Venerdì, 31 Maggio 2019 - 11:28 Comunicato 1208

La povertà secondo Anthony Atkinson

Cosa è la povertà e come si misura? Andrea Brandolini, responsabile del Servizio analisi statistiche della Banca d’Italia, esperto internazionale della distribuzione del reddito e di misurazione del benessere, si è basato sul libro “Measuring poverty around the world” - eredità dell’economista recentemente scomparso Anthony Atkinson - per provare a rispondere a uno dei più seri problemi dell’umanità, sia nei Paesi ricchi sia in quelli in via di sviluppo. Con la docente di Scienze delle finanze a “Roma Tre” Elena Granaglia e il collega di Economia politica a “Tor Vergata” Giovanni Vecchi, Brandolini ha sostenuto la necessità di trovare strumenti di misurazione più efficaci dell’indigenza per aumentare la consapevolezza dei governi, spingere all’azione e intraprendere le giuste politiche riformiste.

Eliminare la povertà del mondo è il target numero uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile redatti dall’Onu e sottoscritti da tutti gli Stati: questo è il punto di partenza dell’incontro ospitato in biblioteca comunale e moderato dalla giornalista Tonia Mastrobuoni. “Il libro è uscito incompleto, non potevamo pretendere di prendere il posto di Anthony”, racconta Brandolini, incaricato dallo stesso autore di rendere pubblicabile il testo, presentato oggi in anteprima al Festival dell’Economia a cura dell’editore Princeton University Press.“La misurazione della povertà globale deve essere mondiale, compresi i Paesi ricchi: è questa una delle principali raccomandazioni, per niente scontata, che si trovano nel volume. Inoltre è necessaria l’integrazione sistematica tra statistiche nazionali e globali ”, aggiunge l’esperto di Bankitalia.

Elena Granaglia si è soffermata su quella che ha definito “la lezione morale sui dati di Atkinson”. “Da un lato i dati vengono citati senza interrogarsi troppo su che cosa ci dicono veramente. Dall’altra c’è diffidenza verso i dati, come fossero delle opinioni”. Nonostante i problemi e la parzialità, invece, essi sono centrali a qualsiasi politica riformista, ha sottolineato la docente.

Giovanni Vecchi ha spiegato che la povertà economica in Italia ha due facce: relativa, riferita al livello economico medio di vita dell’ambiente, e assoluta, legata alla semplice sopravvivenza. Quella assoluta riguarda 5 milioni di persone, ovvero l’8,5%. Quella relativa invece tocca 10 milioni di italiani. “Non possiamo prendercela solo con i governi. Noi tutti abbiamo perso di vista le parti marginali della popolazione”, ha precisato. 

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