Il presidente Pacher ha infatti chiarito che è necessaria "una regia unica, ragionando come se si trattasse di un'unica discarica provinciale dislocata su più sedi", questo in vista del progressivo esaurimento delle discariche, che inizierà già quest'anno con quella di Taio.
Bisogna poi considerare che il quadro generale è mutato: "L'andamento generale della differenziata – ha proseguito Alberto Pacher – ha subito una accelerazione molto forte e una diminuzione sensibile in termini di produzione dei rifiuti, inoltre vi è stata l'approvazione del decreto Clini che ha introdotto una variabile significativa". Secondo le nuove indicazioni il CSS - combustibile solido secondario può essere utilizzato nei cementifici e nelle centrali termo-elettriche: "Si tratta di una possibilità interessante – ha spiegato il presidente – che stiamo contemplando nel quarto aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti. L'obiettivo è governare il processo e puntare a una responsabilizzazione dei territori, vorremmo che fosse possibile chiudere il ciclo dei rifiuti a livello provinciale, pensiamo ad esempio al biodigestore di Cadino, un'ottima struttura, in grado di produrre energia dal recupero della parte organica del rifiuto, il cui impatto sul territorio è pari allo zero".
L'assessore della Comunità, Michela Calzà, ha quindi presentato il sistema della raccolta differenziata nell'Alto Garda, che ha raggiunto lo scorso anno il 58,51%, il sito della Maza e in particolare l'intervento per mettere in sicurezza la piccola perdita di percolato che fuoriesce da un pozzetto, attualmente captato da una tubazione di controllo.
Proprio a questo proposito Mauro Groff ha spiegato: "Uno dei pozzetti situati all'intero del catino impermeabilizzato ha manifestato un piccolo percolamento da una saracinesca. Ce ne siamo accorti grazie ai sistemi di rilevamento, abbiamo quindi condotto ispezioni televisive che hanno dimostrato l'assenza di problemi particolari, si tratta probabilmente della mancata tenuta di una guarnizione o di una non perfetta capacità di chiusura. In accordo con la Comunità si è però ritenuto di non lasciare nulla al caso e, grazie alla disponibilità del nuovo ampliamento, si è deciso di procedere alla sistemazione del pozzetto in modo definitivo". L'intervento è stato curato nei dettagli: "In totale – ha proseguito Groff - verranno spostati circa 28.000 mc di rifiuti più 8.000 di materiale inerte, questo perché al termine di giornata, la quantità di rifiuto spostata dovrà essere coperta". Vi saranno poi precise prescrizioni per evitare ogni emissione di odori: l'intervento – di cui si è fatta carico l'impresa - avverrà tutto all'interno della discarica con movimentazioni nell'arco di 100 metri, i camion saranno telati, il fronte dello scavo sarà coperto con teli di carbone attivo per la trattenuta delle macromolecole odorigene, saranno effettuate spruzzature di enzimi per la copertura di eventuali esalazioni e la Comunità effettuerà un ulteriore monitoraggio con sistemi elettronici di rilevamento.
I tecnici provinciali, gli ingegneri Nardelli e Groff, hanno infine presentato lo stato dell'arte degli interventi realizzati alla discarica.
Si è concluso da poche settimane infatti l'ampliamento della Maza, che era stato aggiudicato all'impresa Akron srl. I lavori erano iniziati nell'aprile del 2008, l'importo totale è stato pari - comprese alcune varianti e i costi per la sicurezza - a circa 4.460.000 euro. Il collaudo statico è già stato effettuato, quello tecnico-amministrativo è in corso e si concluderà a giorni. L'intervento ha visto la realizzazione di un incremento dell'accumulo di 141.000 mc, con l'impermeabilizzazione della superficie di circa 20.000 mq. Parte di questa volumetria risulta già utilizzata per il conferimento dei rifiuti della zona circostante - è stata consegnata alla Comunità Alto Garda - e rimane quindi disponibile la consegna finale della rimanente area di ampliamento, per circa 70.000 mc, dove saranno appunto allocati i rifiuti spostati per la messa in sicurezza del pozzetto.
Le lavorazioni, in ottemperanza alle più recenti indicazioni tecniche in materia di realizzazione di bacini impermeabilizzati per il contenimento di rifiuti, hanno riguardato lo sviluppo di una struttura multistrato di elementi protettivi del fondo, sia di tipo naturale (strati di argilla) sia artificiali (geotessile bentonite/polipropilene e geomembrana in polietilene) con l'impiego di una sequenza di guaine. La lavorazione è stata completata con una copertura superficiale drenante in materiale porfirico di spessore 20 cm.
Sul fondo della discarica, sopra le guaine di contenimento, sono presenti tubazioni di intercettazione del percolato che confluiscono all'interno di un pozzo di raccolta all'interno del quale trovano collocazione pompe che sollevano il liquame fino alle nuove vasche di accumulo. Lungo i camminamenti delle sponde vi sono tubazioni che intercettano l'acqua piovana dal versante soprastante.
Tutti materiali posati in discarica sono stati sottoposti a prove di verifica e collaudo in corso d'opera, come quelle di tenuta delle saldatura e le prove geoelettriche sull'impermeabilizzazione.
Contestualmente a questi interventi effettuati nel bacino della discarica, è stata realizzata una nuova vasca di contenimento del percolato, di volume 600 mc, in grado di consentire l'incremento della volumetria complessiva a 1.150 mc.
Sistemi di drenaggio con pozzi sentinella di controllo del percolato, consentono di mantenere costantemente monitorata la situazione delle discarica e di porre in atto, come sopra ricordato, anche azioni di intervento di manutenzione straordinaria presso pozzetti, tubazioni ed organi idraulici di controllo che presidiano il bacino, ma che nel tempo potrebbero manifestare esigenze di sostituzione o riparazione. (at)
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