Lunedì, 30 Luglio 2012 - 02:00 Comunicato 2329

Sui prati di malga Spora nelle Dolomiti di Brenta questo pomeriggio l'appuntamento de "I Suoni delle Dolomiti"
MAGICO DUO CON FRESU E DI BONAVENTURA

Suoni lievi, escursioni nella musica popolare e colta, dal Mediterraneo al Sudamerica: questo pomeriggio Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura hanno regalato un concerto emozionante, sui prati di malga Spora in Brenta, per "I Suoni delle Dolomiti".-

C'è chi sostiene che musica e matematica siano molto simili tra loro, chi da sempre sa che la musica è il linguaggio universale per eccellenza e chi in essa trova il mondo dell'emozione. Ovviamente ci si può riconoscere in ciascuna di queste affermazioni, ma come non dare ragione al binomio musica-emozioni, ascoltando gli ultimi minuti dell'esibizione di Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura quest'oggi sui verdi prati di Malga Spora nelle Dolomiti di Brenta quando, alla fine dell'ennesimo bis, richiesto e concesso, il pubblico si è ritrovato, quasi inconsapevolmente, a canticchiare il brano "Parlami d'amore Mariù". Potere di una canzone diventata ormai patrimonio comune della cultura popolare italiana, ma anche segno di come l'esibizione proposta da I Suoni delle Dolomiti sia riuscita a conquistare i molti risaliti a piedi da Andalo con una lunga camminata. Un angolo bellissimo e sconosciuto del Trentino nel quale il noto trombettista Paolo Fresu e il bandoneonista Daniele di Bonaventura hanno condotto i presenti in un viaggio tra la musica popolare e colta di mezzo mondo, reinventata con grande intelligenza ed eleganza, in un concerto dalle sonorità delicate e rarefatte, tutto da gustare.
Come l'iniziale "Singurdu", brano a firma di Fresu e tratto dalla tradizione sarda, trasportato tra le Dolomiti con una introduzione lieve che poi s'è fatta musica tambureggiante. A creare un mare di suoni, un sottofondo che ha assunto via via anche il ruolo di comprimario nella composizione, il bandoneon di Di Bonaventura.
E proprio lo strumento a mantice ha introdotto con movenze da tango il secondo brano, che solo l'ingresso della tromba ha definitivamente svelato essere "Non ti scordare di me". Sognante e notturno è arrivato anche uno standard, premiato da numerosi applausi, prima di una sezione che ha pescato dagli ultimi lavori in coppia di Fresu e Di Bonaventura, quel "Mistico mediterraneo" realizzato con il coro corso Filetta che è diventato anche un cd uscito per ECM. Anzitutto "Sanctus", scritto da Di Bonaventura, realizzato in un dialogo a due voci, una sorta di situazione stereo, tra il bandoneon posto davanti al pubblico e la tromba portata da Fresu sul versante della conca che ha ospitato il concerto. Decisamente più impetuoso è stato il secondo pezzo di questa parte di esibizione, scaturito dalle parole sempre vive e vere scritte da Primo Levi a proposito dell'Olocausto "Meditate gente, meditate che questo è stato". Una preveggente e lucidissima affermazione sulla tendenza dell'umanità a dimenticare, se non a cancellare, nell'oblio tutto il male del passato.
La chiusura del programma ha trasportato tutti in Argentina con un brano del grande fisarmonicista e bandoneonista Dino Saluzzi, tutto costruito sul ritmo uruguagio, dai sapori africani, candombe. Nei vari bis regalati a un pubblico entusiasta non poteva mancare anche l'esecuzione ironica di "Singin' in the rain", proprio mentre il cielo regalava qualche goccia di pioggia. (ac)

Info: www.isuonidelledolomiti.it -