In questo contesto meteo-climatico di alta pressione prolungata, al contributo delle emissioni locali si è aggiunto il trasporto di inquinanti precedentemente accumulati e provenienti da sud, in particolare dal Bacino Padano, che hanno in parte raggiunto anche le nostre valli. L’effetto è stato quello di una repentina risalita delle concentrazioni di polveri sottili PM10. Questa situazione meteorologica ha causato, per dieci giorni consecutivi dal 16 al 25 febbraio, il superamento del limite previsto per la media giornaliera di PM10 (50 μg/m3) in tutte le stazioni di fondovalle della rete di monitoraggio provinciale. La situazione è rientrata nella norma solo a fine mese con l’arrivo di vento da nord che ha determinato un rapido rimescolamento atmosferico e la rimozione delle sostanze inquinanti accumulate in precedenza.
Malgrado queste condizioni meteorologiche purtroppo favorevoli al ristagno degli inquinanti, le concentrazioni di biossido di azoto NO2 non hanno invece evidenziato alcuna anomalia ed hanno fatto registrare, anche per il mese di febbraio, valori del tutto in linea o in leggero miglioramento rispetto alle medie misurate nel febbraio degli ultimi cinque anni, confermando il trend di generale diminuzione in atto per questo inquinante.
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