Domenica, 31 Maggio 2015 - 02:00 Comunicato 1329

A dirlo Fabrizio Zilibotti docente di Macroeconomia all'Università di Zurigo a Intersezioni
MOBILITA' SOCIALE E' ANCHE QUESTIONE DI FAMIGLIA

La disuguaglianza di reddito e di status sociale influisce sullo stile della genitorialità. Laddove il tasso di disuguaglianza è alto, i genitori tendono a essere intrusivi e a considerare più dei loro figli le conseguenze delle loro scelte nel futuro, e tendono all'autoritarismo e al monitoraggio del loro rendimento scolastico. In genere questi atteggiamenti si verificano nelle classi medio alte che tendono, pertanto, a riproporre ai figli lo stesso lo modello di ascesa sociale ed economica creando la tendenza di riproduzione della classe dirigente sempre sullo stesso livello sociale.
Diversamente, nei Paesi dove la disuguaglianza è minima, i genitori tendono ad essere permissivi e a lasciare che i figli scelgano in indipendenza studio e lavoro. Questa è la sintesi estrema di un lavoro di ricerca portato avanti dal professore di Macroeconomia e Economia all'Università di Zurigo, Fabrizio Zilibotti che è intervenuto oggi all'appuntamento ‘Interesezioni'. La scarsa mobilità sociale sarebbe per Zilibotti una conseguenza delle genitorialità autoritaria che preme perché i figli diventino competitivi per emergere in società.-

È un approccio sociologico quello che il professor Zilibotti ha proposto al pubblico del Festival dell'economia sul tema della Mobilità sociale. In particolare la sua analisi si è incentrata sul comportamento dei genitori e sulle conseguenze sulle scelte degli studi e del lavoro dei loro figli.
Negli anni recenti, ha spiegato Zilibotti, tra le classi medio alte si è diffuso e in diversi Paesi, uno stile di esser genitori ‘attivo, intrusivo' teso a fomentare l'ambizione scolare e professionale dei figli. L'aumento delle disuguaglianze di reddito sarebbe una delle cause di tale stile di genitorialità. Un ruolo preponderante dei genitori nell'educazione dei figli rischia di frenare la mobilità sociale, penalizzando le famiglie meno abbienti. Zilibotti ha anche illustrato sulla base dei suoi studi che tipo di evoluzione ha caratterizzato le diverse modalità di educazione.
Innanzitutto , a suo avviso c'è un'influenza di carattere geografico e sociale: se l'atteggiamento dei genitori è di estrema liberalità in Svezia, in Svizzera i ragazzi sono stati educati a stringere la mano ai professori quando entrano a scuola. Poi di carattere storico: nel Seicento John Locke, teorico del liberismo moderno, affermò che libertà e indulgenza non fanno bene ai figli, ma con l'Illuminismo, Jean Jacques Rousseau invitò gli educatori a non interferire con la libertà e la felicità dei fanciulli (Emilio 1763) tanto che il pensiero anti autoritario influenzò gli educatori nel XIX secolo tra cui anche Maria Montessori, per la quale l'educazione doveva fomentare il desiderio innato educativo dei bambini senza costrizioni.
Nella seconda metà del XX secolo ci fu l'esplosione del radicalismo negli anni Sessanta e Settanta che ereditò il contributo di pensatori importanti come Sigmund Freud per cui l'educazione doveva essere impartita al minimo costo in termini di dispersione dell'energia originaria e che inibizione e repressione dovevano essere minime. La punizione corporale viene abolita legalmente dopo la seconda guerra mondiale, prima in Svezia, poi in Finlandia, Norvegia, Austria, oggi in 46 Paesi, ma è ancora legale in Italia, in Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Circa il 27% dei genitori italiani utilizza lo 'schiaffone'.
All'inizio degli anni Ottanta, c'è un ritorno un certo conservatorismo e i genitori spendono più tempo per monitorare e tutorare i propri figli molto di più delle generazioni precedenti, Nel 2011 la professoressa di diritto Amy Chuan pubblica il best seller ‘L'inno di battaglia della mamma tigre' apologia dello stile di genitorialità di mamme pro-attive e intrusive. A seconda che in una società ci sono gradi diversi di disuguaglianza di reddito si osservano tre macro categorie di stili di genitorialità: autoritario, autorevole, permissivo. I genitori non paternalisti derivano soddisfazione dal proprio successo e dal benessere del figlio, i genitori paternalisti valutano il benessere dei figli attribuendo un peso maggiore al successo futuro. Quando il successo scolastico ha un effetto pronunciato su successo del reddito futuro, cresce l'incentivo ad adottare una genitorialità intensiva e autorevole. In Cina la disuguaglianza crescente contribuisce a creare una forte competizione per entrare nelle scuole, così come nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Non si verifica lo stesso stato di cose in Scandinavia dove i ragazzi sviluppano una forte capacità di cooperazione, ma sono meno competitivi.
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