Di origine post-glaciale, si sono formate circa 200 mila anni fa, durante il ritiro dei ghiacciai, quando l'allentamento della spinta sui fianchi delle montagne ha provocato il crollo nel fondo valle di tre grosse frane. Le Marocche di oggi, uno dei pochi biotopi europei classificati come zona arida anziché zona umida, sono il risultato di migliaia di anni di lento lavorio degli agenti atmosferici, che hanno disgregato e modellato i resti di quelle antichissima frane.
L'appuntamento di martedì (ritrovo alle 15 alla Porta Parco delle Marocche, durata due ore circa) consiste nell'attraversamento della riserva naturale con la guida del dott. Lucio Sottovia (direttore dell'Ufficio biodiversità della Provincia) e la guida alpina Gino Malfer, per comprendere sul campo le ragioni di una tutela attiva e riflettere sulle possibili pratiche gestionali e di fruizione, nel rispetto dell'ambiente. L'escursione si conclude con una merenda offerta dall'azienda agricola Gino Pedrotti, nella loro sede a Pietramurata.
La tavola rotonda di giovedì 12 ottobre (castel Drena, inizio alle ore 20.30) vuole essere lo strumento con cui avviare un confronto sul rapporto tra tutela dell'ambiente e la sua valorizzazione, e la fruizione e le percezioni diffuse tra le comunità locali. Intervengono Claudio Civettini, consigliere provinciale, proponente la candidatura della Riserva naturale delle Marocche di Dro a patrimonio dell'umanità Unesco; Michela Zucca, antropologa, autrice di uno studio sulla percezione sociale dell'istituzione dei biotopi provinciali; Lucio Sottovia, direttore dell'Ufficio biodiversità della Provincia; modera Maurizio Petrolli, che per i diversi ruoli ricoperti è in grado di ricostruire un excursus storico sulle tante progettualità di cui quest'area naturale è stata oggetto. Apre e accompagna i lavori Michela Calzá, vicesindaco e assessore all'ambiente del Comune di Dro.
Il fiume al castello
La rassegna «Il fiume al castello», a castel Drena per tutto il mese di ottobre, è organizzata dal Parco fluviale della Sarca, assieme all'associazione Amici della Sarca e al Servizio sviluppo sostenibile e Aree protette della Provincia, con il sostegno delle Comunità di Valle Alto Garda e Ledro, Valle dei Laghi e Giudicarie, del Bacino Imbrifero Montano Sarca, Mincio, Garda e di numerosi sponsor. Tutte le iniziative sono gratuite.
Fonte: Ufficio Stampa dei Comuni di Arco e di Riva del Garda
In allegato il programma
Informazioni e contatti
Parco fluviale della Sarca
www.parcofluvialesarca.tn.it
tel. 0464 583557