Questa volta il palco è stato allestito al centro della Blm Group Arena. E ci sono saliti coach Sweet Lou Dunbar e tre funamboli della squadra di basket più pazza del mondo, gli Harlem Globetrotters, squadra-spettacolo degli afroamericani, nata nel lontano 1927, prima dell’NBA, che è del 1946, e protagonista di gare ed esibizioni in oltre 120 Paesi del mondo. Al Festival dello Sport sono stati accolti e presentati da «The Coach» Dan Peterson, che ne ha raccontato la storia, grazie ad alcuni video. Introdotti dall’intervista dei giornalisti della Gazzetta Davide Chinellato e Simone Sandri, si sono poi esibiti in palleggi al limite delle leggi della fisica, sottomano, acrobazie con il pallone sulle dita, sulla testa. Veri giocolieri della palla a spicchi, che in un secolo di storia sono riusciti a introdurre i loro numeri anche nel basket agonistico, come l’alley oop.
Capaci di coinvolgere bambini e adulti nelle loro gag, gestite con doti teatrali di sicuro effetto. E lo hanno dimostrato anche a Trento. Dopo aver posato il microfono e fatto parlare, come solo loro sanno fare, la palla a spicchi. Con le loro doti atletiche, l’affiatamento, la coordinazione, l’abilità, ma anche la grande umanità espressa nelle spassose gag, basate su improvvisi cambi di mano, palleggi da sdraiati e in movimento sulla schiena, ma anche in ginocchio, senza mai perdere il controllo della palla e scherzando insieme al pubblico. Scooter Christensen detiene un record: far roteare la palla sul naso per quasi 8 secondi. «Mi sono allenato tanto – ha confidato al pubblico – e mi sono persino ustionato il naso perdendo sangue…». Mentre Handles Franklin ha raccontato di essersi innamorato degli Harlem guardando un cartone animato ed è riuscito a coronare il suo sogno di giocarvi. Tanto che il pubblico ha tributato loro, alla fine dell’esibizione, un vero e proprio abbraccio, oltre al meritato applauso. Coach Dunbar ha spiegato che gli Harlem hanno una squadra di scout che girano il mondo per reclutare i migliori giocatori afroamericani. Carisma, personalità, abilità, a servizio dell’allegria e della gioia dello sport.