Martedì, 14 Giugno 2016 - 16:25 Comunicato 1324

Le nuove linee guida sugli odori

Le emissioni di sostanze odorigene possono condizionare pesantemente la libera fruizione del territorio, e limitarne le condizioni di vivibilità. Le linee guida, approvate dalla Giunta provinciale, sono finalizzate a definire una metodica per la caratterizzazione delle emissioni odorigene e del loro impatto sul territorio circostante, con l’obiettivo di ridurre i conflitti fra attività produttive e popolazione consentendone e favorendone la coesistenza. “Il tema è complesso - spiega l'assessore Mauro Gilmozzi - anche perché ogni singolo caso è diverso. Le linee guida vanno proprio nella direzione di definire un metodo chiaro e declinabile per ogni singolo caso. Rovereto sarà il primo banco di prova. Le stesse linee guida potranno essere aggiornate o modificate alla luce delle esperienze che saranno maturate dalla loro prima applicazione o a seguito dell’evoluzione delle conoscenze tecniche sviluppate in ambito scientifico e produttivo o presso altri enti territoriali".

Il problema degli odori va inquadrato e risolto non con l’aprioristica imposizione di un indifferenziato limite di emissione alla fonte, bensì con la valutazione dell’impatto olfattivo presso i recettori: è partendo da qui e risalendo alla fonte che si individuano e si possono imporre prescrizioni e limitazioni a carico dell’emittente.
Le linee guida definiscono quindi i criteri di riferimento per la valutazione di accettabilità del disturbo olfattivo. Essi sono differenziati in base alla destinazione urbanistica (aree residenziali/non residenziali), in base alla distanza dalla sorgente (maggiore di 500 metri; tra i 200 e i 500 metri; inferiore ai 200 metri) e compresi fra 1 e 4 unità olfattometriche al metro cubo. I limiti all'emissione sono definiti per ogni singola specifica attività/impianto ai fini di consentire il rispetto dei valori di accettabilità presso i recettori.
Nello specifico sono state definite distinte procedure a seconda che si tratti di autorizzare nuovi impianti o di risolvere problemi causati da impianti già esistenti. La procedura per i nuovi impianti si riferisce solo a quelli presumibilmente più impattanti ossia a quelli che richiedono Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) o che riguardano il trattamento di rifiuti organici (FORSU) e consiste essenzialmente nella presentazione da parte del gestore di uno studio di impatto olfattivo da valutare, per l’eventuale imposizione dei limiti alle emissioni odorigene e di altre prescrizioni. Invece, per gli impianti esistenti nel configurare le Linee guida, si è ritenuto di prevederne l’applicazione – questa volta in via successiva, cioè a fronte di ricorrenti e significative segnalazioni di disturbo olfattivo da parte della popolazione – a tutti gli impianti: sia quelli assoggettati ad autorizzazione integrata ambientale o di trattamento della FORSU per i quali non si presenti l’occasione di un riesame di autorizzazione per modifica sostanziale, sia quelli per cui è prevista l’assoggettamento ad altra autorizzazione ambientale (diversa dall’AIA o FORSU) di competenza del Servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali (SAVA) della Provincia. 

Nuove attività produttive
Per quanto riguarda le nuove attività, le linee guida prevedono che il proponente aggiunga alla domanda di autorizzazione, in più rispetto a quanto sino ad ora previsto, un apposito studio che dimostri l’assenza di impatto odorigeno per la popolazione/recettore posta all’esterno del nuovo previsto insediamento/attività. Per effettuare tale dimostrazione il proponente si deve autodefinire dei limiti di emissione di odore, limiti che quindi saranno diversi a seconda del tipo di attività/stabilimento, ma però sempre idonei a garantire che presso la popolazione/recettore non si avverta odore. L’Ente - ovvero la Provincia autonoma di Trento, il Servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali (SAVA) con il supporto di APPA e APSS - valuta lo studio ed autorizza solo se si dimostra che la nuova attività produttiva non provocherà odori molesti presso la popolazione.

Attività produttive già esistenti
In caso di attività già esistenti e che, in fase di esercizio, vengono individuate come fonte di odore e di molestia avvertita dalla popolazione, la procedura da applicare si articola in tre fasi successive:

  1. fase di raccolta delle segnalazioni da parte della popolazione, a cura del Sindaco, che dimostrino l’esistenza di un problema reale e diffusamente avvertito e non di una situazione casuale/saltuaria/transitoria – le linee guida definiscono dei criteri per rendere per quanto possibile oggettiva tale raccolta.
  2. Il Sindaco condivide con APPA le segnalazioni raccolte ed APPA avvia l’attività di verifica e, anche con l’ausilio del "naso elettronico", individua l'attività produttiva che origina la molestia odorigena avvertita dalla popolazione.
  3. APPA convoca una Conferenza dei Servizi con il fine ultimo di arrivare alla modifica dell'autorizzazione ambientale  già in essere per quella attività individuata come fonte di emissioni odorigene moleste, integrandola con le nuove prescrizioni idonee ad eliminare il fenomeno.

In allegato le linee guida e le slides



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