Mercoledì, 20 Giugno 2018 - 15:34 Comunicato 1525

Il Castello del Buonconsiglio si veste di nuovo
Madonna in blu e nuovo percorso in Castelvecchio

Venerdì 22 giugno ad ore 18 inaugurazione al Castello del Buonconsiglio della mostra Madonna in blu e del nuovo allestimento museale di Castelvecchio. Ingresso libero.

Magnifici strappi di affresco medievali mai esposti, eleganti dipinti su tavola appena restaurati, delicati manufatti in vetro e lattimo decorati, maioliche, croci astile, ostensori, reliquari, reperti archeologici,  inediti rilievi marmorei antichi, preziose medaglie bronzee del Pisanello, e rarissime  sculture lapidee policrome trecentesche saranno per la prima volta visibili al pubblico nel nuovo allestimento proposto in Castelvecchio. Oltre agli oggetti “cult” delle collezioni museali, come il rarissimo piatto in vetro ametista con decorazioni a smalto eseguito a Murano nel 1450/60, fino ad oggi esposto solo in occasioni di mostre temporanee, il nuovo percorso è frutto di una completa ricognizione, riscoperta  e restauro del ricco patrimonio museale conservato fino ad oggi nei depositi, che raggiunge quanto è già esposto. Sono infatti quasi oltre cento le opere d’arte  che verranno  presentate al pubblico dopo il loro trasferimento e un attento lavoro di restauro e pulitura  in una nuova cornice allestitiva. Venerdì 22 giugno alle ore 18 sarà inaugurato il nuovo percorso  della parte più antica del castello, Castelvecchio, concludendo quindi la prima tranche di lavori del nuovo allestimento museale, interventi che si concluderanno l’ anno prossimo con il restyling espositivo anche del Magno Palazzo e che daranno un volto completamente diverso ed accattivante  al maniero/museo  più importante della regione. Il 22 giugno, in concomitanza con il “Trionfo Tridentino”, lo spettacolo rinascimentale che si terrà nei giardini e che darà il via alle Feste Vigiliane, il museo aprirà gratuitamente le porte ai visitatori in occasione dell’ inaugurazione della mostra Madonna in blu e delle nuove sale dedicate all’ antichità fino al tardo medioevo.Il riallestimento segue un criterio cronologico con la precisa scelta di contestualizzare il contenitore, ovvero gli ambienti del castello, con le proprie collezioni.  Oltre la sala introduttiva alla visita, negli ambienti che ospitavano la collezione egizia trova ora posto la ricca raccolta archeologica, ampliata negli spazi e con alcune novità espositive.  Dopo alcuni anni nei depositi torna infatti ad essere visibile  il magnifico e monumentale mosaico  romano proveniente dal Doss Trento,  assieme ad altri reperti esposti per la prima volta, reliquiari, fibule, capitelli,  un prezioso  sacramentario gregoriano del IX secolo, corredi sepolcrali di varie zone del territorio. Nel nuovo spazio ricavato nell’andito alla Torre Granda vengono sono esposti, nella prosecuzione dell’itinerario che contempla stabilmente nuovi suggestivi ambienti, alcuni rilievi lapidei come  con un leone di San Marco del XIV secolo, opera di Egidio da Campione, un affresco di San Giovanni e San Matteo proveniente dalla chiesa di S. Biagio di Mori del XII secolo, un capitello proveniente dal Duomo della bottega d’ Arogno del XIII secolo. Tra gli oggetti più significativi dell’età medievale si potrà tornare ad ammirare dopo molto tempo diversi affreschi staccati, uno dedicato all’ Adorazione dei Magi, all’ Ascensione e all’ Annunciazione, eseguito attorno al 1360/1370,  il grande riquadro del mese di aprile/maggio del 1330 con il Re di Calendimaggio, proveniente dal ciclo dei mesi di  casa Franzinelli, restaurato  per l’ occasione, l’affresco della Battaglia proveniente da Castel Madruzzo, oggetto della recentissima donazione Larcher Fogazzaro, e ancora San Giorgio e la principessa, proveniente da Terres e la stupenda tavola della Madonna dell’ Umiltà di fine Trecento realizzata da un pittore di ambito veneto. Un’ulteriore sala è dedicata ai tanti oggetti, monili, e suppellettili che testimoniano la raffinatezza raggiunta dall’elegante età gotica, mentre l’itinerario prosegue infine con il grande ambiente dedicato all’”autunno del Medioevo”, dove oggetti di oreficeria accompagnano grandi altari a portelle che testimoniano l’adozione di modelli figurativi e formali di provenienza germanica ad illustrare la composita cultura trentina. Il percorso si raccorda a questo punto con quello interno al Magno Palazzo, in una soluzione che, secondo il criterio allestitivo cronologico, prosegue con le collezioni risalenti al XVI secolo, conducendo in tal modo il visitatore a proseguire il suo viaggio nella storia e nell’arte trentina. Sempre il 22 giugno sarà inaugurata la rassegna Madonna in blu. Una scultura veronese del Trecento,dedicata ad una rara scultura in pietra policroma del Trecento.  Insieme con la Madonna allattante, molto probabilmente proveniente dalla cattedrale di Trento ed ora nel Museo Diocesano Tridentino, opera del “maestro del sorriso”, la trecentesca Madonna che si esporrà al pubblico è tra le pochissime testimonianze rimaste di scultura lapidea veronese del Trecento nel Trentino. Proveniente dal complesso agostiniano di San Marco, la Madonna è stata ora restaurata e ricondotta alle sue splendide cromie originali, su tutte la veste blu di azzurrite che ne fa un unicum nel panorama artistico nazionale.  Con dicembre 2018 anche la biglietteria che si trova nel bastione avrà un restyling con grandi pannelli scenografici, installazioni video informative, e il visitatore potrà vedere la prima opera museale, ovvero  un’ iscrizione lapidea del primo quarto del Seicento con la scritta in italiano e tedesco  “Qui si paga il dazio”. L’attuale bookshop diventerà il nuovo punto info del museo, attraverso filmati, una ricostruzione in 3d delle fasi evolutive del maniero, cartine geografiche, postazioni multimediali  con l’ intento di mostrare al pubblico la rete dei castelli provinciali e la loro storia. Grazie alla presenza di un grande plastico interattivo della città di Trento sarà illustrato anche il nesso tra castello e tessuto urbano nel corso dei secoli.



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