Venerdì, 27 Luglio 2018 - 12:23 Comunicato 1825

Sarà pronto per aprile 2019
MUSE H2O: un planetario di rilievo planetario

MUSE H2O, un planetario di rilievo planetario, un gioco di parole non certo fuori luogo per descrivere quella che sarà la grande novità del Museo di Scienze di Trento per il 2019. All'interno dell’attuale quadrante nord – est del parco del Palazzo delle Albere, sarà realizzato un planetario che avrà la forma di una grande molecola d'acqua. Sarà pronto per la prossima primavera.

MUSE H20 è un planetario composto da tre sfere, una grande, l’Ossigeno, e due più piccole, le due molecole d’Idrogeno, che in planimetria descrivono una grande molecola d’acqua. La sfera grande sarà sede di un teatro digitale con proiezioni sferiche con 80 sedute, mentre le due sfere più piccole avranno destinazione multifunzione per incontri, piccole mostre, attività educative e ludiche. Oltre ai temi dell’astronomia, il planetario presenterà un programma di documentari e fiction su temi di natura, ambiente, esplorazione e di cinema sperimentale.

https://www.youtube.com/watch?v=iSSb-LQKZ9k&feature=youtu.be 

La caratteristica forma a “molecola d’acqua” del MUSE H20, sarà portatrice di un messaggio “planetario”, dal momento che la sua forma verrà rilevata dalle mappe satellitari, divenendo così una rappresentazione fisica dell’identità culturale del MUSE e del Trentino, in termini di attenzione ai temi fondamentali della sostenibilità ambientale. MUSE H20 è dunque un planetario dedicato all’infinità dello spazio e allo stesso alla dimensione finita delle risorse planetarie, con la molecola dell’acqua quale simbolo della risorsa più preziosa, sulla quale si gioca tutto lo scenario del futuro sostenibile dell’umanità.

Sarà dotato di tecnologia digitale che permetterà la proiezione in qualità cinematografica e su tutta l’emisfera di una ricchissima quantità di video appositamente realizzati per queste strutture. Il planetario non si limiterà all'illustrazione del firmamento stellato ma potrà arricchirsi di video e di formati digitali diversi, compreso il formato cinematografico tradizionale, per divenire pertanto uno spazio di proiezione molto versatile. In prima approssimazione nella programmazione vi saranno proiettati sia i prodotti appositamente predisposti per la proiezione sferica a tema astronomico, scientifico, fiction, sia l’ampia produzione di documentari scientifici e il cinema sperimentale. Muse H20 sarà inserito nella programmazione educativa del Muse ed opererà anche per il pubblico generico con un calendario che comprenderà anche proiezioni serali.

La particolarità consisterà nella connessione tra la grande cupola del planetario con due ulteriori sfere, di più piccole dimensioni, da destinare alla funzione educative, piccole mostre, incontri. Queste tre unità sono disposte per rappresentare la più conosciuta delle molecole, quella dell’acqua, con il grande atomo dell’ossigeno che si lega ai due più piccoli atomi di idrogeno secondo un angolo caratteristico (104.5°). Se la cupola Ossigeno sarà prevalentemente dedicata alla proiezione, le due sfere più piccole, gli Idrogeni, in prima applicazione saranno uno spazio destinato a rappresentare e incontrare la ricerca sviluppata dalle istituzioni scientifiche che operano nella Provincia Autonoma di Trento.

La struttura appoggiata al suolo
Per quanto attiene alla sua struttura, le tre sfere che costituiscono il planetario saranno appoggiate a suolo senza strutture di fondazione e saranno collegate da una passerella circolare a formare una sorta di grande anello di Saturno. Le strutture saranno caratterizzate da due involucri, il più interno sarà costituito da una struttura “geodetica” in legno e snodi metallici pannellata con pareti tipo “Xlam” e questo interno ligneo sarà il contenitore in vista per il frequentatore. L’esterno sarà costituito da una tensostruttura in tessuto plastico tenuto in pressione a formare una forma esterna perfettamente sferica. La grande sfera del planetario, all’interno della struttura in legno, sarà dotata della cupola di proiezione costituita da un apposito materiale riflettente di colore bianco. Il planetario potrà ospitare 77 persone mentre le due sfere più piccole avranno una configurazione variabile adatta per funzionare da spazio educativo/saletta seminari, laboratorio didattico, spazio espositivo potranno ospitare fino a 30 persone ciascuna. Mentre durante il giorno le tre sfere appariranno come dei volumi plasmati dalla luce del Sole, di notte il loro aspetto muterà radicalmente e la molecola potrà diventare un triplice schermo, superficie privilegiata dove proiettare rappresentazioni tematiche uniche o molteplici.

Le viste prospettiche sull'intorno

In termini di rapporto con le vedute locali, dall'uscita dal sottopasso, dal corpo centrale del Muse e dal Palazzo delle Albere, le tre sfere contribuiranno a moderare l’impatto visivo nei confronti delle non interessanti facciate della Tribuna Sud e di Trento Fiere ma saranno esterne al cono ottico che collega l’uscita dal sottopasso con il Palazzo delle Albere. L’orto delle Albere, realizzo in rapporto alle attività educative e di visita del complesso culturale MUSE – Palazzo delle Albere, sarà riproposto nell'adiacente quadrante nord – ovest. Per esso si prevede una diversa organizzazione del verde e dell’impianto “a giardino”, con l’emergere di citazioni riferibili alla ricca iconografia disponibile sul passato di questo specchio verde in adiacenza allo storico Palazzo delle Albere.

Le attività
Le attività proposte al planetario possono essere divise in diverse categorie, da inserire in un programma differenziato per target di interesse e stagionalità.

Se gli argomenti tradizionali, con carattere educativo, proposti al planetario sono quelli relativi alla scienza astronomica, grazie alla disponibilità di moltissimo materiale multimediale, sarà possibile estendere i temi educativi a tutte le scienze naturali che trovano abitualmente spazio al Muse. Ad esempio, dopo una visita e un laboratorio di geologia svolto al Muse, si potrà visitare il planetario per un viaggio al centro della Terra e nel mondo dei vulcani; la visita guidata al piano -1 delle sale potrà proseguire con un documentario sui dinosauri; un’attività sulla genetica potrà essere approfondita al planetario con un viaggio virtuale nel DNA.

Per il pubblico più generale il planetario potrà essere il luogo dedicato alla proiezione su temi che riguardano l’astronomia e il grande insieme costituito dai documentari, così come un luogo speciale per incontri, conferenze, spettacolo dal vivo, cinema sperimentale. In orario serale e in collegamento con il programma del planetario potranno essere fatte delle osservazioni astronomiche all’esterno. Si valuti che nell’area del prato delle Albere, così come nel limitrofo parco del quartiere delle Albere, potranno essere collocate delle strutture a tema come delle meridiane o altre installazioni a tema astronomico. Si intende che, in compatibilità con la funzione pubblica, il planetario potrà essere prenotato anche per attività private e corporate per conferenze, corsi, seminari, presentazioni di aziende, enti e istituzioni.

Gli orari di apertura per il pubblico saranno modulati in base alla stagionalità e il giorno della settimana: durante l’anno scolastico vi sarà una più chiara distinzione tra proiezioni legate alle attività educative e le proiezioni serali o del fine settimana. La durata delle proiezioni sarà variabile a seconda della funzione.

La stima prudenziale del numero dei visitatori porta a circa 100 mila visitatori all’anno. Tra questi per la gran parte saranno visitatori del MUSE che sceglieranno di arricchire l’esperienza di visita al Museo. Dalle indagini sui visitatori si sa che oltre 75% dei visitatori proviene da fuori provincia e che per la maggior parte la visita al MUSE costituisce la ragione prima della visita. Così stando le cosi il planetario si candida a divenire una gradita estensione dell’esperienza di visita.

Muse H20 potrà avvalersi del consistente e collaudato sistema gestionale e amministrativo del MUSE. Le attività educative saranno svolte dal personale educatore del museo così come e attività di assistenza. Tuttavia si valuteranno con attenzione delle azioni di PPP (Private Public Partnership) per quanto riguarda la gestione tecnologica e le attività per il pubblico generico, la ricerca di mercato e l’organizzazione di funzioni cinematografiche d’essaie.

Muse H20 sarà pronto per il mese di aprile 2019. 

L'intervista al presidente della Provincia Ugo Rossi

(fm)


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