Frequenti fenomeni alluvionali hanno colpito il Trentino nel corso dei secoli, evidenziando l'estrema fragilità del territorio. Sopra tutte si ricordano le grandi alluvioni del 1882 e del 1966 per gli effetti straordinariamente devastanti e per le pesanti conseguenze sofferte dalla popolazione.
Sul finire dell'estate del 1882 un periodo di piogge intense accompagnate da venti caldi, che provocarono lo scioglimento della neve caduta precocemente, colpì in particolare l'arco alpino centro-orientale, causando anche in Trentino una devastante alluvione. L'evento mise in chiara evidenza il grave stato di dissesto del territorio, aggravato dall'eccessivo sfruttamento dei boschi, e fece sentire la necessità di eseguire gli interventi di sistemazione dei torrenti in modo più sistematico e specializzato di quanto fosse stato fatto fino a quel momento. Il 1882 fu dunque un anno di svolta, da allora in poi si perseguì, a cura dello Stato attraverso gli uffici per le sistemazioni montane, una sistematica azione di risanamento idrogeologico e di difesa idraulica, che poté finalmente fare affidamento sulla disponibilità di risorse tecniche e finanziarie adeguate.
Condizioni atmosferiche analoghe a quelle del 1882 si verificarono anche all'inizio di novembre del 1966 e anche in quella occasione strariparono fiumi e torrenti e molti detriti furono trascinati a valle dall'acqua, causando danni ingentissimi, che sarebbero stati ancor più gravi senza le sistemazioni fino ad allora realizzate. Anche questo evento indusse un cambiamento nell'organizzazione della difesa del territorio.
Nel corso del tempo, dai primi interventi dopo l'alluvione ottocentesca ad oggi, molte cose sono cambiate. Le competenze sono prima passate all'amministrazione statale italiana, quindi alla Regione Trentino - Alto Adige e infine alla Provincia autonoma di Trento. Le conoscenze tecniche, i materiali, le metodologie di intervento hanno fatto passi da gigante e gli strumenti amministrativi sono stati perfezionati.
L'incontro si propone di esporre alcuni aspetti di queste vicende e degli interventi attuati per la difesa del territorio, partendo dai vecchi progetti di sistemazione idraulico-forestale conservati presso l'Archivio provinciale di Trento, per arrivare all'attualità e descrivere il quotidiano impegno del Servizio bacini montani nel proseguire l'azione di prevenzione e messa in sicurezza dei corsi d'acqua sia in fondovalle sia in montagna.
In allegato locandina e invito