Mercoledì, 11 Dicembre 2013 - 02:00 Comunicato 3466

L'azienda cresce e raddoppia gli spazi occupati nel BIC di Pergine Valsugana
MIMEST, QUANDO L'INNOVAZIONE NASCE DALLA POLVERE

Oltre 100 mila pezzi all'anno per il settore medicale, 30 mila pezzi per l'industria delle moto, 400 mila componenti per la micromeccanica, per un totale di 1 milione di pezzi in 12 mesi. Sono cifre importanti per Mimest Spa, azienda insediata nel Bic di Pergine Valsugana, che affronta il mercato a testa alta e, anche in un momento non facile, ha saputo investire ampliandosi dentro l'incubatore d'impresa di Trentino Sviluppo dove ha chiesto ed ottenuto l'utilizzo di un secondo modulo produttivo. Nel nuovo capannone sono già stati installati sofisticati macchinari in grado di differenziare la produzione, alzarne la qualità ed ampliare il numero di clienti. I competitors sono all'estero, in India e negli Stati Uniti principalmente, mentre in Italia ed in Europa ci sono pochissime aziende concorrenti in questo settore. Nonostante il periodo di crisi l'annata si sta chiudendo in positivo e per il 2014 è previsto un incremento di fatturato del 25%. E il futuro? Passa anche per il settore aereonautico.-

"Non siamo certo i più grandi sul mercato, ma abbiamo costruito la nostra azienda nel corso degli anni con tanto impegno, tanta voglia di fare e soprattutto "sporcandoci le mani"". Queste le chiavi del successo di Mimest Spa dalle parole del suo titolare, Matteo Perina, ingegnere originario di Villafranca di Verona che ha fondato l'azienda di Pergine Valsugana nel 2005 insieme a Rudi Bardini.
Il campo d'azione è il "Metal Injection Molding", un processo produttivo che nasce dall'incontro di due diverse tecnologie: lo stampaggio ad iniezione dei materiali polimerici termoplastici e la sinterizzazione di polveri metalliche. Ne deriva un prodotto finito comprensivo di lavorazioni meccaniche e trattamenti superficiali o termici per pezzi che vanno dai pochi grammi fino ai 3 etti di peso. Acciai basso legati, acciai inox, leghe di titanio, bronzi e molte altre leghe metalliche possono venire processate con il MIM per ottenere oggetti metallici con ottime caratteristiche meccaniche, superficiali e di precisione che trovano applicazione, ad esempio, nel campo medicinale, automobilistico e meccanico.
Di anno in anno Mimest ha aumentato fatturato e numero di dipendenti, che ora sono dieci. Il 2013 non è stato meno generoso nonostante le mille difficoltà di un momento economicamente difficile: un fatturato che a fine anno dovrebbe assestarsi attorno ai 1,7 milioni di euro, 300 mila euro in più rispetto all'anno precedente, nuovi macchinari, un secondo modulo produttivo dentro il BIC di Pergine ed un trend di crescita continua ne fanno un buon esempio di startup ormai in piena rampa di lancio, tanto che Mimest può vantare tra i suoi clienti importanti marchi italiani che commercializzano i prodotti in campo internazionale.
"Abbiamo sempre cercato di sfruttare al meglio ogni occasione – spiega ancora Perina – comprese quelle che ci ha offerto la legge provinciale 6/99 indirizzata alle imprese che intendono effettuare investimenti fissi. L'ho sempre considerata come un aiuto importante, non un fine, per chi vuole imboccare una strada ben definita. Il nostro obiettivo era di fare impresa e direi che ci siamo riusciti Le idee e le capacità non bastano al giorno d'oggi. Un imprenditore deve essere anche in grado di sfruttare tutte le occasioni che si presentano, non solamente gli aiuti provinciali. Così come è successo a noi, nel tempo abbiamo cercato finanziatori privati ed ora nella compagine sociale figurano anche due aziende che hanno creduto nel nostro progetto, Tecres di Sommacampagna e TFM di Lissaro di Mestrino (Padova)".
Ma in Italia è facile fare impresa? "In altri Paesi ci sono forse più facilitazioni, per esempio sul piano burocratico e bancario. Però in Italia abbiamo molte carte da giocarci e partendo dalla tradizione della piccola media impresa possiamo ancora dire la nostra e crescere. Attualmente siamo in 10 dipendenti, quasi tutti sotto i trent'anni, due dei quali assunti quest'anno, una ragazza in amministrazione ed un ragazzo all'ufficio tecnico".
In una fase iniziale l'azienda ha investito la maggior parte delle energie nella conoscenza del processo produttivo, sviluppando anche l'area di progettazione di macchinari speciali per ottimizzare la fusione delle polveri. Poi il salto di qualità, l'acquisto della materia prima direttamente all'ingrosso e una serie di investimenti: l'ampliamento della sede e l'acquisto in leasing di una pressa e due forni speciali, così da avere due linee di produzione differenziate e aumentare il numero di pezzi prodotti. Un investimento che si aggira attorno ai 500 mila euro e che potrebbe portare a breve a raddoppiare il fatturato.
In sette anni di esperienza Mimest ha unito competenze di metallurgia, scienza dei polimeri, di meccanica e impianti per rispondere alle esigenze di sviluppo e produzione che il MIM richiede. Ora l'azienda sta perseguendo l'obiettivo di certificazione ISO 9001:2008,che permetterebbe di incontrare i favori anche in settori più esigenti come quello dell'aereonautica. (s.g.) -