Venerdì, 01 Dicembre 2017 - 18:20 Comunicato 3260

Oggi a Trento il primo convegno provinciale, più di 200 i partecipanti
Le nuove sfide del Progetto "Amministrazione di sostegno in Trentino"

Sono state più di 200 i partecipanti al primo convegno provinciale “Amministrazione di sostegno - Responsabilità Risorsa Rete”, tenutosi oggi a Trento allo Studentato Nest.
“Il tema dell’amministratore di sostegno - ha sottolineato il presidente dell’Associazione Comitato per l’amministratore di sostegno Massimo Zanoni - è interessante e impegnativo anche perché il progetto in Trentino, da un punto di vista normativo, è trasversale e quindi ha una connotazione giuridica, sanitaria e sociale. Ad oggi sono circa 3.000 in provincia le nomine degli amministratori di sostegno operanti per lo più nell’ambito dell’anzianità fragile, ma anche della disabilità e del disagio psichico.”
Organizzato dalla Provincia autonoma di Trento, l’Associazione Comitato per l’Amministratore di Sostegno in Trentino e la Fondazione Demarchi, all'evento hanno aderito gli enti appartenenti al Tavolo interistituzionale per la promozione dell’Amministratore di Sostegno, ed è stato realizzato con il supporto della Fondazione Cattolica Assicurazioni e ha ottenuto il Patrocinio dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari.

L’amministratore di sostegno è una figura di protezione giuridica introdotta dalla legge n. 6/2004 per tutelare, con la minore limitazione della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente. In Provincia di Trento è in vigore la legge n. 4/2011 finalizzata a promuovere e diffondere l’istituto dell’Amministrazione di Sostegno. Da questa legge è nato il “Progetto per l’Amministratore di Sostegno in Trentino” operativo dal 2007 in tutto il territorio provinciale. 
Oltre ai tanti amministratori di sostegno, oggi hanno partecipato quasi 100 avvocati, 40 assistenti sociali, professionisti sanitari e i rappresentanti delle Comunità di valle. Oltre ad approfondire la figura dell’amministratore di sostegno come strumento a supporto della persona fragile e presentare il Progetto per l’Amministratore di Sostegno in Trentino, la giornata di studio ha dato avvio ad una seconda fase del Progetto stesso, attraverso il consolidamento delle prassi esistenti e la condivisione di proposte migliorative.
Nella mattinata è intervenuta Mariassunta Piccinni, ricercatrice di diritto privato presso l’Università degli studi di Padova, sul decreto di nomina come fonte di protezione e responsabilità dell’amministratore di sostegno, il quale è un volontario, uno strumento di cittadinanza attiva, ma è anche un soggetto che svolge compiti di diritto privato che può funzionare solo là dove è presente una rete adeguata che possa valorizzare le potenzialità della persona e del contesto. “Le questioni giuridiche - ha sottolineato Piccinni - devono sempre tener conto della volontà del beneficiario, ma è importante avere delle attenzioni anche verso la responsabilità e il senso di solitudine che vive l’amministratore di sostegno. Sarebbe poi importante coinvolgere anche altre figure professionali come i medici.”
A seguire Paolo Cendon, professore di diritto privato all’Università di Trieste e promotore della legge istitutiva dell’amministratore di sostegno, ha posto l’accento sul “progetto di vita”, una risorsa per la persona fragile, nonché un disegno di legge da lui stesso promosso per rispondere al problema di chi tutela la progettualità di vita delle persone che si trovano in una situazione di fragilità. “Il progetto di vita – ha sostenuto Cendon - è uno scrigno in cui far confluire le scelte di vita ed è un diritto che va sancito a livello giuridico. I contesti sono diversi e c’è la necessità di fare rete fra idee e leggi che oggi, comunque, già esistono”.
Giovanni Cattellani, avvocato interessato professionalmente a tematiche connesse con il riconoscimento di diritti legati alla fragilità, è intervento sulla centralità della rete di sostegno per la persona fragile che deve essere tutelata dagli enti locali, chiamati a integrarsi e ad occuparsi di divulgazione, formazione, informazione, aggiornamento, coordinamento, monitoraggio e attività propulsiva nei confronti dell’amministratore di sostegno.
Nel pomeriggio è stato presentato il progetto di Ricerca-azione “Sensibilizzazione sull'attività degli amministratori di sostegno in Provincia di Trento”, realizzato nell’ultimo anno dalla Fondazione Demarchi nel territorio delle valli di Non e di Sole. Dai vissuti delle persone intervistate sono emersi temi quali la solitudine dell’amministratore di sostegno, la poca attenzione alle situazioni di difficoltà psico-sociali e la necessità di capire meglio come gestire un’efficace integrazione fra i vari stakeholder. Dalla percezione degli intervistati è inoltre emerso il bisogno di una messa in rete di relazioni tra e per gli amministratori di sostegno, che possa fornire consulenza, supporto e riparo anche da un punto di vista psicologico.
L’ultima parte della giornata di studio ha visto l’intervento di diversi rappresentanti del Progetto per l’Amministratore di Sostegno in Trentino,che sono stati chiamati a presentare la situazione attuale e a confrontarsi su possibili proposte innovative capaci di cogliere le grandi sfide che l’amministrazione di sostegno porta con sé, come il riuscire a creare una rete di connessioni e un funzionale coordinamento, al fine di rilanciare il progetto.



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