storico capitano della nazionale di volley
Martina Caironi e Franco Bertoli: il sorriso e la tenacia per superare gli ostacoli, nello sport come nella vita

Un sorriso grande e solare, una mente lucida e determinata a vincere, nello sport e nelle sfide di ogni giorno. Martina Caironi, campionessa paralimpica sui 100 metri piani ai giochi di Londra e argento nel salto in lungo a Rio, ha condiviso ieri la sua storia, dall’incidente a 18 anni fino alle medaglie olimpiche e all’impegno nel Comitato paralimpico. Accanto a lei, un altro ospite d’eccezione, Franco Bertoli, la “mano di pietra” del volley italiano, vincitore di sette scudetti da giocatore e altri due come allenatore e manager. I due campioni sono stati ospiti ieri del partecipato evento “Oltre l’ostacolo. Il record dentro di noi”, promosso al Polo Tecnologico di Rovereto da Trentino Sviluppo, in collaborazione con Fondazione Fontana Onlus, con il patrocinio del Comitato provinciale di Trento del Coni e del Comune di Rovereto. Con la moderazione del giornalista di Rai Sport Franco Bragagna, l’incontro ha ripercorso la storia di questi due atleti e ha posto l’attenzione sullo sport come volano di inclusione sociale ma anche di innovazione e ricaduta per il territorio. Aspetti al centro del programma di accelerazione Spin Accelerator Italy, che ieri e oggi vede 18 startup provenienti da diversi paesi europei impegnate nella due giorni di bootcamp, e che troveranno spazio anche nella seconda edizione del Festival dello Sport il prossimo ottobre a Trento.

Due carriere sportive di altissimo livello, due storie personali diverse ma accomunate dalla voglia di vivere a pieno e coltivare le proprie passioni. L’atleta paralimpica Martina Caironi e lo storico capitato della nazionale di volley Franco Bertoli sono stati protagonisti dell’incontro “Oltre l’ostacolo. Il record dentro di noi”.
Franco Bertoli, pluricampione di volley e oggi mental coach per le imprese e i professionisti, ha messo al centro l’azione sportiva quale metafora della vita di ogni giorno. “Il concetto chiave – ha spiegato – è che il presente è come è. L’ostacolo fa parte della vita. Ho perso una sfida? Sto vivendo un momento difficile? Proprio da qui posso trovare la forza dentro di me per ripartire. Spesso facciamo fatica a stare nel presente, a concentrarci su quello che stiamo facendo. Prendendo ad esempio la pallavolo – ha proseguito: - quanto si sbaglia una palla, la mente tende a restare ancorata a quel momento. Ma la palla più importante è quella che sto giocando in questo momento”.
Martina Caironi, classe 1989, si sta preparando per i mondiali di Doha e guarda già alle paralimpiadi di Tokyo 2020. Come ha raccontato ieri al pubblico nella Sala Piave di Trentino Sviluppo, quando a 18 anni rimase coinvolta nell’incidente che le causò l’amputazione della gamba sinistra, dedicò il suo primo pensiero proprio allo sport, al campionato di volley a cui non avrebbe potuto partecipare. E proprio su questa passione per lo sport, sulla voglia di tornare a vivere, a camminare e a correre, ha ricostruito la quotidianità e la sua carriera di atleta. “Il mio sorriso è così grande oggi – ha detto Martina Caironi - perché anche la mia sofferenza lo è stata. Quanto superi una cosa come questa, capisci che puoi superare ogni ostacolo. Sono riuscita a guardarmi e a vedere che sì, mi mancava una gamba, ma avevo ancora un corpo sano ed ero giovane. Era il momento dell’azione e così, grazie alle protesi e a una grande determinazione, ho iniziato a camminare e poi correre”.
Un messaggio che ha condiviso nel pomeriggio anche con i partecipanti del percorso di accelerazione per startup dello sport Spin Accelerator Italy di cui è testimonial, promosso da Trentino Sviluppo in collaborazione con l’Università di Trento e Hype Sports Innovation.
L’incontro è stato introdotto da Sergio Bettotti, dirigente del Dipartimento artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia autonoma di Trento. “Quest’evento si inserisce in un percorso che stiamo portando avanti come sistema Trentino. La sfida – ha spiegato Bettotti – è quella di valorizzare lo sport anche come fattore di sviluppo di opportunità professionali, di innovazione, di occasioni per i giovani e di imprenditorialità”. È seguito l’intervento di Pierino Martinelli, direttore generale di Fondazione Fontana, realtà attiva da 20 anni nella solidarietà internazionale. “L’essere innovativi – ha detto Martinelli – è una caratteristica e una necessità per le persone che devono cavarsela in situazioni critiche. Ne è un esempio il Kenya, Paese culla di startup riconosciute a livello mondiale. É importate valorizzare le risorse che ogni persona può tirare fuori da sé, anche nelle situazioni più complesse”.
L’evento ha ricevuto il patrocinio del Coni Trentino, rappresentato ieri dalla sua presidente Paola Mora: “A volte pensiamo che la nostra vita sia incanalata su strade sicure. Può succedere che però accada qualcosa che ci impone di ricostruire i nostri sogni e la nostra quotidianità. Lo sport può essere quello che fa la differenza, stimolandoci a superare i nostri limiti ogni giorno”. Nel corso della serata è stato inoltre trasmesso un videomessaggio di Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico nazionale, che ha ricordato come la crescita di un Paese non si misuri solo attraverso l’economia e il PIL, ma anche e soprattutto con gli investimenti sul capitale umano. Il mondo dell’innovazione e delle startup – ha sottolineato – può essere un alleato in questa rivoluzione culturale”. (f.r.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa



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