Martedì, 12 Marzo 2019 - 16:54 Comunicato 493

Il 90% della popolazione trentina vive in un Comune sensibile ai temi del benessere familiare
Le politiche trentine per la famiglia, modello per la Regione Sicilia

Una folta delegazione siciliana ha partecipato oggi ad una giornata di studio presso TSM dedicata all'approfondimento delle politiche del benessere familiare che la Provincia autonoma ha adottato. L'assessora alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana (impegnata in consiglio provinciale), ha sottolineato "l'attenzione dell'intera giunta e, in particolare del suo assessorato, alla famiglia intesa come componente fondante della società. Il benessere familiare in un modello a 'ragnatela' è una prassi consolidata sul territorio, riconosciutaci a livello nazionale. E' in via di definizione il Piano Strategico della Famiglia, un insieme di politiche mirate per favorire il lavoro in rete di tutti gli attori che lavorano sui diversi territori".

"Particolare attenzione - evidenzia l'assessora Segnana - è riservata allo sviluppo e implementazione di misure ad hoc per permettere, ad esempio ai giovani adulti, di uscire dalla casa paterna con un progetto di vita che miri ad aumentare la qualità della vita".

A fare "gli onori di casa" il direttore generale dell'Agenzia per la Famiglia Luciano Malfer. La delegazione siciliana -con a capo l'assessora Bernardette Grasso competente in materia di autonomie locali, funzione pubblica e composta da sindaci e assessori di vari comuni siciliani oltreché rappresentanti di associazioni e Forum che si occupano del benessere familiare - ha voluto approfondire il modello trentino con particolare riferimento alle metodologie di family friendly. La delegazione rimarrà in Trentino per tre giorni per incontrare le varie realtà.

L'Agenzia per la Famiglia della Provincia autonoma, per voce del direttore generale Luciano Malfer ha sottolineato che "In Trentino il percorso di certificazione dei comuni 'Amici della famiglia' è stato avviato dal 2007. Il primo disciplinare contenente i requisiti da ottemperare per ottenere la certificazione è infatti stato adottato dalla giunta provinciale nel 2006. Il processo di adesione alla certificazione è volontario ed i requisiti sono stati definiti dalla Provincia autonoma, d’intesa con il Consorzio dei Comuni e il Forum delle Associazioni familiari. Il disciplinare della categoria comune 'Amico della famiglia' è stato istituito ed integrato dalla giunta provinciale con alcuni provvedimenti (DGP 2755/2006; DGP 491/2012, DGP n. 298/2013 e DGP 2103/2015). Coerentemente con quanto disposto dalla giunta provinciale (deliberazione n. 298 del 2013 e n. 2103 del 2015) il 'Comune Amico della famiglia' deve ottemperare a requisiti che riguardano gli ambiti di attività: programmazione e verifica, tariffe; servizi alle famiglie; ambiente e qualità della vita; comunicazione. I punteggi relativi ad alcuni requisiti si differenziano sulla base della dimensione demografica del comune, la soglia di popolazione che discrimina i requisiti è stata stabilita in 5.000 abitanti. Il requisito obbligatorio e principale del disciplinare per l’assegnazione del marchio famiglia ai comuni prevede che la giunta comunale adotti un Piano comunale a favore del benessere familiare contenente le azioni che il comune intende attivare nel corso dell’anno. Al 31 dicembre 2018 i comuni in possesso del marchio “Family in Trentino” sono complessivamente 86. In Trentino circa l’ 80% dei Comuni, ovvero 140 su 176, hanno intrapreso il percorso della certificazione familiare tramite l’acquisizione del marchio 'Family in Trentino' o l’adesione ad un Distretto Famiglia. Ad oggi il 90% della popolazione trentina vive in un Comune sensibile ai temi del benessere familiare. Il 70,5% della popolazione vive in un comune 'Amico della famiglia', mentre il 19,0% vive in un Comune che ha manifestato l’impegno a diventarlo".



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