Sabato, 18 Giugno 2016 - 13:18 Comunicato 1357

A Trento la 63° edizione della conferenza annuale della Commissione internazionale per le relazioni della coppia e della famiglia
La famiglia è la luce delle relazioni tra individui

Seconda giornata di lavori oggi a Trento della 63° edizione della conferenza annuale della Commissione internazionale per le relazioni della coppia e della famiglia (International Commission on Couple and Family relations). Evolvendo il tema "Famiglie forti, comunità forti", i lavori della conferenza hanno visto nella mattina di oggi due tra i più attesi interventi: il professor Pierpaolo Donati ordinario di sociologia della famiglia dell’Università di Bologna e Carlo Rimini, professore di diritto privato dell’Università di Pavia. “La famiglia - ha detto Donati, parlando sul tema Famiglia come sorgente di beni - è l’ordine relazionale della realtà, fatta da individui ma soprattutto da relazioni. Ed in questo senso la famiglia può essere considerata come la luce delle relazioni fra individui e non la mera somma di diversi individui”. Nella tarda mattinata, il professor Rimini ha trattato il tema del diritto di famiglia, sottolineando i progressi nei vari sistemi giuridici europei ma anche delle lacune del sistema italiano, "sbilanciato sull'obiettivo di redimere i contrasti piuttosto che analizzare le responsabilità dei coniugi e, talvolta, degli stessi figli".

I lavori della seconda giornata della 63° edizione della conferenza annuale della Commissione internazionale per le relazioni della coppia e della famiglia (Iccfr 2016) sono stati aperti da Pierpaolo Donati, ordinario di sociologia della famiglia e direttore del Ceposs presso il Dipartimento dì sociologia dell'Università di Bologna. Il docente ha trattato il tema della “Famiglia come sorgente di beni (e mali) relazionali per se stessa e per la comunità”.

Donati ha analizzato il concetto di famiglia come soggetto che genera capitale umano, relazionale e sociale, ed ha sottolineato il ruolo della famiglia all’interno della società e il valore delle relazioni. Negli ultimi anni è emersa in sociologia, e non solo in essa, una diffusa e forte tendenza a trattare la famiglia come pura comunicazione. Trasferita su quel piano, la famiglia sembra poter essere intesa e modificata secondo tutti i "possibili arrangiamenti". Neppure la socializzazione dell'infanzia sembra più un compito che la famiglia debba e possa assolvere: "Prevalgono paradigmi evoluzionistici, a sfondo biologico, funzionale, adattativo."

“La famiglia - ha ribadito Donati - va intesa  come gruppo e come istituzione, nell'ottica della sociologia relazionale, che concepisce la società come relazione”.

Donati ha indagato gli spostamenti di confine fra pubblico e privato nella famiglia, le nuove reti di socializzazione primaria, i nuovi temi della bio-etica nel campo delle tematiche familiari.

“Quanto più ci si allontana da modelli di famiglia tradizionale - ha spiegato Donati - tanto più emergeranno aspetti critici nella società. La famiglia è un valore sociale aggiunto di cui la società non può fare a meno. In futuro avere un tipo di famiglia o un’altra sarà determinante perché sarà sempre più necessario saper gestire le reti sociali e formali. Tutto ciò è possibile solo con un approccio relazionale e non olistico”.

“Sostenere le relazioni familiari per la cittadinanza attiva” è il tema presentato alla platea da Carlo Rimini, professore di diritto privato presso l’Università di Pavia. Il docente ha posto l’accento sul tema della crisi della famiglia, mettendo in evidenza anche le lacune del sistema giuridico con alcune proposte concrete.

“In tema del diritto di famiglia - ha spiegato Rimini - abbiamo assistito in questo periodo l’evoluzione positiva dei sistemi legislativi occidentali, ad incominciare dall’affermazione della regola, secondo cui i genitori hanno pari diritti nel l’esercizio della responsabilità genitoriale. I progressi sono evidenti anche nell’iter della soluzione del conflitto con diverse tecniche, prima tra tute le mediazione. Oggi è pacifico ricorrere a diverse tecniche per tentare di tenere in piedi alcune delle relazioni familiari per dare vita ad una nuova forma di famiglia e a un nuovo modo di risolvere i problemi”.

Tutto bene? No. Rimini ha portato all’attenzione della platea la storia del padre inglese di due figlie che si è visto rigettare ingiustamente da un giudice la richiesta di incontrarle e di essere solo informato delle decisione sulla crescita delle figlie prese dalla madre: sullo sfondo una storia familiare popolata da povertà umana e familiare. 

Nonostante la decisione contraria - questa l'interpretazione di Rimini -, il giudice inglese scelto di tracciare il profilo dei due genitori e il ruolo di parte sostenuto dalle figlie: "Se fosse successo in Italia, nessun giudice avrebbe espresso giudizi sui genitori ma si sarebbe limitato a tutelare gli interessi e i diritti delle minori con il fine di risolvere il conflitto. Non è così - ha concluso Rimini - quando una famiglia si spacca, le responsabilità sono spesso diffuse, ripartite tra genitori e, talvolta, anche dei figlie. E' necessario quindi incominciare anche in Italia ad analizzare sì il conflitto ma anche esplorare il contesto familiare, individuando ruoli e responsabilità”.

La conferenza proseguirà nel pomeriggio con i gruppi di approfondimento ed i seminari tematici, per poi continuare domani con la terza e conclusiva giornata.(pff)

Qui ulteriori informazioni e il programma: http://www.trentinofamiglia.it/Attualita/Archivio-2016/Giugno/Famiglie-forti-comunita-forti-la-63-edizione-del-Meeting-internazionale-ICCFR-a-Trento

(pff)


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