“Uno dei grandi motivi d'orgoglio per il museo è quello di sperimentare nuovi linguaggi e avvicinarsi a pubblici sempre diversi” – spiega Laura Strada, la Vicepresidente del MUSE e promotrice del progetto; “secondo una ricerca di Ipsos del 2019, un italiano su quattro è un assiduo ascoltatore di Podcast. Si tratta di un numero molto alto di individui che hanno scelto di ascoltare un contenuto di loro spontanea volontà, ricercandolo e ritagliandosi il momento più adatto per apprenderne i contenuti. Proprio questa dimensione attiva dell’ascolto ci ha indotto a pensare che fosse il formato giusto per quello che per il MUSE è il tema dei temi, la grande trasformazione dell’Antropocene”.
“Grazie alla versatilità del formato Podcast – racconta Massimo Bernardi, direttore della ricerca del museo - siamo riusciti a declinare la nozione di Antropocene, un concetto estremamente complesso, in sei prospettive che evidenziano le dinamiche sociali, gli aspetti filosofici, economici, oltre che naturalistici e di uso del territorio che lo caratterizzano. Parliamo quindi - utilizzando alcuni neologismi creati proprio quale critica al concetto di Antropocene – di “Capitalocene”, occupandoci dei modelli di sviluppo che ci hanno portati dentro alla grande trasformazione attuale; di “Eremocene” e quindi della perdita di biodiversità in corso; di “Urbanocene” cioè del ruolo fondamentale delle città nell'evoluzione della cultura umana e in quella dei territori; del “Plantationocene” ovvero delle trasformazioni colturali e culturali che hanno plasmato il pianeta terra e infine del “Wastocene”, di un epoca dominata dagli scarti”.
Le puntate di “Tracce” si sviluppano in forma di dialogo tra i protagonisti che si muovono nelle gallerie del museo. Il conduttore Matteo Caccia incontra i ricercatori MUSE oltre ad alcuni ospiti tra i quali Marco Armiero, Silvia Frisia, Andrea Segrè, Stefania Barca e dialoga con il padre, che dà voce ai pensieri di un “protagonista comune” dell’Antropocene. Letture e racconti ispirati dalle esposizioni del MUSE permettono di vivere il museo secondo un nuovo linguaggio. Il Museo è quindi uno dei protagonisti, motore dell’iniziativa e oggetto della narrazione, da cui i contenuti escono e al contempo rientrano in forma di progetto condiviso.