Domenica, 22 Aprile 2018 - 09:04 Comunicato 826

Appuntamento alle ore 18 con il giornalista ambientale Emanuele Bompan che ha curato l’inchiesta sul “Water grabbing”
Lunedì 23 aprile, Giornata mondiale del libro, in Progetto Manifattura verrà presentato il reportage sulle guerre nascoste per l’acqua

Si parlerà di conflitti armati per l’acqua, diritti dell’uomo e dell’ambiente e ruolo della società civile nella gestione dei beni comuni lunedì 23 aprile alle ore 18 presso Progetto Manifattura, l’incubatore della green economy di Trentino Sviluppo. In occasione della XXIII Giornata mondiale del libro verrà infatti presentato il saggio “Water grabbing. Le guerre nascoste per l’acqua nel XXI secolo”. A raccontare il volume, frutto di un’accurata indagine sull’accaparramento delle risorse idriche in Italia e nel mondo, sarà il giornalista ambientale Emanuele Bompan che ha curato il reportage assieme alla ricercatrice Marirosa Iannelli.

Secondo le stime delle Nazioni Unite entro il 2030 il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone «ad elevato stress idrico», tanto che perfino la Cia ha affermato che «l’accesso all’acqua è una questione di stabilità mondiale». Un tema dunque, quello dell’acqua, di stringente attualità, come dimostrano le 507 vertenze ad oggi aperte nelle diverse Corti internazionali di giustizia del mondo in materia di navigazione, pesca e utilizzo condiviso delle acque interne e territoriali.
Di qui la scelta di presentare, lunedì 23 aprile alle ore 18 in Progetto Manifattura, in occasione della XXIII Giornata mondiale del libro, il saggio “Water grabbing. Le guerre nascoste per l’acqua del XXI secolo” (EMI edizioni). Il volume, a cura del giornalista ambientale Emanuele Bompan e della ricercatrice Marirosa Iannelli, è frutto della prima inchiesta giornalistica italiana sul fenomeno dell’accaparramento dell’acqua a livello mondiale.
Nel libro vengono descritte, attraverso testimonianze raccolte sul campo, diverse «guerre» per l’acqua: lo scontro geopolitico tra India e Cina intorno al fiume Brahmaputra, le tensioni tra Autorità palestinese e governo israeliano, le scaramucce tra lo stesso Israele e il Libano, e molte altre. Ma la mala gestione idrica non riguarda solo le economie emergenti: in Pennsylvania, ad esempio, il processo di estrazione di gas non convenzionale ha privato intere città dell’acqua potabile perché le falde acquifere sono state inquinate dai gas di scisto. Altro esempio di water grabbing è la costruzione di dighe: quella delle Tre Gole in Cina, che ha comportato il trasferimento forzato di 1,2 milioni di persone; la megadiga Gibe III in Etiopia, la quale sta colpendo con forza gli equilibri geo-sociali della popolazione della regione dell’Oromia (400.000 le persone interessate da questa novità) e la Merowe Dam in Sudan, dove 50.000 agricoltori sono stati privati di campi e pascoli senza alcun indennizzo economico.
Bompan e Iannelli affrontano infine i temi della rimunicipalizzazione dei servizi idrici e dello spreco d’acqua nella vita quotidiana, sfatando alcuni falsi miti sui consumi alimentari sostenibili e regalando ai lettori, secondo Gianfranco Bologna «una vera e propria inchiesta, puntuale e documentata, condotta con uno spirito di indagine serio e approfondito, che ci dimostra come il preoccupante fenomeno del land grabbing si sia ormai esteso alla risorsa acqua».
GLI AUTORI
Emanuele Bompan è giornalista ambientale e geografo. Si occupa di economia circolare, cambiamenti climatici, ambiente, energia. Scrive per varie testate come La Stampa e BioEcoGeo. È direttore responsabile del magazine Renewable Matter. Ha vinto per quattro volte l’European Journalism Center IDR Grant ed è stato nominato Giornalista per la Terra 2015 in occasione dell’Earth Day Italy. Ha svolto reportage in 75 paesi. Ha pubblicato Che cos’è l’economia circolare (con Ilaria N. Brambilla, Edizioni Ambiente).
Marirosa Iannelli è una ricercatrice specializzata in cooperazione internazionale e water management. Attualmente è fellow presso la London School of Economics con un progetto su cambiamenti climatici e governance delle risorse tra Africa e Sudamerica. Segue come esperta le Conferenze Onu e il lavoro della Commissione europea sul cambiamento climatico e la desertificazione. Collabora con l’ong COSPE e altre organizzazioni come progettista ambientale.



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