Martedì, 19 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1840

Lettera aperta in vista dell'esame che inizia domani con la prova scritta di italiano
MATURITA', L'ASSESSORE MARTA DALMASO SCRIVE AGLI STUDENTI

Alla vigilia dell'esame di Stato che inizia domani con la prima prova scritta d'italiano, l'assessore provinciale all'istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, ha scritto una lettera aperta ai circa quattromila studenti candidati trentini ammessi, che si presenteranno domani, alle 8.30, all'appuntamento con la Maturità. Ecco, di seguito, il testo della lettera aperta.-

Cari studenti,
l'anno scorso, proprio mentre si avvicinava la "notte prima degli esami" ho scritto alcuni pensieri agli studenti che vi hanno preceduto di un anno in questo traguardo, comunque importante ed emotivamente molto coinvolgente per ciascuno. L'ho fatto tornando al mio "esame di maturità" nel lontano giugno 1982, in un liceo classico. Avevo scelto di "narrare" brevemente la mia esperienza di studente candidato all'esame, quella di commissario interno nella mia scuola e quella per l'abilitazione all'insegnamento.
Anche quest'anno, nella mia veste di assessore/insegnante, ho provato per un attimo a ripescare nelle mie esperienze qualche angolatura di quel percorso da riprendere, qualche aneddoto da rinfrescare, qualche consiglio nuovo da dare…
Davvero non c'è voluto molto tempo per capire quanto sia sufficiente uno sguardo alla realtà che stiamo/state vivendo tutti per trovare spunti di riflessione collegati anche alla prova che vi apprestate a sostenere domani.
Non c'è voluto davvero molto per capire che non s'è ancora spento il rimbombo dello scoppio davanti alla scuola "Morvillo Falcone" di Brindisi, dove ha perso la vita – senza averne alcuna colpa – la vostra coetanea Melissa, che sicuramente oggi sarebbe stata ben felice di scambiare con le proprie compagne e i propri compagni qualche progetto per le vacanze, o confrontarsi con i propri insegnanti sull'ansia per l'esame di Stato, sui pensieri della "notte prima degli esami".
Ma non s'è ancora spento l'incubo e la sensazione di fragilità e impotenza di fronte alle scosse del terremoto in Emilia Romagna, con le immagini di esami sotto la tenda e volti sofferenti di intere famiglie.
Non c'è voluto molto per ricordare in quale contesto di grave crisi complessiva si ritrova non tanto la scuola, quanto la società nel suo insieme, il mondo del lavoro con i giovani in prima fila dinanzi alle poco allegre prospettive d'occupazione.
Non c'è voluto molto per capire e per ricordare questo ed altro dell'anno scolastico che sta per chiudersi e, per voi, di un ciclo vitale di formazione e di esperienze comunque irripetibili, per ognuno, tra i banchi della classe.
Eppure, andando a scavare in ognuno di questi eventi carichi di ansia e tristezza, non facciamo neppure fatica a scorgere forti segnali di speranza: nella nave della legalità sbarcata in Sicilia stracolma di studenti come voi, di tutta Italia, sotto l'immagine aperta e fiduciosa dei giudici Falcone e Borsellino; nella risposta corale contro la violenza gratuita e quella contro la scuola e gli studenti in particolare; nello slancio di solidarietà umana dalla società e dalle scuole nei confronti di chi si trova indifeso di fronte alla violenza imprevedibile di un terremoto; ma anche nella risposta quotidiana, in forme diverse, alla crisi economica e sociale, con l'accettazione di sacrifici enormi.
Insomma, il mio augurio è che anche di fronte alla "paura" di un esame, di fronte allo sforzo aggiuntivo di studio e fatica che vi viene richiesto in questi giorni, voi possiate essere convinti che c'è sempre un segnale di speranza per un futuro migliore e che l'esame di domani può essere davvero la porta d'ingresso nella società degli adulti, forti di ciò che ognuno di noi ha comunque ricevuto ed ha dato negli anni di scuola e che resta come patrimonio indelebile, in ciascuno di noi.

Marta Dalmaso
-