Giovedì, 14 Luglio 2022 - 14:29 Comunicato 2186

L'assessore Bisesti: il museo è un esempio virtuoso di reattività, innovazione e resilienza
MUSE, presentato il Bilancio di missione 2021

Si chiama “Bilancio di missione” ed è lo strumento che quest'anno il MUSE – Museo delle Scienze ha adottato quale evoluzione del bilancio di sostenibilità: centotredici pagine, con dati aggiornati e interventi di importanti personalità del mondo della cultura e dei musei, tracciano la rotta per affrontare le sfide di un mondo in continua trasformazione.
Tra i dati più significativi, quello sui visitatori: dopo due anni di flessione a causa della pandemia (erano stati 139.369 nel 2020 e 128.007 nel 2021), tornano a crescere. Nel primo semestre del 2022 hanno varcato le porte del museo già 108.619 visitatori, sfiorando quota 4 milioni visitatori dal 2013 a oggi. Nel 2021 il MUSE ha restituito all’economia locale, in termini di impatto fiscale diretto e indiretto, una somma stimata di oltre 8 milioni di euro (+37,29% rispetto al 2020).



Il “Bilancio di Missione" del MUSE (Mirko Bisesti assessore provinciale all’istruzione cultura e università, Alberto Garlandini Presidente ICOM International Presidente Comitato scientifico MUSE, Laura Strada Vicepresidente MUSE, Alberta Giovannini Sostituta direttrice)

Al tempo dell’Antropocene, il ruolo dei musei nella società sta cambiando più rapidamente di quanto non sia avvenuto negli ultimi, già tumultuosi, decenni: da istituzioni storicamente statiche si sono tramutati in centri di cultura chiamati costantemente, e talvolta in modo violento, a re-inventarsi. Da questo scenario nasce il Bilancio di missione 2021 del MUSE, sia come mezzo strategico per tradurre e verificare la propria mission, confrontare obiettivi e risultati e individuare punti di forza e debolezza al fine di migliorare scelte organizzative, culturali, ambientali e comunicative; sia per dare contezza ai propri stakeholder del valore aggiunto creato. La nuova pubblicazione ripercorre le principali tappe del museo dal 2013 a oggi: un viaggio lungo 9 anni in cui il MUSE si è confermato come una delle realtà culturali più importanti nel panorama nazionale e internazionale. Un museo che sa raccontare, e sa avvicinare le persone alla conoscenza, e in modo semplice sa far apprezzare le meraviglie della scienza.

All'interno del Bilancio di missione MUSE 2021 trovano spazio - oltre ai contributi dei componenti del CdA e della direzione - le voci di influenti personalità del mondo culturale e museale italiano, i dati più aggiornati su visitatori, servizi e sostenibilità economica e le nuove sfide che il Museo delle Scienze di Trento sta affrontando alla luce dei grandi cambiamenti in corso.

Tanti gli interventi di pregio, da quello del presidente di ICOM International Alberto Garlandini a quello dell’economista Paola Dubini, passando per l’evoluzionista Telmo Pievani, il professore Ludovico Sollima, l’esperta di sostenibilità e presidente di Koinètica Raffaella Sobrero e la direttrice dei Musei civici di Montebelluna Monica Celi.

Il Bilancio da oggi è disponibile anche sul sito web del MUSE, arricchito da contenuti interattivi.

Mirko Bisesti, Assessore all’istruzione, università e cultura della Provincia autonoma di Trento ha detto: "Mi riempie di orgoglio poter presentare i risultati che fanno del MUSE una delle eccellenze culturali della realtà trentina e non solo, nazionale e internazionale. Accanto alla pandemia, la situazione politica internazionale, l'aumento del costo della vita e molti altri fattori di instabilità, concorrono a rendere ancora più difficile il compito dei musei di creare valore per la comunità, essere accessibili e inclusivi. Il MUSE è un esempio virtuoso di reattività, innovazione e resilienza. Il numero di visitatori, ben assestato per la rete MUSE sui 200.000 visitatori nel 2021, nonostante un terzo dell'anno di chiusura, è solo uno dei parametri di facile lettura che, assieme a numerosi altri raccolti in questo bilancio, rincuorano rispetto alla dinamica attività culturale e alla partecipazione del pubblico”.

Alberto Garlandini, Presidente ICOM International, Presidente Comitato scientifico MUSE: "La capacità di produzione culturale del MUSE è un caso virtuoso e un bell’esempio per la comunità museale nazione e internazionale. Il nuovo Bilancio di missione raccoglie le migliori riflessioni del dibattito contemporaneo e si concentra in particolar modo sull’impatto delle attività museali nel contesto sociale. I musei, oggi, - forti dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU - sono in una posizione unica per sostenere efficaci politiche ambientali, promuovere conoscenza scientifica e pratiche sostenibili. L’impegno del MUSE nella ricerca e nella divulgazione dei temi dell’Antropocene è eccezionale: combattere la crisi climatica e la perdita di biodiversità è un imperativo etico”.

Laura Strada, Vicepresidente MUSE: “Multidisciplinarietà e innovazione, incontri ravvicinati e interazione digitale sono le strategie adottate dai musei scientifici per raccontare il sapere ed essere luoghi sempre più accessibili a un vasto pubblico. Spesso passa in secondo piano ma il MUSE è un centro di ricerca specializzato in tematiche naturalistiche che riguardano gli ambienti di montagna, riconosciuto a livello internazionale: produce ricerche scientifiche che vengono poi elaborate sotto forma di tantissimi progetti di comunicazione, mostre, conferenze, laboratori, programmi educativi. Un’istituzione (non una cattedrale) che interagisce e dialoga con tutte le parti della società; un museo che sa raccontare, e sa avvicinare le persone alla conoscenza, in modo semplice, sa far apprezzare le meraviglie della scienza”.

Alberta Giovannini, Sostituta direttrice Ufficio Organizzazione risorse umane e servizi diversi di gestione MUSE: "L’innovazione è l’elemento che permea tutta l'attività del museo, e questo Bilancio ne è un esempio. Non un mero report annuale, ma una bussola: queste pagine raccolgono il punto di vista di autorevoli esperti su aspetti che convergono verso la moderna concezione di "fare museo", esprimono come queste considerazioni possono tradursi in concretezza e danno conto di come il museo genera il valore aggiunto non solo in termini di impatti economici nella comunità locale e di successo verso il pubblico, ma anche come esternalità positive verso i diversi portatori di interesse. Un plauso va al grande lavoro di squadra che ha permesso la realizzazione”.

I VISITATORI

Tornano a crescere i visitatori del MUSE dopo due anni di pandemia: nei primi sei mesi del 2022 il museo ha accolto 108.619 persone.

Nel 2021 erano entrati in museo 128.007 visitatori (200.485 su tutta la Rete museale, composta da Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, Museo geologico delle Dolomiti di Predazzo, Palazzo delle Albere, Giardino Botanico Alpino e Terrazza delle Stelle del Monte Bondone), a fronte di 86 giorni di chiusura e stringenti misure di contingentamento degli ingressi. Il 79% proveniente da fuori provincia (26%Veneto, 22% Lombardia, 16%Emilia Romagna; il 4% dall’estero).

Nel 2020, con 124 giorni di chiusura, gli ingressi al MUSE erano stati 139.369 (202.061 su tutta la Rete museale).

Con una media di più di 500.000 visitatori annui prima del Covid (nel 2019 erano stati 505.911 al MUSE pari a 588.219 sull’intera Rete museale), e di oltre 130.000 negli ultimi due anni, il MUSE rimane ai primi posti delle graduatorie dei musei più visitati d’Italia. Il computo totale dei visitatori raggiunto in questi 9 anni di apertura è di quasi 4 milioni di persone che hanno varcato la soglia del museo per viverlo come spazio di pensiero e di riflessione, di cultura viva, lasciandosi ispirare dagli exhibit e dalle proposte.

Di questi, annualmente, il 25% sono studenti. Una carica di giovani che - grazie a un carnet di circa 150 proposte - ha trovato al MUSE occasioni di educazione informale, esperienze di formazione e crescita in grado di supportarli nell’apprendimento dei concetti chiave per i loro curricula scolastici. Ma non solo, in un momento in cui il pianeta manifesta con sempre maggiore urgenza la necessità di una assunzione di responsabilità da parte di ogni persona, il MUSE è in grado di coinvolgere le giovani generazioni e appassionarle alle questioni più attuali riguardanti la scienza, la natura e il rispetto della biodiversità.

IL PERSONALE

Lavorano al MUSE 228 persone tra dipendenti e collaboratori.

L’età media è 41 anni; il 58% è di genere femminile.

MOSTRE ED EVENTI

Centrale è sempre il racconto dell’attività svolta, dalla ricerca scientifica quale anima generatrice di contenuti alla produzione culturale (mostre, eventi, attività educative) e alla sperimentazione di nuovi linguaggi. Il Museo delle Scienze di Trento, con la sua rete di sedi territoriali e internazionali, testimonia il valore del “fare cultura” al passo con i tempi configurandosi come un’eccellenza internazionale per la conservazione, l’esposizione, la ricerca scientifica e la didattica al servizio della comunità e insieme visione e motore di sviluppo sociale, civico, culturale. Sempre attivo e in grado di produrre proposte diversificate per tutte le età e gli interessi, dal 2013 il MUSE ha prodotto 101 mostre e una miriade di eventi. Tra i progetti di maggiore impatto e in connessione con l’attualità, il recente rinnovo della Galleria della Sostenibilità, declinata sugli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Dopo l’inaugurazione pochi giorni fa dell’esposizione “L’ombra dell’unicorno. Il rinoceronte tra passato, presente e futuro”, è in arrivo il 23 luglio la grande mostra “Lascaux Experience. La grotta dei racconti perduti”, dedicata all’esplorazione immersiva di uno dei luoghi più suggestivi di sempre: la grotta di Lascaux, custode di meravigliose pitture rupestri risalenti a circa 20.000 anni fa.

LA RICERCA

Il MUSE è anche un centro di ricerca riconosciuto a livello locale e internazionale, che collabora con istituti di ricerca e università per il monitoraggio della biodiversità e la consulenza tecnico-scientifica in tema ambientale. Nel 2021 i ricercatori e le ricercatrici del MUSE hanno lavorato a 33 diversi progetti, di cui oltre la metà finanziati o co-finanziati da enti esterni. I risultati ottenuti nel corso del 2021 si sono concretizzati in circa 350 prodotti della ricerca, che comprendono 86 pubblicazioni scientifiche specialistiche e divulgative (di cui 51 su riviste ISI, con impact factor), 19 report tecnici volti principalmente a fornire strumenti per la conservazione e la gestione territoriale (a favore di Provincia autonoma di Trento, reti riserve, aree protette), e 150 tra corsi, attività di alta formazione, seminari e attività di divulgazione.

Le collezioni del museo, che spaziano dalla botanica all’archeologia, dalla zoologia alla geologia, sono 336 e custodiscono un patrimonio di ben 5.607.500 reperti.

I RICONOSCIMENTI

L’unicità della proposta culturale del Museo ha portato negli anni a una folta serie di riconoscimenti, a livello nazionale e internazionale.

Oltre ad essere il Primo museo italiano a ottenere dall’Unicef il riconoscimento di “amico dei bambini e degli adolescenti”, il MUSE ha ricevuto nel 2014 il Premio Cultura di Gestione 2014, il Luigi Micheletti Award 2014, L’European Museum of the Year 2015, il Primo premio Sponsorizzazioni e partner culturali 2017-2018, il Premio Impegno Sociale 2019 e il LIFE Award 2019 Sezione Natura per il progetto LIFE WolfAlps.

Recentissimo è il Premio per la felicità sostenibile 2022. Il riconoscimento di Anffas per l’impegno nel campo dell’inclusione sociale  che premia annualmente un’impresa pubblica o privata, un’associazione, una struttura ricompresa nella pubblica amministrazione, che si sia particolarmente distinta per la capacità di mettere in campo dedizione, professionalità e orientamento ai bisogni delle persone più fragili. 

LA COMUNICAZIONE

Una comunità che cresce anche online. Il sito web del MUSE, in fase di rinnovamento, nel 2021 è stato visitato da 408.895 utenti. La pagina Facebook del MUSE ha raggiunto i 109.000 follower (+4% rispetto al 2020); quella Instagram è seguita da 24.800 persone (+16,43% rispetto al 2020).

LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

Da ricordare, infine, un ultimo dato amministrativo. A livello economico, il MUSE contribuisce in maniera diretta alla crescita dell’economia locale, creando posti di lavoro e avvalendosi dei servizi forniti da numerosi attori economici del territorio. L’acquisto di beni, servizi e lavori da parte del MUSE contribuisce all’attivazione dell’occupazione e dell’economia locale e, sempre nell’ultimo anno, i fornitori del museo sono stati più di 840. Nell’anno 2021 l’ammontare dei contratti è stato pari a € 6.700.000, cifra che comprende gli appalti di lavori, forniture, servizi, netti busta paga a dipendenti e collaboratori del museo (+ 41% rispetto al 2020). Nell’anno 2021, inoltre, il MUSE ha restituito all’economia locale, in termini di impatto fiscale diretto e indiretto, una somma stimata di € 8.100.000. (+37,29% rispetto al 2020).

Il bilancio 2021 chiude a €11.383.591,90, di cui il 45% è autofinanziato. L'autofinanziamento è costituito da introiti per tariffe di ingresso e attività, da servizi di consulenza culturale e scientifica, ma anche, per una percentuale del 10% da elementi accessori, quali introiti da servizi (Muse Cafè, Muse Shop, parcheggio, affitti sale). Rilevante l’apporto dei privati che sostengono il museo: sono oltre 50 le aziende (locali e nazionali) che sostengono annualmente il museo su progetti diversi.

IL BILANCIO DI “MISSIONE”: MOLTO DI PIÙ DI UN REPORT

La particolarità dello strumento che lo rende unico nel panorama museale italiano, è che non è un semplice report di attività svolte e dati raccolti, ma un documento innovativo che permette di dar conto di come il museo genera valore aggiunto, ovvero il valore creato in termini di esternalità positive, generate presso il proprio sistema di portatori di interesse e che determinano la sostenibilità nel tempo della progettualità. Il bilancio di missione racconta e dimostra come il museo svolge la propria funzione culturale e sociale nel rispetto delle responsabilità economiche ambientali e di accessibilità. Esprime il benessere in senso plurimo che è riversato sulla comunità dal perseguimento della propria mission. I parametri utilizzati, ben segnalati nel documento attraverso dei simboli grafici, sono quelli che l’UNESCO ha indicato come indicatori della misurazione del contributo della cultura alle finalità dell'Agenda 2030: Economia e prosperità, Ambiente e Resilienza, Saperi e competenze, Inclusione e partecipazione.

(us)


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