Venerdì, 08 Marzo 2019 - 11:41 Comunicato 456

La visita del Commissario del Governo Lombardi alla Centrale Unica di Emergenza e a quella dei Vigili del Fuoco

Vedere da vicino con quali modalità organizzative e operative si muovono gli addetti alla Centrale Unica di Emergenza e a quella del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento: è questo lo scopo della visita che ieri ha fatto alle due sedi il Commissario del Governo di Trento Sandro Lombardi, accompagnato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e dai vertici della Protezione civile del Trentino.

La visita di ieri segue quella fatta al Nucleo Elicotteri di Mattarello. Al Prefetto è stato spiegato come opera la Centrale Unica, dalla ricezione della chiamata, alla localizzazione dell'emergenza e della tipologia di soccorso richiesta, fino all'allertamento di una delle centrali di secondo livello, forze di polizia, soccorso sanitario o Vigili del Fuoco, interessate. Con questa modalità di intervento gli operatori chiamati a portare soccorso possono concentrarsi sull'evento che richiede il loro lavoro. 
Con le due centrali visitate ieri collaborano quelle del 118 e delle forze di polizia. La visita è stata anche l'occasione per ricordare che il sistema trentino della Protezione Civile è molto articolato e si compone di personale professionista e di numerosissimi volontari che offrono alla comunità il loro tempo e la loro professionalità aderendo ad una delle realtà che collaborano con la Provincia, come Vigili del fuoco volontari, Croce Rossa, Soccorso Alpino, Cani da ricerca e catastrofe, NuVola, Psicologi per i popoli. 
L'anno scorso la CUE ha smistato alle centrali di secondo livello 129.452 chiamate pari al 60,2 per cento del totale; oltre la metà (51 per cento) ha riguardato emergenze sanitarie; il 35 per cento attività di competenza delle forze dell’ordine e un 14 per cento dei vigili del fuoco. Il tempo medio di attesa è stato di appena 4,5 secondi. A questo ovviamente va aggiunto il tempo definito “di processo”, altri 40,3 secondi cioè per l’intervista telefonica mirata per raccogliere in fretta gli elementi utili a gestire al meglio l’intervento di soccorso. Infine gli ultimi 24,6 secondi per il cosiddetto “sgancio” che affida le informazioni a chi poi si reca sul posto per un totale complessivo di 64,9 secondi, valore medio per elaborare ogni singola chiamata.

(lr)


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