Venerdì, 14 Maggio 2021 - 10:06 Comunicato 1141

Si è discusso di sostenibilità e innovazione sociale
La "circolarità" al centro della seconda tappa trentina del Giro d'Italia della CSR

Si è da poco conclusa la seconda tappa trentina del Giro d’Italia della CSR, realizzata online nell’ambito della nona edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione sociale “Rinascere Sostenibili”. Oltre 200 gli iscritti all'evento, dedicato al tema della “Circolarità nei processi produttivi e sociali” e coordinato da Laura Ricci, Presidente di Trentino Green Network. In apertura Mario Tonina, Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e Assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione, ha presentato l’impegno della Provincia sul tema della circolarità sia dal punto di vista economico che sociale, in quanto fattore essenziale per poter far fronte ai cambiamenti attuali (fra cui quello climatico), e ha rimarcato il ruolo strategico della formazione e dell’informazione per la diffusione della conoscenza sul tema.

Flavio Deflorian, Rettore Università degli Studi di Trento, ha messo in evidenza la necessità di diffondere una maggiore cultura in merito alle tematiche di sostenibilità e circolarità, soprattutto con riferimento alle nuove generazioni.

Carla Strumendo, Sostituto Dirigente del Servizio Industria, Ricerca e Minerario del Dipartimento Sviluppo economico, Ricerca e Lavoro della Provincia autonoma di Trento, ha definito la sostenibilità e l’economia circolare sia come le sfide più urgenti in questo momento per le imprese e la Pubblica Amministrazione sia come un’opportunità, sottolineando, al contempo, come la ricerca e l’innovazione siano un driver fondamentale per affrontarle. Da ultimo, Michele Lanzinger, Direttore del MUSE ha dato risalto all’importanza che ricopre la desiderabilità in relazione alla tematica; bisogna aiutare a rendere l’economia circolare socialmente desiderabile, lavorando sulla conoscenza, consapevolezza e responsabilità delle persone.

Le esperienze delle imprese

A seguire, sono state presentate tre diverse esperienze di realtà economiche che hanno fatto dell’economia circolare uno degli elementi fondanti nello svolgimento delle proprie attività. Riccardo Felicetti, CEO del Pastificio Felicetti, ha sottolineato come l’azienda si impegna a reimmettere le proprie materie prime (aria e acqua) nell’ambiente in totale purezza senza generare sprechi e come negli ultimi anni abbiano lavorato sul packaging (100% carta) al fine di eliminare l’utilizzo di plastiche monouso. Michele Manica, Head Of Research and Development di Manica, ha introdotto la chimica verde come principio fondante della loro produzione e ha presentato un progetto di ricerca innovativo che stanno portando avanti in ambito agricolo per riestrarre il rame che viene somministrato nell’ambiente al fine di utilizzarlo come foraggio per gli allevamenti zootecnici. Infine, Andrea Pitto, Direttore Commerciale di Salvadori, ha raccontato di come la società utilizzi soluzioni “from waste to value” per generare dagli scarti (pneumatici, nastri trasportatori, ecc.) delle materie prime seconde (pavimentazioni, ruote di carrelli industriali, ecc.), a loro volta da considerare delle applicazioni circolari.

Le esperienze delle organizzazioni della società civile

In terza battuta,Ericka Costa, professoressa del Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Trento, dopo aver messo in evidenza come il recupero, il riuso, il riciclo, la riparazione ma anche la condivisione e le collaborazioni siano i principi fondanti dell’economia circolare, ha introdotto tre iniziative portate avanti da organizzazioni locali che puntano sulla circolarità per dare giovamento sia all’economia che all’ambiente ma soprattutto alle persone. In primis, Martino Orler della Cooperativa Alpi ha parlato del progetto Redo, “rifare”, che unisce all’attività di recupero degli scarti per produrre prodotti di abbigliamento e arredo anche un grande valore umano che si esplica nel dare una seconda opportunità occupazionale alle persone con difficoltà (economia circolare con le persone).

A seguire, Fausto Galante, Responsabile del Servizio Socio Assistenziale della Comunità Valle dei Laghi, ha raccontato di un progetto di circolarità nel settore foodvolto a dare una seconda vita al cibo cucinato ma non servito nelle mense scolastiche e a consolidare una cultura tra i giovani sull’utilizzo del cibo, che è stato portato avanti grazie alla collaborazione di diversi attori territoriali che si sono messi in rete (capofila: Banco Alimentare Trentino-Alto Adige Onlus, Risto3 e Shair.Tech). Da ultimo, Veronica Sommadossi, Presidente della Cooperativa Samuele, ha presentato il progetto Linea Green, nato dalla collaborazione di tre soggetti (AleDima Studio, La Sportiva e la Cooperativa) per dare nuova vita ai materiali di scarto e che ha avuto un impatto sociale elevato in quanto ha dato occupazione a 12 persone, nell’ottica che “one man’s waste is another man’s treasure”.

Le esperienze innovative

L’ultimo panel di esperienze, invece, si è focalizzato su tre iniziative innovative, nate dall’intuizione di alcune persone che hanno pensato circolare. La prima, quella di Marco Fimognari che ha parlato di Re-Cig, start up di cui è Fondatore e CEO, che si occupa di raccogliere e riciclare mozziconi di sigarette grazie ad una tecnologia innovativa, con il fine ultimo di dare un segnale forte alla popolazione promuovendo uno stile di vita sano. La seconda quella di Emanuela Vedovati, Business Consultant in Sustainable Development di Terra Institute, la quale ha introdotto il progetto formativo Circular Rethinking ideato in collaborazione con Trentino Sviluppo per diffondere conoscenza sull’economia circolare ma soprattutto per far capire a chi partecipa qual è il suo ruolo in riferimento alla medesima e come può svilupparlo.La terza e ultima, quella di Mara Guglielmi che ha raccontato della sua società Magnifica Essenza che considera il bosco come materia prima per cogliere le proprie essenze, producendo e distillando a impatto zero oli essenziali dal vapore di scarto proveniente dall’impianto di biomassa e dal materiale di scarto del legno.

Le conclusioni

A conclusione dell'evento è intervenuta Paola Delrio, dell'Unità Operativa informazione, formazione, educazione ambientale e Agenda 2030 dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, che ha presentato la Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile (SproSS) e il percorso per la sua definizione che ha coinvolto in maniera trasversale diversi attori del territorio attraverso un processo partecipativo, a riprova del fatto che agire, pensare, innovare e produrre sostenibile è possibile e anche la società è pronta per perseguire questo obiettivo.

 

(us)


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