Lunedì, 02 Maggio 2022 - 13:22 Comunicato 1182

Venerdì 6 maggio, alle ore 17, ad Avio la presentazione della spada dell’età del Bronzo rinvenuta sul Monte Baldo
La montagna e la preistoria

Proviene dal Monte Baldo e risale a oltre 3.300 anni fa: si tratta di una spada dell’età del Bronzo, rinvenuta casualmente da un escursionista. Per presentare l’eccezionale reperto al pubblico la Soprintendenza per i beni culturali ha organizzato l’incontro “La montagna e la preistoria” che si terrà venerdì 6 maggio alle ore 17, ad Avio, presso l’Auditorium di Palazzo Brasavola e al quale interverranno il sindaco di Avio e l’assessore provinciale alla cultura. La presentazione prevede brevi interventi sull'archeologia locale da parte del soprintendente per i beni culturali Franco Marzatico, del direttore dell’Ufficio beni archeologici Franco Nicolis, di Paolo Bellintani, archeologo della Soprintendenza, Marco Avanzini (Muse), Maurizio Battisti (Fondazione Museo Civico Rovereto), Paola Salzani (Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza) e Mara Migliavacca (Università di Verona).
L’evento intende sensibilizzare la popolazione alla valorizzazione del patrimonio culturale e restituire alla cittadinanza un bene archeologico che contribuisce a gettare nuova luce sulla storia antica del territorio. La spada andrà infatti ad arricchire la collezione permanente dell’Antiquarium di Avio, allestito a Palazzo del Vicariato. La partecipazione è libera nel rispetto della vigente normativa anti Covid.
Il 6 maggio 2022 ad Avio l’incontro pubblico “La montagna e la preistoria” con la presentazione della spada dell’età del Bronzo rinvenuta sul Monte Baldo

Nel caso di fortuiti ritrovamenti, come accaduto sul Monte Baldo, gli oggetti vanno consegnati alla Provincia, a tutti gli effetti proprietaria del materiale rinvenuto, come previsto dalla legge in materia.

La spada in bronzo è stata rinvenuta nel 2021, in prossimità del crinale del Monte Baldo a circa 1360 metri di altitudine. Il reperto è stato originariamente consegnato alla Soprintendenza di Verona e poi, grazie alla collaborazione degli archeologi veronesi, riconosciuto come proveniente dal Trentino, nel territorio del Comune di Avio, e consegnato all’Ufficio beni archeologici provinciale. Datato alla tarda età del Bronzo (1350 – 1000 a.C. ca) e realizzato in lega di rame e stagno, il reperto è sostanzialmente integro, salvo la perdita degli elementi mobili dell’immanicatura (forse in materiale deperibile), di cui però rimangono i ribattini per il fissaggio. La spada risulta piegata giusto all’altezza dell’attacco dell’immanicatura.

Le caratteristiche della spada di Avio rimandano alle cosiddette spade “a lingua da presa” (forma “Naue II”) peculiari dell’Italia del nord e dell’Europa centro-orientale. La “lingua da presa”, ossia la parte del manico fusa assieme alla lama, è un’innovazione tecnologica che consente una presa di precisione e un miglior controllo dello strumento sia come arma da punta che da fendente. Rinvenimenti di questo tipo, ossia provenienti da luoghi isolati in prossimità di percorsi, valichi o picchi montani, vengono in genere interpretati come testimonianza non solo della frequentazione delle alte quote (per il pascolo estivo) ma anche di pratiche di culto che richiamano l’uso delle offerte votive nei santuari pagani e poi della tradizione cristiana. Nel caso della spada di Avio, in mancanza di precisi dati sulle condizioni di giacitura originaria, il fatto che risulti intenzionalmente piegata all’attacco dell’immanicatura, ossia che sia stata resa inutilizzabile, potrebbe indicarne la destinazione come offerta votiva. Questa ipotesi può essere avanzata anche nel caso di un rinvenimento molto vicino al punto di scoperta della stessa spada e ad essa grossomodo contemporaneo: un coltello in bronzo da Malga Artilone, anch’esso intenzionalmente piegato.

L’origine della spada, strumento da combattimento per eccellenza, risale a più di 5000 anni fa, quando fa la sua prima comparsa nel nord della Mesopotamia, ma si diffonde nel mondo mediterraneo e in Europa oltre mille anni più tardi. Nella provincia di Trento sono note circa una decina di spade dell’età del Bronzo (4300-3000 anni fa) le più antiche delle quali risalgono alla sua fase media (3650-3350 anni fa). Le ricerche archeologiche hanno appurato che le spade dell’età del Bronzo erano strumenti con funzionalità molto specifica, destinati ad una élite guerriera e dalla forte connotazione simbolica e sacrale.

Dei rinvenimenti di spade in Trentino non si conoscono quasi mai le esatte condizioni del deposito originario, trattandosi di scoperte casuali. Tuttavia, sembra sempre trattarsi di luoghi di culto legati all’acqua e/o connessi alla frequentazione non occasionale di zone montane come le spade dal fiume Leno, presso Rovereto, dal letto del Sarca, presso Arco, o quella dalla torbiera dell'antico lago Pudro, presso Pergine Valsugana. Un esempio più simile a quello di Avio è quello delle due spade rinvenute presso il passo Vezzena, sugli altipiani di Lavarone e Luserna.

Il programma

LA MONTAGNA E LA PREISTORIA

La spada della tarda età del Bronzo da Avio - Monte Baldo

6 maggio 2022 ore 17

Avio (Trento) - Auditorium di Palazzo Brasavola, Piazza Vittorio Emanuele III

Saluti delle Autorità: sindaco di Avio, assessore all'istruzione, università e cultura della Provincia autonoma di Trento

Paola Salzani, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza

Paolo Bellintani introduce e modera

Franco Nicolis: La cazzuola tra le nuvole. Tutela archeologica alle alte quote

Marco Avanzini: Il Monte Baldo trentino: le prime tracce dell’uomo

Mara Migliavacca: Armi e pastori: la frequentazione protostorica degli Alti Lessini

Maurizio Battisti: La protostoria del territorio di Ala-Avio e della Vallagarina

Franco Marzatico: Nel segno della spada: guerrieri, capi, eroi dell'età del Bronzo

La partecipazione è libera nel rispetto della vigente normativa anti Covid.

Informazioni
Provincia autonoma di Trento
Soprintendenza per i beni culturali
Ufficio beni archeologici
Via Mantova, 67 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
e-mail: uff.beniarcheologici@provincia.tn.it
www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia 

(md)


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