Sono 260 pagine per suggerirci che l’attività fisica, lo sport, i sani stili di vita e le relazioni sociali sono valori necessari e insostituibili per costruire un presente e un futuro di felicità e benessere individuali e, soprattutto, collettivi. Crepaz getta uno sguardo allo sport per valorizzarne il valore educativo, sociale e inclusivo. “Perché lo sport – ha spiegato – se praticato in uno spirito di condivisione e non di competizione, ha un ruolo cruciale nella crescita e nella realizzazione globale della persona e un ruolo originale e significativo nel percorso di ricerca della felicità.”
A dare forza a questo messaggio Paolo Crepaz ha raccolto i contributi di studiosi e operatori del settore che indagano il valore dell’attività sportiva da un punto di vista psicologico, filosofico, educativo, sociale: Giuseppe Vercelli, psicologo e psicoterapeuta; il prete appassionato di calcio Alessio Albertini; Luca Grion, filosofo morale e apprendista maratoneta: Giuseppe Milan, docente di Pedagogia interculturale e sociale; Lucia Castelli, pedagogista e insegnante di educazione fisica; Andrea Ceciliani, professore associato all’Università di Bologna; Serafino Rossini, insegnante di Educazione fisica; Santo Rullo, medico psichiatra; e Francesco Sebok, laureato in Scienze motorie. Ci sono inoltre quattro interviste che portano la testimonianza di atleti di altissimo livello: l’ex campionessa mondiale di ciclismo su pista Antonella Bellutti, l’alpinista Tamara Lunger, il pallavolista Jack Sintini, l’ex calciatore e ora dirigente sportivo Damiano Tommasi. A tutti è stato chiesto quando lo sport è stato per loro occasione di felicità.
La conversazione con Paolo Crepaz è stata proposta in sala anche attraverso il linguaggio dei segni.
