
Al Festival dell’Economia di Trento si guarda anche in alto: si è parlato de “Il mercato dei servizi spaziali” nell’incontro della Sala di Rappresentanza di Palazzo Geremia in cui i tanti curiosi hanno occupato ogni posto a sedere. A dibattere, quattro ospiti di eccezione stimolati dalle domande del giornalista de Il Sole 24 Ore Leopoldo Benacchio. Elena Grifoni Winters, Capo ufficio politiche spaziali e aerospaziali della presidenza del consiglio dei ministri ha sottolineato l’importanza del ruolo del pubblico nella “new space economy”: «Per fare ricerca, credendo in quei grandi progetti di lungo respiro che non garantiscono un rapido ritorno economico; per aiutare la nostra industria, a livello legislativo e con appalti e servizi; e poi perché occorre che ci sia un regolatore super partes autorevole. Una nuova legge sullo Spazio in Italia? Prometto che sarà presentato un disegno di legge entro la fine dell’anno».
Davide Alvino, fondatore e CEO di Argotec, ha lanciato una sfida a tutti i presenti: «Chissà che la prossima SpaceX non nascerà in Italia: servono innovazione, idee e un forte aiuto dello Stato. Quello dello Spazio è un mercato che presto raggiungerà il “trillion” di valore». Marco Ferrazzani, consigliere giuridico Agenzia Spaziale Europea, ha evidenziato la nascita di un grande confronto internazionale tra Cina e USA simile a quello con la Russia di qualche decennio fa, mentre in chiusura Roberto Battiston dell’Università di Trento ha voluto dare spazio anche al lato più “romantico” dell’economia spaziale. «La scienza è un driver importante, ma lo è anche la comunicazione: lo spazio è sempre stato un sogno, questo lato più emozionale se vogliamo rimane un traino fondamentale e una parte importante dello sviluppo di quei mercati».