Andrea Ferrazzi, direttore generale Confindustria Belluno ha sottolineato: “Per continuare a vivere in montagna abbiamo bisogno che la montagna sia produttiva puntando su sostenibilità e innovazione. Mettendo in rete varie realtà, abbiamo creato questa piattaforma che vuole valorizzare i nostri territori, unendo le varie eccellenze. Fare rete è una priorità. Se un'impresa ha l'esigenza di innovare, potrà spostarsi da Belluno a Udine o a Trento, cercando la tecnologia più adatta”.
Massimo Rudella, Direttore Istituto ricerca e supporto al sistema imprenditoriale Area Science park ha evidenziato invece l'importanza di creare un ponte fra più realtà che oggi ci sono, ma molto spesso non interagiscono. “Il problema dell'Italia è che esistono troppi attori, che rischiano di non rendere competitivo il paese”, ha concluso.
Luciano De Propris (Consorzio Elis), ha aggiunto:“Il nostro è un consorzio di grandi aziende italiane che si sono messe in rete per scommettere sull'innovazione. In questi anni abbiamo realizzato 100 iniziative. Nell'ultimo periodo ci siamo dedicati invece ad alcuni progetti che hanno coinvolto proprio il Triveneto. E' importante creare un modello comune per collegare le Dolomiti e creare nuovi servizi per i cittadini. Credo che il primo ruolo sia di contribuire a creare nuove infrastrutture”.
Alfredo Maglione, imprenditore e Presidente di Industrio Ventures ha fatto notare come sia molto facile parlare di innovazione ma più difficile farla. “Il Trentino – ha detto Maglione - è un esempio di collaborazione tra ricerca, formazione ed impresa. Sono le persone che fanno la differenza. In questi anni abbiamo creato dei poli tecnologici importanti. Pubblico e privato devono trovare sinergie comuni. Il settore industriale trentino è oggi molto innovativo. Il tema delle infrastrutture è però importante anche tecnologicamente. Ci dobbiamo abituare a vivere tra ordine e disordine. Penso che stiamo vivendo anni di difficoltà ma anche di grandi opportunità tra le Dolomiti, grazie alla tecnologia”.
Isabella Leone, professore associato Open Innovation Luiss ha ricordato infine che:“InItalia la grande innovazione non è fatta da grandi imprese ma da piccole e medie realtà. Oggi esistono troppi attori, bisogna definire un modello di lavoro, coinvolgendo maggiormente i cittadini con particolare attenzione ai giovani”.
Globalizzazione e trasformazione tecnologica stanno quindi ridisegnando la geografia economica internazionale, amplificando le diseguaglianze territoriali. Negli ultimi anni, i grandi HUB urbani sono stati i protagonisti della crescita economica mondiale, affermandosi come i “grandi magneti” di innovazione e competenze. Le aree montane e interne hanno oggi nuove sfide da affrontare e le Dolomiti sono certamente tra i territori che hanno più opportunità, facendo rete e scommettendo sulle nuove tecnologie.