Martedì, 04 Novembre 2025 - 16:21 Comunicato 3249

Questa mattina alla Campana dei Caduti di Rovereto la cerimonia per la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate alla presenza dell’assessore Marchiori
“La pace non è mai scontata, ma richiede consapevolezza, impegno e responsabilità”

Con l’appello alla pace di don Marco Saiani e la deposizione di una corona d’alloro davanti a Maria Dolens si sono chiuse le celebrazioni a Rovereto per la Giornata dell'Unità nazionale e delle forze armate. Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, della Protezione Civile, della Croce Rossa e dell’Anpi. “Davanti a Maria Dolens – ha affermato l’assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori - si rinnova l’auspicio che il suo suono ricordi a tutti noi che la pace non è mai scontata ma una scelta che richiede consapevolezza, impegno e responsabilità, non solo il 4 novembre ma tutti i giorni”.
[ Juliet Astafan_Archivio Ufficio Stampa PAT]

“In Trentino la guerra è iniziata nel 1914 – ha continuato Marchiori - quando 60.000 richiamati furono mandati lontano da queste terre per combattere e di quei 60.000 non ne tornarono più di 12.000. Quando il 4 novembre di 107 anni fa si chiuse la guerra, i 100 mila profughi che tornarono assieme a tutti i soldati che fecero rientro dal fronte trovarono distruzione e i segni tangibili di quella che era stata la Grande Guerra. Numeri che fanno capire come i conflitti non lasciano mai vincitori, solo vinti. Oggi nel mondo si stanno moltiplicando i conflitti, vediamo nuove città distrutte, famiglie divise, popoli costretti alla fuga, morti fra i soldati, fra i civili, anche fra i bambini e non possiamo che riaffermare da qui, in questa occasione, il valore della pace come bene supremo e impegno collettivo che richiede uno sforzo continuo da parte di tutti. In questa giornata, però, voglio ringraziare le forze armate, il primo presidio per il mantenimento della pace. Le forze armate sono custodi di un patrimonio di valori, sacrificio e servizio e attraverso il loro impegno quotidiano ci ricordano che la pace si costruisce anche così, con la dedizione, con la solidarietà e con il coraggio”.

Alla cerimonia è intervenuta anche la sindaca di Rovereto Giulia Robol la quale ha ricordato il grande messaggio di Maria Dolens: “Il 4 novembre non è solo la commemorazione della fine di una guerra – ha spiegato Robol - ma è anche il giorno dei festeggiamenti dell'unità delle Forze Armate. Commemorare assieme a loro il momento più tragico che ha subito anche questa terra, il primo conflitto mondiale, significa ribadire l'importanza dell'unità e la relazione tra tutti i soggetti che a diverso titolo lavorano per costruire un territorio di qualità, di pace, di tranquillità, di possibilità per tutti e tutte. Nonostante la Grande Guerra sia ormai lontana, le ferite che ha lasciato devono rimanere nella nostra memoria perché quello che è successo qui succede ancora oggi in tante altre parti del mondo. La Campana dei caduti è qui per ricordare che è possibile trasformare tutto questo in un grande messaggio che mette insieme il dolore, la sofferenza alla possibilità di rinascita”.

Infine il reggente della Fondazione Campana dei Caduti Marco Marsilli: “Quando diciamo che giornalmente la campana suona per tutti i caduti di tutte le guerre e di tutti i Paesi – ha dichiarato Marsilli - possiamo affermarlo con pieno convincimento perché questa è la sua origine, fusa con il bronzo delle diciannove nazioni belligeranti durante la prima guerra mondiale. Voglio sottolineare una volta di più la riconoscenza che ci deve unire e legare a tutti i rappresentanti delle forze armate, per quello che hanno fatto in passato, per i sacrifici che hanno dovuto affrontare, e per l'impegno che ancora oggi mettono nella difesa della nostra Repubblica, della democrazia, della libertà, del rispetto dei diritti dell'uomo e della civile convivenza anche tra le comunità che ormai si sono insediate profondamente nel nostro Paese”.

(pt)


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