Venerdì, 11 Ottobre 2019 - 13:59 Comunicato 2469

La storia del calcio in 50 ritratti

Il giornalista Paolo Condò racconta in un libro i protagonisti che hanno scritto la storia del mondo del pallone. Non i migliori in assoluto, ma personaggi che a vario titolo ne hanno influenzato il gioco. Tra loro troviamo Maradona, Messi, Cruijff, Pelè e Baggio, dei veri fenomeni, insomma. Oggi nell'ambito del Festival dello Sport la presentazione.

L’inizio del calcio moderno, secondo Condò, comincia nella prima partita assoluta della Coppa dei Campioni. Il 4 settembre del 1955 a Lisbona si sfidano lo Sporting e il Partizan di Belgrado. “I miei ritratti partono da lì, comprendono giocatori che ho visto giocare dal vivo oppure quelli di cui ho potuto vedere dei filmati” afferma l’unico giornalista italiano che fa parte della giuria che assegna il Pallone d’oro.
I tre momenti che hanno cambiato il calcio? “L’Olanda di Rinus Michels e Johan Cruijff, un fenomeno destinato a marchiare nel tempo il gioco del calcio. Il Milan di Arrigo Sacchi, che compie la stessa operazione in Italia. Jean-Marc Bosman, che con la sua battaglia ha dato il nome alla sentenza che ha cambiato in profondità il gioco del calcio (la Sentenza Bosman, ndr), permettendo ai giocatori di guadagnare molto di più”.
Il primo innamoramento calcistico di Paolo Condò è stato per Roberto Mancini. “Se porterà l’Italia al Mondiale entrerà di diritto nella storia del calcio”. Poi c’è Roberto Baggio. “Decise con una doppietta la sfida contro la Nigeria agli ottavi di finale al Mondiale di Usa ‘94. Al momento dell’intervista post-partita mi disse: "eravate tutti sull’aereo per tornare in Italia, io vi ho tirati giù”.
Tra i ritratti trovano spazio anche Zvonimir Boban (famoso il calcio in faccia al poliziotto che stava pestando i suoi connazionali croati, in occasione della partita tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa) e Paolo Madini (“Il più forte difensore della storia”).
Spazio poi ai più grandi di sempre. “Come uomo il più grande della storia del calcio è stato Cruijff: nell’accoppiata giocatore-allenatore nessuno ha dato più di lui. Pelè paga il pegno di non avere mai giocato in Europa, ma rimane uno dei più forti. A Maradona sono così affezionato che mi rifiuto di guardare i filmati di quello che fa ora, preferisco rimanere con il bel ricordo che ho di lui. Totti è il più grande giocatore della storia del calcio ad aver deciso di fare la bandiera per il suo club, consapevole che questo avrebbe portato a delle rinunce dal punto di vista delle vittorie e dei trofei. Il più grande fenomeno mancato? Antonio Cassano”.



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