Lunedì, 14 Luglio 2014 - 02:00 Comunicato 1793

Assistenza sanitaria transfrontaliera: la Giunta provinciale vara le direttive applicative
MOBILITA' DEI PAZIENTI: LA PROVINCIA RECEPISCE LA DIRETTIVA UE

I cittadini europei hanno diritto a recarsi in un qualsiasi Paese dell'Unione per curarsi, ricevendo un rimborso da parte dell'istituzione del Paese competente. E' quanto prevede una direttiva europea che è stata recepita a marzo dal Governo italiano. La Giunta provinciale, con una delibera a firma dell'assessora Donata Borgonovo Re, ha oggi provveduto ad impartire le prime disposizioni applicative all'Azienda provinciale per i servizi sanitari per l'attuazione di tale direttiva. I rimborsi saranno calcolati in base alle tariffe del proprio sistema sanitario. Verrà creato, presso l'Azienda sanitaria, un punto unico di informazione per informare correttamente i cittadini su questa opportunità. -

La direttiva europea sull'assistenza sanitaria transfrontaliera, risale al 2011, ma e' stata recepita dallo Stato italiano a marzo di quest'anno, con un decreto legislativo. In sostanza, prevede un regime di assistenza sanitaria indiretta, secondo il quale un cittadino puo' scegliere liberamente di farsi curare da chi vuole all'interno dell'Ue, anticipandone i costi, per poi chiederne il rimborso al proprio Paese, che pero' rimborsera' in base alle proprie tariffe, ovvero in base a quanto quelle cure sarebbero costate se prestate dal servizio sanitario interno. Si tratta di una disciplina integrativa, che si aggiunge a quanto gia' previsto da regolamenti europei che consentono, in caso di necessita', di ricevere cure in Unione europea in maniera diretta, cioe' senza esborso di denaro da parte del cittadino, bensi' con regolazione dei rimborsi direttamente tra i Paesi interessati.
Con la delibera approvata oggi la Giunta provinciale intervenire fissando alcune disposizioni che in primo luogo chiariscono gli ambiti di applicazione della nuova normativa rispetto a quanto gia' vigente in tema di cure all'estero, in particolare in provincia di Trento, dove e' gia' presente una disciplina sul diritto degli iscritti al servizio sanitario provinciale di accedere a forme di assistenza indiretta. L'intento e' quello di evitare sovrapposizioni ed incertezze applicative. In secondo luogo, vanno individuate le tariffe di riferimento. Il decreto legislativo di applicazione della direttiva dispone, infatti, di fare riferimento alle tariffe regionali, ma in provincia di Trento sono previsti diversi livelli tariffari ed e' quindi indispensabile che la Provincia autonoma disponga in merito. Va ricordato inoltre che l'eventuale rimborso, sara' erogato se la prestazione sara' compresa nei livelli essenziali di assistenza (LEA) e non per i livelli aggiuntivi di assistenza provinciale. Infine, si chiarisce che non ci si intende avvalere della facolta', data dal decreto legislativo alle regioni, di riconoscere rimborsi aggiuntivi, per spese di viaggio o alloggio. Questo non solo per esigenze di contenimento finanziario, ma anche in considerazione del fatto che, quando le cure sono necessarie all'estero, tali rimborsi sono gia' riconosciuti dalle attuali normative, mentre nei casi di viaggio per cure nell'ambito della disciplina della direttiva europea e' il cittadino a decidere di rivolgersi all'estero, al di fuori di motivi di necessita' medica.
L'Azienda provinciale per i servizi sanitari individuera' al suo interno un'articolazione organizzativa, nel distretto multizonale centro-nord, che si occupera' della complessa gestione operativa della direttiva, a partire dal garantire tutte le necessarie informazioni ai cittadini e per assolvere i diversi compiti gestionali, dalla raccolta delle domande, alle procedure di autorizzazione e alla gestione dei rimborsi. (fm) -